Di corpo, longevo, elegante, rotondo. È il Verdicchio, il bianco che più assomiglia a un rosso, che conta su due denominazioni principali: quello di Jesi e quello di Matelica. Sulla Stampa di oggi Paolo Massobrio assaggia i campioni di Andrea e Leopardo Felici, padre e figlio con vigne ad Apiro, borgo del Maceratese situato in collina ai piedi del Monte San Vicino, a un'altitudine di 516 m/slm, lavorate in regime biologico.
Due soli i vini prodotti, un Cru e una Cuvée. Il primo prende il nome di Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva “Cantico della Figura” e proviene dall’omonimo vigneto di oltre mezzo secolo di vita, tra i più vecchi del territorio. Mentre la Cuvée “Andrea Felici” è un Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore, assemblaggio delle uve di diversi vigneti a bacca bianca dell’azienda. Entrambi maturano in contenitori di cemento vetrificato e acciaio, per un periodo molto superiore a quello previsto dal disciplinare, con l'obiettivo di valorizzarne longevità, tipicità e personalità.
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Apiro (Mc)
c.da Sant’Isidoro, 28 - tel. 0733611431
Una bottiglia di Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “Andrea Felici”: euro 15