Giugno è il mese delle ciliegie e anche delle "cugine" amarene, più piccole e dal sapore acidulo, sono un concentrato di sostanze benefiche per l'organismo.
Le amarene sono i frutti dell'amareno, parente stretto del ciliegio, noto anche come visciolo o amarasco. La sua origine è incerta: per alcuni autori proviene dall'Asia occidentale, dall'Europa dell'est o dal Medio Oriente, per altri dall'Europa centro-orientale, in quanto numerosi semi di ciliegio sono stati rinvenuti in siti preistorici centro-europei. Una leggenda racconta che l'amareno sia giunto in Italia grazie a Lucullo, conosciuto per la sfarzosità dei suoi banchetti, che l'avrebbe raccolto a Cerasunte, città dell'Asia Minore, per poi trapiantarlo nei suoi giardini.
Le amarene sono drupe dalla buccia di un bel rosso intenso, con la polpa chiara e succosa, ben aderente al nocciolo, più o meno acidula a seconda della varietà.
Le amarene sono parenti stretti delle visciole, sono infatti riconducibili alla stessa pianta, ossia al prunus cerasus, ma sono due frutti diversi e, con un po' di attenzione, facilmente distinguibili. Le amarene sono di forma ovaleggiante e colore rosso chiaro, le visciole sono più tondeggianti e hanno un rosso più intenso; le amarene poi hanno un sapore leggermente acidulo e amarognolo mentre le visciole sono più dolci.
La pianta delle amarene si adatta facilmente a ogni clima e non ha bisogno di particolari attenzioni: cresce spesso anche in forma selvatica e si trova nei boschi ad altezze inferiori ai mille metri. Ama il sole, ma resiste anche alle basse temperature così come sopporta anche la siccità. Non ha particolari richieste per il terreno, cresce adattandosi a qualunque tipo. Le amarene sono tuttavia meno diffuse delle ciliegie poiché, una volta staccate dal ramo, appassiscono in fretta. Le migliori, se possibile, sono quelle a km0.
La raccolta delle amarene viene effettuata a completa maturazione a partire dal mese di maggio, secondo le varietà.
Se fresche, si possono consumare sotto forma di succo o centrifugato, ma le amarene trovano largo uso in ambito culinario dove vengono usate per la produzione di sciroppi, confetture, frutta candita o sotto spirito e liquori (come il famoso Maraschino). Per le loro caratteristiche inoltre le amarene sono ampiamente utilizzate dall’industria conserviera per diverse preparazioni. Particolare è l'uso dei peduncoli dei frutti che vengono raccolti a piena maturazione e lasciati essiccare al sole. Hanno proprietà diuretiche e sono considerati un sedativo delle vie urinarie.
In tema di amarene vogliamo ricordare il rito delle quarantine per avere delle amarene sciroppate completamente naturali. La procedura è alla portata di tutti, richiede solo un po' di pazienza per la cura e l'attesa di avere i vasetti pronti. Occorre lavare le amarene, togliere il picciolo e il nocciolo, cercando di non romperle, poi invasarle in barattoli sterilizzati, mettendo la stessa quantità di frutti e di zucchero, chiudere i coperchi e lasciarli per 40 giorni esposti al sole. Durante questo periodo bisogna curare i barattoli, spostarli quando si sposta il sole e agitarli di tanto in tanto. Al termine dei 40 giorni i frutti saranno belli sodi e si sarà formato un denso sciroppo. Le amarene quarantine si possono impiegare per arricchire una crema, una torta, un croissant, ma anche un gelato; lo sciroppo, diluito con un po' d'acqua, diventa una bevanda dissetante.
Le amarene possiedono molti principi attivi fondamenti per la salute, soprattutto in questo periodo dell’anno: contengono buone quantità di ferro, calcio, magnesio, potassio e fosforo e di vitamine del gruppo B, di vitamina PP, di vitamina C e di provitamina A, che migliorano la compattezza e l’elasticità dei tessuti. Infatti l'amarena presenta una maggiore concentrazione di sostanze antiaging come bioflavonoidi e antociani rispetto alla ciliegia, che agiscono sul circolo sanguigno, prevenendo la formazione di ictus e trombosi, rafforzando i capillari e conferendo alla pelle un aspetto più sano e tonico. Le amarene poi sono un eccellente rimedio naturale contro i gonfiori alle gambe e la ritenzione idrica.
Si possono utilizzare i noccioli delle amarene per creare cuscini terapeutici per mal di pancia e i dolori cervicali. Basta raccogliere una bella quantità di noccioli, lavarli e lasciarli essiccare al sole, per due giorni circa. Dopodiché si cuociono al forno per due minuti e s’inseriscono sulla parte dolorante.