“Non succede nulla, ma succede tanto”. Questa la summa del discorso tenuto da Giampiero Bertolini, AD dell’azienda Biondi Santi, durante la cena ‘d'onore’ dell'ottobre scorso al ristorante Armani di Milano.
L’accoglienza della serata parla francese con un Rare Rosé Millésime 2008, ‘gioiello’ della Rare Champagne, serie di undici cuvée prodotte lungo un arco temporale di 40 anni solo in annate straordinarie, quando la natura mostra il suo lato più imprevedibile. E imprevedibile era il futuro della Biondi Santi in seguito all’acquisizione da parte della francese EPI nel 2016, che ha generato tanta curiosità negli appassionati in relazione al futuro dell’azienda portata avanti per oltre 130 anni dalla famiglia fondatrice. Fortunatamente il credo tradizionale è stato compreso e accolto dalla nuova proprietà, che dopo due decenni in salita ha offerto la possibilità di valorizzare il patrimonio italiano e le peculiarità della realtà di Montalcino.
In un’ottica di evoluzione, più che di rivoluzione, l’etichetta Biondi Santi guarda al futuro, nel massimo rispetto del passato, per innovare costantemente pur mantenendo un altissimo livello qualitativo. Questo obiettivo viene portato avanti anche tramite investimenti sempre maggiori su vigne e cantina, come la destinazione del 30% del fatturato all’acquisizione di nuove botti al fine di ottenere una maggiore parcellizzazione.
Tutto lo staff – italianissimo – è consapevole che “la qualità non sta mai ferma”. Secondo Giovanni Lai e Lene Bucelli (di Biondi Santi rispettivamente Direttore Commerciale Italia e Marketing Manager) è anche grazie a una distribuzione strategica che l’azienda ha riscontrato in breve tempo una grande dinamica e un rinnovato interesse, specialmente sul territorio nazionale, con l’ambizione di far conoscere e apprezzare l’esclusività storica di questa realtà ad estimatori di ogni parte del mondo.
Per questo il progetto distributivo di punta è denominato proprio ‘La Storica’, in onore della longevità dell’azienda (che tuttora conserva gelosamente due esemplari della prima produzione datata 1888) e porta su mercati altamente selezionati annate pregiate che permettano di sperimentare la ricchezza di lunga data dell’etichetta, unica nel suo genere in questo territorio.
Nella serata, l’assaggio di annate sequenziali di Brunello, scaglionate di 5, 10 o 15 anni, che raccontano la tradizione dell’azienda. Si parte dall’anteprima del 2015, riconosciuta da molti come “la più grande annata” di Montalcino, che conferma la sua statura. Si passa quindi al 2010, già diventato raro, capace di mantenere corpo e muscolosità pur nella sua spiccata e sorprendente bevibilità: setoso, conserva un equilibrio elegante sia al naso sia in bocca. Eccellente rappresentante della tipicità di Biondi Santi grazie alla sua freschezza precisa, pulita, regalata dal tannino di “quel clone di sangiovese” mantenutosi integro sino ad oggi, che fa sognare pensando a come sarà tra 10, 15, 20 anni. L’assaggio successivo fa un tuffo nel 1995, scherzosamente definito ‘post-adolescente’ per il suo carattere sbarazzino, malgrado l’età anagrafica. Si apre al naso con note più scure di tabacco, cacao, caffè, tostatura, che passano poi per note fruttate (mai di confettura) fino a raggiungere note più evolute mantenendo un’acidità inossidabile nel tempo in ciascuna delle circa 250 bottiglie rimaste. L’annata del 1985 sorprende per la continuità di gusto che non tradisce i 10 anni di distanza: in bocca è meno elegante del ‘95 ma si poggia più sul tannino e mantiene la parte fresca, quasi feroce, dando meno spazio al gusto fruttato a favore del floreale speziato. La stupefacente verticale della serata si chiude in magnificenza con un 1975 la cui freschezza trionfa su tutto: al naso è torrefatto e balsamico, con note di sottobosco, humus, fumé, a concludere con coerenza di stile oltre 40 anni di storia e passione.
Durante la degustazione è stata presentata anche la nuova veste grafica dell’etichetta, frutto di quasi due anni di lavoro, orientata a soddisfare le richieste di mercato in termini di fruibilità, riconoscibilità e anticontraffazione, nel rispetto della tradizione aziendale. Prodotte in un piccolo laboratorio artigianale di Bordeaux su carte pregiate e impreziosite da lavorazioni a caldo, le nuove etichette svelano agli occhi attenti piccoli tesori in ogni dettaglio, come il messaggio del compianto patron Franco Biondi Santi: “La natura riesce a creare cose belle, basta sapere aspettare”.
FRANCO BIONDI SANTI - TENUTA GREPPO
Villa Greppo 183
MONTALCINO (Siena)
Tel. 0577 848023
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