Fra conferme e novità
Cari lettori,
vi lascio per il week end i miei appunti degli assaggi del Brunello di Montalcino 2014. Un’annata modesta, inutile nascondercelo, dove i vini erano perfetti al naso ma in molti casi cadevano in bocca. Mancanza di corpo e di complessità. Tuttavia non abbiamo trovato, come in passato, quelle disparità produttive, tipo abuso o mal uso, del legno o altri difetti che magari abbiamo riscontrato nei Chianti (non nel Gallo Nero a dire il vero) durante la settimana.
Andiamo subito al sodo, dicendo che su 120 assaggi, il campione più rappresentativo è stato quello di San Polo. Decisamente equilibrato, interessante, piacevole, sostenuto da una buona struttura. Sorpresa per Renieri, che si colloca immediatamente dopo e che ha convinto per il suo equilibrio. Ma che dire di Albatreti che si prende il terzo posto sul podio dopo l’exploit dello scorso anni come miglior Brunello? Ho degustato alla cieca, per cui l’esito l’ho scoperto solo dopo. E dunque voti alti (pochi per la verità: neanche un 25% sopra i 4 asterischi, per capirci) per Pian delle Querci, Podere Brizio, Poggio Landi, Podere Canapaccia, Ridolfi, già nostro Top Hundred che s’è presentato con una struttura speziata, molto tipica.
Bene anche San Giacomo e SanCarlo. Particolare, ma piacevole il Brunello di Montalcino 2014 di Sanlorenzo. Una conferma che ci ha fatto felici è poi Sassodisole, molto tipico, con note speziate, animali e fruttate, un altro dei nostri Top Hundred. E quindi anche Tassi Franci, altro campione del nostro privilegio, mentre ci ha colpito la pienezza e l’equilibrio del Brunello della Tenuta Buon Tempo, new entry del nostro Golosario. Si distingue il Brunello di Tenuta Le Potazzine e quello di Silvio Nardi, mentre ci ha sorpreso quello di Terre Nere. Sorpresa anche per la cantina Ventolaio, prossima new entry del Golosario e quindi Argiano. Siamo alla metà degli assaggi. Via allora con Belpoggio, che aveva una particolare piacevolezza speziata così come Canalicchio di Sopra. Sorpresa per il campione di Canneta, piacevole quanto il Brunello 2014 di Capanne Ricci. Si distingue molto bene Carpineto con un Brunello coerente con la tipicità e il Castello Tricerchi. Bell’equilibrio nel Brunello di Cava d’Onice e di Ciacci Piccolomini d’Aragogna. Si impone molto bene Col d’Orcia, storica cantina, insieme a Collemattoni e Cordella. Bravi Cupano e Donatella Cinelli Colombini, sorpresa per Elia Palazzesi Collelceto.
Una conferma per noi sono stati poi Fanti e Franco Pacenti. Ottimo il campione di Fornacella e di Gianni Brunelli. Si confermano all’altezza Greppone Mazzi Ruffino, il Poggione e La Fiorita (notevole interpretazione). Quindi il Paradiso di Manfredi e il Pino. Esemplare La Poderina e Lisini. Sopra la media Mastrojanni e Mocali. Insomma un gruppo di aziende su cui si può fare affidamento. Fra conferme e novità.