Un po' di storia
Il porro è tipico del bacino del Mediterraneo, anche se la sua provenienza si può ricondurre a zone più meridionali e orientali: le coltivazioni di porro più antiche risalgono all'epoca dei Romani e degli Egizi, ai quali probabilmente si deve la diffusione alle culture occidentali. Il porro cresce rigoglioso anche con climi differenti da quelli dei territori di origine, come in Gran Bretagna, purché il terreno sia roccioso, drenante e possibilmente sabbioso; per il porro è ideale una disposizione colturale in prossimità delle coste. In Italia è coltivato in tutte le regioni, con una maggiore concentrazione in Liguria, Marche e Abruzzo.
Caratteristiche
Il porro si presenta di forma allungata, cilindrica, con foglie contrapposte, spesse, di colore verde all'apice e bianco verso il bulbo, dal quale si protendono alcune piccole radici. Assomiglia vagamente all’aglio e la cipolla, ma essendo il suo sapore molto più delicato spesso viene preferito nella preparazione culinaria.
Esistono varietà invernali e varietà estive. Il porro, però, è considerato soprattutto una verdura della stagione fredda. I porri invernali, quando arriva la primavera, iniziano ad assumere un sapore più forte.
I porri più bianchi sono quelli che vengono interrati alla fine dell’estate e agli inizi dell’autunno. In questo modo, non prendendo luce, diventano bianchi e tenerissimi. Questa tecnica viene per esempio utilizzata per i delicati e pregiati porri di Cervere (Cuneo).
Acquisto e conservazione
Al momento dell’acquisto conviene sempre scegliere porri che hanno meno parte verde perché quest’ultima, nella maggior parte dei casi viene in parte eliminata. Comunque, una parte delle guaine più verdi dei porri può essere utilizzata tritata nelle minestre, nei soffritti e nelle torte salate. Anche le radici, ben pulite e lavate, se sono turgide, possono essere tritate e aggiunte nelle minestre.
Se sono ben asciutti i porri si conservano in frigorifero in un sacchetto di plastica. Se sono un po’ umidi è consigliabile conservarli in un sacchetto di carta. Se hanno ancora le radici intere si possono mettere in un vaso con poca acqua e conservare in luogo fresco e al riparo dalla luce. In tutti i casi, se sono freschissimi si conservano per circa una settimana.
Usi in cucina
I suoi utilizzi in cucina sono davvero tanti. Il porro può essere usato come sostituto della cipolla in tutti quei piatti che ne prevedono l’uso. Il risultato è un aroma più delicato che lo rende ideale per piatti delicati e raffinati. Viene impiegato per esempio nelle insalate, nel pinzimonio, per aromatizzare carne e pesce, condire la pasta e fare il soffritto.
Il porro e la salute
Il porro è ricchissimo d'acqua e contiene buone quantità di sali minerali in particolare ferro, magnesio, calcio e potassio. Ottimo quindi per attivare le funzioni depurative dell’organismo agendo contemporaneamente da rimineralizzatore. Buona anche la presenza di vitamine, in particolare della Vitamina A ma anche C e K. Data la presenza di fibre, il porro possiede doti dolcemente lassative ed è un vero e proprio alleato dell’intestino. Inoltre, poiché questo ortaggio è ipocalorico, il suo consumo è spesso consigliato a chi è a dieta.
Come ci ricorda la campagna di promozione e informazione di UNAPROA “Nutritevi dei colori della vita” (http://www.nutritevideicoloridellavita.com) - finanziata con il contributo dell’Unione europea e dello Stato italiano - il colore della frutta e degli ortaggi è un indizio importante per variare l’assunzione di sostanze preziose, proteggendo la salute e coprendo il fabbisogno di nutrimento del nostro organismo. Ogni colore (rosso, verde, bianco, giallo/arancio e blu/viola) corrisponde a sostanze specifiche, con differenti azioni nutrienti e protettive. Per il porro il colore è il bianco.
Tra i composti ad azione protettiva di questo gruppo ci sono due nutrienti particolarmente interessanti: il potassio e la fibra. Il potassio contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso e alla normale funzione muscolare nonché al mantenimento di una normale pressione sanguigna. La fibra invece mantiene in salute l’intestino; quella solubile come la pectina, se assunta giornalmente in almeno 6 g, come quella contenuta per esempio in circa tre mele, contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue. Le mele e le cipolle sono potenti antiossidanti, mentre i funghi rappresentano una delle principali fonti di selenio, che contribuisce al normale mantenimento di unghie e capelli, alla normale funzione tiroidea e alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo.
Curiosità
• Pare che l’imperatore Nerone consumasse grandi quantità di porri conditi con olio per schiarirsi la voce. Per questo motivo fu soprannominato porrofago.
• Ippocrate ne consigliava il consumo alle donne per aumentare la produzione di latte in maternità.
• Nel Medioevo gli erboristi consigliavano l’assunzione di porri per curare i polmoni e le vie respiratorie.
• In Inghilterra e nel Galles i porri furono introdotti grazie all’esercito romano. Proprio nel Galles il porro ebbe un particolare successo, tanto che fu adottato come simbolo nazionale.