Al supermercato si trovano tante marche diverse di uova, ognuna riporta sulla confezione scritte diverse, ci sono quelle “biologiche”, quelle “naturali”, quelle extra...quindi: come scegliere le uova? Saper leggere le etichette e capire le differenze è di fondamentale importanza per una scelta consapevole.
Essendo pressoché incomprensibile, alcuni produttori spiegano sulle confezioni il significato delle varie sigle previste dalla Comunità Europea qualche anno fa. Le norme sono molto precise, ma altrettanto difficili da decodificare per questo focalizziamo l’attenzione sulle più importanti.
• Il guscio dell’uovo riporta sempre il codice di rintracciabilità caratterizzato da un numero che va da 0 a 2: “0”, le uova sono biologiche e provengono da galline allevate a terra con almeno 4 metri quadrati di spazio all’aperto per razzolare; “1”, le galline vivono a terra in capannoni, con la possibilità di accedere ad alcune zone aperte; ”2”, le galline vivono in capannoni che ospitano sino a nove capi per mq. Fino a qualche anno fa c’era anche il 3 dedicato alle uova provenienti da allevamenti intensivi in batteria. Inutile dire che l’uovo da scegliere è quello marcato 0 se si vuole portare a casa un uovo degno di questo nome. Certo questo tipo di uova hanno un costo superiore, ma è preferibile mangiare qualche uovo in meno, ma di qualità!
• L’altra sigla importante del codice è quella dello stato di origine. Nel nostro caso è sempre “IT” ovvero Italia, perché il nostro paese è autosufficiente e non importa uova fresche.
• La scritta più importante sulla confezione è però la data di scadenza fissata per legge 28 giorni dopo la deposizione e stampata anche sul guscio. La data è importante perché, secondo alcuni test condotti dalle associazioni di consumatori, le uova alla scadenza non sono sempre freschissime e quindi conviene consumarle qualche giorno prima. Bisogna tenere presente infatti che le uova cominciano a deteriorarsi fin dal momento in cui vengono deposte e che dunque più un uovo è fresco e meglio è, sotto il profilo sia salutistico-nutrizionale che organolettico. Cercate comunque di non mangiare uova che siano state deposte da più di 20 giorni.
• La data di deposizione compare solo sulle confezioni di uova Extra, facilmente riconoscibili per via della dicitura ben evidenziata sulla confezione e per il listino maggiore. Le uova si considerano Extra quando sono vendute entro 9 giorni dalla data di deposizione indicata anche sul guscio. Dopo sono automaticamente declassate a uova fresche.
• Le dimensioni influiscono notevolmente sul prezzo, per questo motivo più le uova sono grandi più costano. Il valore nutritivo è invece identico. Per le dimensioni si usano le sigle dell’abbigliamento: (XL) per quelle che sono maggiori di 73 gr, (L) per le grandi, (M) per le medie e (S) per le piccole da 50 gr. C’è anche la sigla VC per le partite dove le dimensioni variano.
• L’ultima cosa da sapere riguarda l’igiene. Dopo avere maneggiato le uova bisogna lavarsi sempre le mani per non trasferire gli eventuali batteri patogeni presenti sul guscio ad altri alimenti. Importante è anche che le uova acquistate, pur vendute a temperatura ambiente, siano poi conservate in frigorifero.
• Per valutare la freschezza delle uova una volta a casa basta mettere le uova in un recipiente che contiene un litro d’acqua e un cucchiaio di sale. Se l’uovo è fresco va a fondo, più è vecchio più tende a galleggiare. Quando affiora in superficie non è più commestibile.