L'ultima prova del ristorante di Gianfranco Vissani sull'isola di Capri
Capri a fine autunno ha il suo fascino, anche se il turismo non è c'è quasi più. Eppure ieri sera all'Altro Vissani, sabato di novembre, di gente ce n'era, soprattutto di indigeni (persino ristoratori) o gente come il sottoscritto che a Capri ha casa. Sarebbe stato curioso riprovare il Mammà, che pochi giorni prima ha avuto la “stella”, ma era chiuso. In ogni caso questo locale sulla piazzetta, fin dall'inizio, è stato fra i miei preferiti, informale e accogliente, puntualmente recensito sulla nostra app IlGolosario Ristoranti.
Eppure ieri sera qualcosa non è filato bene come sempre, tanto che ho dovuto chiedere, a una squadra in sala che m'è sembrata rinnovata, se Vissani c'entra ancora (?) Risposta: “Si è ancora nostro consulente” (consulente? Ma se dà il nome al locale!). In ogni caso la serata è partita con un amuse bouche dello chef che non hanno presentato. E dopo, una pausa di 40 minuti. Il vino l'ho dovuto chiedere due volte alla medesima persona; diversi piatti in carta non erano disponibili. Cosa ho mangiato? Zuppetta di fagioli, tortino di scarola e arancino di riso, buoni, corretti. Quindi il classico baccalà bollito con patate, sempre buono, seppure un po' salato. Il dolce non lo abbiamo preso perché erano già le 23 e come ciliegina su una torta mancata, il pos non funzionava.
Altri trenta minuti di attesa, per racimolare dei contanti.
Che dire: servizio sul disastroso andante (che abbiamo pagato con un odioso 10%), menu e anche carta dei vini con grandi buchi e una domanda: “Ma se viaggiano così adesso che l'isola è vuota, che succederà in alta stagione?". Da parte mia mi auguro che si riprendano velocemente, perché Capri ha bisogno di locali di questo livello... se invece è stata una serata da saldi di stagione, bè lo sconto lo abbiamo fatto noi al locale, e non viceversa. E così non va!