Inaugurato nei giorni scorsi in uno storico albergo

Riccardo Antoniolo, il cuoco-pizzaiolo di Bassano del Grappa che ha fatto volare il suo Ottocento, da pochi giorni ha un secondo locale, Ottocento con i lievitati, nel paese dell’olio per antonomasia: Pove del Grappa (Vi). L’ha ambientato nello storico albergo Miramonti, con una ristrutturazione elegante della sala al piano terreno, con cucina e forni a vista e tavolini di fronte.

Entri e un comodo parcheggio permette di accedere subito nella sala, dove salta all’occhio, immediatamente, una selezione di vini competente e all’altezza delle sue creazioni. I temi che sviluppa qui sono i “lievitati come una volta” tutti realizzati con farina Petra, il pan pomodoro, la stirata croccante e poi il pan di seppia e il pan di semi.

L’idea di questo laboratorio nasce dall’incontro fra Roberto Astuni, imprenditore turistico di Bassano (suo è l’Hotel e ristorante Sant’Eusebio) e Riccardo Antoniolo, uno dei protagonisti della pizza contemporanea che qui vuole mettere a frutto i suoi anni di studi e ricerca volti al gusto e a una proposta salutistica.
Due i menu degustazione: quello del pescatore con sei portate a 40 euro e un menu leggero di 4 portate a 30 euro. C’è poi il menu degustazione a 35 euro sempre con sei portate. Alla carta, la declinazione delle sue pizze divise secondo le categorie indicate (4 scelte per ognuna). Ogni pizza è proposta intera o mezza.

Dei nostri assaggi il pan di seppia nero con carpaccio di gamberi rossi, bufala, carciofi, arancia e pepe; la catalana di scampi su pan pomodoro poi il clou dei lievitati come una volta con bufala, tataki di tonno, cipolla di Tropea marinata. Fantastica sarà la pizza stirata con burrata, acciughe del Cantabrico e riduzione di pomodoro, per chiudere con seppia su seppia farcita di patata allo scopeton, seppia di laguna, pomodoro e prezzemolo.

Per Riccardo Antoniolo la filosofia che informa questo locale è che "tutto quello che si consumerà all'Ottocento sarà proveniente da prodotti certificati biologici: dal vino all'olio, passando per la pasta e la birra, fino ai singoli ingredienti che andranno a comporre il menù.”
“Siamo i primi piccoli ristoratori artigianali in Italia ad ottenere questa certificazione lontano dai centri commerciali – afferma, con un sorriso, Antoniolo – è stata davvero dura riuscirci ma adesso inizia la nuova avventura”.

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