Nel cuore della Brianza lecchese, con papà Pierino e il figlioTheo, un'esperienza di gusto che vale il viaggio

Era il 1974 quando un giovane Pierino Penati, amico di Gualtiero Marchesi, che aveva trasformato l'attività di famiglia in un ristorante di classe, diventava famoso con i primi riconoscimenti a livello internazionale. Oggi, quel ristorante è uno dei migliori indirizzi italiani, e quindi del mondo, e Pierino, in forma come un esordiente, ha la soddisfazione di avere al suo fianco il figlio Theo, che ormai da tempo è condottiero autorevole e carismatico, del loro locale. Non è facile lavorare insieme ai genitori. Ma quando accade che il giovane, avendo talento e numeri, abbia la pazienza e la capacità di affiancare il padre, i risultati sono quelli che si vedono con i Penati. Classe, gusto, eccellenza.

E allora approfittando della bella stagione, quando questo luogo del cuore e della nostra predilezioneapparecchia i tavoli anche all'ombra del platano secolare, nel magnifico, verde, splendido, giardino, mettete in conto una sosta da Pierino Penati (via XXIV Maggio 36 - tel. 039956020 ) a Viganò Brianza, anima golosa della verde Brianza lecchese, a pochi minuti da Monza e Lecco. Serviti da personale attento, rigorosamente in divisa, scegliete i piatti con Pierino, che con la sua simpatia e la sua straordinaria professionalità saprà guidarvi nel preparare un percorso capace di dare il massimo della soddisfazione in relazione ai vostri gusti.


E seduti ai tavoli dalla impeccabile mise en place, tra le coccole di inizio e fine pasto, dalla cucina di Theo, emozionante mix di tecnica, tradizione e creatività, con porzioni che, a differenza di locali di questa caratura, vivaddio non son da inappetenti, ma da golosi, appaganti, avrete: seppie e patate crema di avocado e sesamo salato; o tartare di tonno rosso con giardiniera in agrodolce e salsa wasabi; poi uno dei magnifici risotti, qui realizzati con somma maestria, che ora potrà essere il formidabile risotto BioVerde con bruscandoli piselli e fave fiocchi di formaggio zingherlino, o ravioli ripieni di vitello con funghi spontanei patate ratte e cipolline.

Quindi di secondo, leccornioso astice in panzanella pane casereccio e olio extravergine di oliva, o la costoletta di vitello alla milanese (da sogno). Guai uscire senza avere provato una delle due specialità golose che valgono il viaggio e che Theo, alla lampada, preparerà davanti a voi, che sono lo sabaione caldo con i savoiardi, nella ricetta tratta dal "Nuovo Cuoco Milanese Economico" del 1829, e il Bomba Babà per un finale trionfale nel segno della gola.
Questo è uno dei migliori ristoranti d'Italia. Le Corone del GattiMassobrio son così!

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