A Ceres, all'Osteria degli Artisti, Samuele Riva e Francesco Eblovi

Un locale per tutti, con un'offerta ampia che va dalla prima colazione alla cena, passando per il pranzo e l'aperitivo del tardo pomeriggio

Gli "artisti" sono ancora una volta loro, Samuele Riva e Francesco Eblovi, che con l'entusiasmo di sempre hanno deciso di lanciarsi in una nuova avventura: quella dell'Osteria nel centro di Ceres, proprio a due passi dal loro ormai ben consolidato Valadess d'Lans.
sala bar.jpg E dunque eccola, l'Osteria degli Artisti, aprire i battenti dopo un'attenta e ponderata ristrutturazione dell'ex Ostu d'lou quinquée. Dal piccolo dehors affacciato su piazza Europa si entra nella luminosa sala dagli essenziali tavoli rotondi che fronteggiano il bancone di fondo e lo scaffale delle bottiglie alle sue spalle, affiancato dalla piccola ma organizzatissima cucina. Ma alla vera sorpresa si accede solo su informazione riservata: è la "saletta da degustazione" interamente scavata nella roccia, previlegio di pochi visto che ospita un unico tavolo!
L'Osteria, invece, vuole essere davvero "per tutti": un servizio che inizia la mattina con la prima colazione - fragranza di torte e di autentici croissant francesi - per proseguire con il pranzo - menu turistico/operaio a 15 euro - e terminare con la cena, passando per l'aperitivo del tardo pomeriggio.
Del nostro assaggio, in una bella serata di mezza estate, prima ancora del sapore delle ghiottonerie arrivate in tavola, vogliamo ricordare quello regalato dalla piacevole atmosfera che si respira nel fresco dehors: la tranquillità del passeggio serale sulla piazza, la colorata protezione della bella fioriera e, ultimo ma non ultimo davvero, il confort delle comodissime sedie.
C'è una brigata giovane e disinvolta ad affiancare la presenza discreta, ma per ora di controllo assai frequente, di Francesco Eblovi nella veste di "oste": un ruolo che innegabilmente gli si addice, anche lui come i ragazzi del servizio dotato di regolamentare "cappello di paglia".

Al momento non c'è ancora menu scritto, come non c'è ancora la Carta dei vini: tutto viene raccontato a voce e le bottiglie, per chi preferisce, possono anche venire scelte direttamente dallo scaffale.

Per noi un assaggio di antipasti, tra cui ricordiamo in particolare l'ottimo salame di turgia, i golosissimi peperoni in agrodolce con uvetta, una fresca insalata russa, i morbidi tomini con la salsa rossa, i croccanti croissant salati accompagnati dai semolini fritti della tradizione; e ancora, le strepitose acciughe con il burro di montagna e l'originale tonno fresco con insalatina di pomodori.

Primi a scelta tra gli gnocchi al sugo di pomodoro fresco e pesto di erbe - davvero radiosi - e i plin, nella versione classica o in quella alle erbette, conditi entrambi con burro e salvia.