Le nostre prove ai ristoranti del mese di aprile, in vista dell'uscita dell'App IlGolosario Totale

Ecco come di consueto una carrellata di 11 prove ai ristoranti, che confermano i giudizi che trovate sulla nostra guida IlGolosario Ristoranti. Che nel mese di maggio avrà una doppia sorpresa: l’uscita de IlGolosario Wine Tour terza edizione e l’App IlGolosario Totale, che contiene tutti i contenuti delle tre guide principali. Al lavoro!
winetour+totale.jpg

LA PALTA - BORGONOVO VAL TIDONE (PC)

La Palta vi aspetta in una piccola frazione, Bilegno, in provincia di Piacenza. Arrivi e subito colpisce l’elegante sobrietà di questo ristorante di grandissimo valore. Entri e a stupire sono il calore e il senso di familiarità che il locale esprime, quel sentirsi a casa che di solito manca in locali di questo livello. Si vieni accolti col sorriso e seguiti con cortesia d’altri tempi, particolari che dicono che qui è il cliente al centro e non l’ego del ristoratore. I tavoli sono ben distanziati e tutta la sala è circondata da vetrate che guardano il giardino.
In cucina chef Isa Mazzocchi portentosa interprete contemporanea dei piatti della tradizione che propone con spunti creativi e di spessore, un menu che non mira a stupire ma a dare felicità.
lapalta-chef.jpgIn tavola zucchina in fiore ripiena di funghi, asparagi, zafferano e croste di Grana Padano soffiate o “Degustazione di coppa: Grossetti, Maini, Gagliardi”.
Tra i primi quei tortelli piacentini con la coda al verde di stagione che valgono il viaggio o la lasagnetta alle ortiche ed erba brusca con ragù di animelle, prezzemolo e pinoli. Poi di secondo applausi per l’agnello firmato Val Tidone alle spezie con topinambur, radici di prezzemolo e semi di senape e per il baccalà al vapore con piselli, cipolle alla piastra e menta. La carta dei vini molto ampia e con molte opportunità di scelta in tutto il mondo. L’insieme non ti fa pentire di essere passato con un conto che vale a pieno l’esperienza. A scelta babà al limoncello con sorbetto ai mandarini e insalata di kumquat all’olio o petali di cioccolato bianco alle fragole con biancomangiare alle mandorle per chiudere una sosta che conferma il valore assoluto della cuoca Isa Mazzocchi! (Beppe Tom e Marco Gatti)
loc. Bilegno, 67 - tel. 0523862103 lapalta-caramelle.jpg

LA CANONICA - VERONA

A due passi da piazza delle Erbe, cuore della città scaligera, questo indirizzo della nostra predilezione che deve il suo successo all’intuizione felice del titolare Lorenzo Donadel. Oggi ai fornelli c’è Luca Picchi, che propone un menu dove i sapori del territorio si contaminano felicemente con suggestioni internazionali. L’accoglienza in sala è affidata al maître Luca Peretti, bravissimo nel consigliare i diversi abbinamenti pescando da una cantina che dà molta attenzione anche ai piccoli produttori, non solo nostrani.
canonica-titolari.jpgTra le proposte che muovono tra terra e mare: uovo nuvola mozzarella affumicata e soffice di patate o capasanta ricotta affumicata nocciole e caffè. Poi il risotto salsa verde, rafano, mela, cappello del prete oppure il tortello di coda melograno sedano rapa. Tra i secondi una fantastica pancia di maialino teriyaki con cipollotti bbq oppure il baccalà sedano rapa e perlage di tartufo. Tiramisù alla ciliegia a chiudere una sosta di piena soddisfazione! (Paolo Massobrio e Marco Gatti)
vicolo San Matteo, 3 - tel. 0454732625 canonica-piatto.jpg

AL MOLIN VECIO - CALDOGNO (VI)

È suggestivo l’ambiente di questo ristorante che ogni sera riesce a occupare tutti i coperti, nella teoria di sale, ma anche ai tavoli di fuori, magari di fianco alla vecchia ruota del molino che continua a girare sotto lo scorrere dell’acqua.
molino-vecio-esterno.jpgE qui ci sono le ricette codificate della tradizione, su cui si va sempre sul sicuro. Peccato solo che il servizio sia in affanno, ancora prima di iniziare, per cui ti servono un Prosecco spacciato per Durello, mentre alla coppia che ci raggiunge dopo servono il Durello (non sarò stato simpatico, al patron… ma proprio a me doveva farlo?): per il resto sarà trionfante il piatto di fritto di verdure con radici ed erbe su salsa di yogurt, i biglo con l’àrna (ovvero il ragout d’anatra), gli gnocchi di patate ai bruscandoli e tastasale, davvero buoni, rustici saporiti. Ai secondi la scelta è veramente ghiotta: il capretto in tecia con tarassaco e polenta, il baccalà alla vicentina con polenta di Marano oppure l’Asparago servito in diverse cotture e consistenze. Ai dolci non si può fare a meno della putàna gentile con le mele e lo zabaione, che è un dolce tipico della maison accanto alla crema fritta o al gelato alla nocciola con cioccolato e crumble di cacao. La spesa è onesta, la cucina e il servizio ben rodati, l’empatia complessiva per un posto come questo, quella sera non l’abbiamo colta. (Paolo Massobrio)
via Giaroni, 116 - tel. 0444585168
molin vecio-bucatini.jpg

NICOLIN - LECCO

Ne ha fatta di strada Giovanni Cattaneo, da quando bambino, nel locale di famiglia, si appassionava a gusto e accoglienza guardando i suoi genitori e poi da ragazzo “rubava” il mestiere lavorando con maestri come George Cogny, Sergio Mei e Valeria Piccini. Oggi “maestro” è lui, chef imprenditore alla guida dei suoi hotel e ristorante.
nicolin-chef.jpgPer quanto riguarda la sua proposta di ristorazione, nella sala di eleganza moderna o nella bella stagione anche nel dehors, con i tavoli dalle mise en place impeccabili, si prova quella che chiamiamo alta cucina contemporanea. In tavola, per iniziare, mazzancolle e calamari con crema di carciofi con fondo di verdure barba dei frati con mousse di parmigiano e uovo croccante, o carpaccio di fassona piemontese gel di mostarda burrata pomodori al forno e salsa tonnata. Di primo lo stragoloso spaghettino con ragù bianco di animali da cortile (coniglio, gallina e cappone) o il risotto al basilico e gamberi rosa. Di secondo rombo in manto di olive con crema di patate e carciofi o agnello dei Pirenei con i carciofi. Cupola di tiramisù o tartelletta di mele con gelato al Calvados a chiudere un pranzo o una cena che avrà il passo delle soste memorabili! In cantina vini di meditata e competente selezione. (Marco Gatti)
via Amilcare Ponchielli, 54 loc. Maggianico - tel. 0341422122 nicolin-piatto.jpg

MAREDIVINO - DESIO (MB)

Una storia da film quella di Salvatore Biondo che, fatta la gavetta e altre esperienze di valore, quando è stato messo in vendita, ha acquistato il locale in cui aveva iniziato la sua carriera. Da titolare lo ha “rivoluzionato” trasformandolo in elegante ristorante.
maredivino-chef.jpgInaugurando anche una sala esclusiva, dove tra centinaia di bottiglie della sua cantina, c’è un grande tavolo, dove si possono organizzare pranzi, cene, piccoli eventi privati. In tavola, mare e vino, con oltre 400 etichette (con pregevole selezione di Champagne e spumanti) che potranno abbinarsi al crudo di mare o al tiramisù di gambero viola. Tra i primi strapperanno l’applauso gli spaghettoni con vongole e bottarga e il risotto con crema di cime di rapa, capesante laccate e uova di salmone. Tra i secondi è un must il fritto di mare, ma non delude il filetto di baccalà con crema di patata viola alle olive taggiasche e le sue chips. Chiuderete felici con il dolce salato al pistacchio o millefoglie con ricotta di capra, ananas caramellato e gelato. Si torna! (Marco Gatti)
via Lombardia, 56 - tel. 0362620019 maredivino-piatto.jpg

L’AFFINATORE - MILANO

È una delle più interessanti new entry della ristorazione milanese. É una nuova eccellenza della nostra guida IlGolosarioRistoranti. È L’Affinatore, ristorante di classe che ha fatto una scelta di distinzione, il gusto nell’ esclusività, a tutta “carne”. Andando controcorrente, rispetto alla filosofia che punta al ribasso, qui si è puntato in alto. Vi aspetta nei pressi di Corso Sempione, in via Piero della Francesca, zona trendy di Milano. All’interno due salette con pochissimi tavoli, a dire della cura sartoriale che viene riservata alla clientela, in un ambiente di rara eleganza. Il personale in divisa offre un servizio impeccabile. Il ristorante è tra i pochi indirizzi che possono fregiarsi del prestigioso titolo di “Krug ambassador”, e in cantina custodisce il meglio d’Italia e di Francia, con etichette di tutto il mondo, con una selezione capace di soddisfare i winelovers più esigenti. La tavola è il paradiso dei carnivori, con il locale che è tra i pochi autorizzati dal consorzio ufficiale giapponese Kobe alla commercializzazione e lavorazione della carne Wagyu Kobe. Con le carni che hanno processo di affinamento e stagionatura Dry Aged. La vostra sosta potrà avere il gusto della bresaola Wagyu o dei formidabili “toast” di Wagyu.
affinatore-piatto.jpgPoi, nel segno dell’arte gastronomica, “lampada” in sala per la preparazione davanti a voi dei golosi paccheri al pomodoro salsa al distillato al basilico. Che saranno il piatto che precederà il trionfale arrivo in tavola di filetti, Tomahawk, T-Bone. Tegamino al cuore caldo di gianduia e gelato al pistacchio di Bronte l’arrivederci a questo ristorante che sarà famoso! (Marco Gatti)
via Piero della Francesca, 54 - tel. 3450798971 affinatore-chef.jpg

TANO PASSAMI L’OLIO - MILANO

È uno dei ristoranti migliori di Milano e d’Italia. Ed il titolare, Gaetano Simonato, noto per il suo amore smisurato per l’olio extravergine di oliva, è chef carismatico che firma una delle cucine più golose che ci siano. Tra le nostre soste migliori dell’anno, quella che abbiamo fatto qui, dove abbiamo trovato “Tano” (è il soprannome con cui tutti chiamano il patron) in splendida forma, anche se fa parte di quella generazione che la guida Rossa sembra aver deciso di penalizzare, in questo caso (ma anche negli altri) a prescindere dal valore attuale, e neppure tenendo conto della affidabilità dimostrata negli anni. Solo per motivi anagrafici.
tano-chef.jpgVoi accomodatevi nelle belle sale dagli arredi classici e moderni allo stesso tempo. E, seguiti da un servizio impeccabile, godetevi quello che renderà memorabile la vostra sosta che, oggi come ieri, è la cucina, creativa, golosa, emozionante. Toccherete il cielo con un dito con creazioni come pernice in millefoglie con foie gras mela glassata al Caldiff, tartufo nero glassato, o la tartare di gambero rosso marinato crema di robiola prosciutto crudo sardo 48 mesi e caviale home made. C’è il Carnaroli cotto in brodo alle erbe e bergamotto, sgombro affumicato al rosmarino, con croccante di peperone crusco e anche il cubo aperto di bietola rossa ragù di agnello all’anice stellato e il suo fondo al miele. E ancora, il piccione al miele laccato nel suo fondo cioccolato…il resto è rosso. Oppure l’astice blu in crema di mozzarella di bufala mandorle e patate blu. Dopo la bavarese al lampone polvere di frutti di bosco gelato all’avocado ananas caramellato e disidratato uscirete pensando che avete vissuto un sogno! Tano è grande! (Paolo Massobrio e Marco Gatti)
via Petrarca, 4 - tel. 028394139 tano-piatto.jpg

TESTINA - MILANO

Insegna più azzeccata non c’è. Per i milanesi della generazione dei “cumenda”, “Uè..Testina!” era la simpatica espressione con cui gli adulti si rivolgevano ai più giovani per rimproverarli di qualche errore. E la testina, è anche il pezzo di vitello che i più golosi fanno a gara ad aggiudicarsi quando arriva in sala il carrello del bollito misto. Insomma, per quella che è una delle migliori trattorie di cucina milanese e lombarda di Milano, insegna migliore non poteva esserci. È stata di piena soddisfazione l’ultima sosta in questa trattoria contemporanea, che vi aspetta a un minuto dai grattacieli che ospitano Regione Lombardia e che Massimo Motola e la moglie Erika, che ne sono l’anima, con bravura, hanno portato al successo.
testina-chef.jpgQui la cucina è tradizionale e il ruolo da protagoniste l’hanno Milano e Lombardia, con un menu che amplia l’offerta a ricette del resto d’Italia. Nella grande sala, tavoli con le tovaglie a quadri bianchi e rossi e quadri e bottiglie in esposizione. La cantina rispecchia la passione di patron Massimo, che ha fatto selezione personale e interessante, con buona proposta anche a bicchiere. Per voi, mondeghili o bruscitt con polenta (è il piatto bandiera di Busto Arsizio). Quindi, avanti tutta con risotto e costoletta alla milanese, ossobuco, stinco e rostin negàa. Crème brûlé e sbrisolona per finire. (Marco Gatti)
via Abbadesse, 19 - tel. 024035907 testina-bistecca.jpg

LA MARLERA - MOMBARUZZO (At)

È sempre pacificante tornare in questa trattoria elegante, con camere, inserita in un dedalo di case di Mombaruzzo. La sala a volte con mattoni rossi è suggestiva ed è lì che ci si accomoda per provare una cena tipica piemontese, o meglio monferrina.
marlera-sala.jpgDa consigliare è dunque l’antipasto piemontese che annovera insalata russa, battuta di fassone, vitello tonnato, con salsa all’antica. Ai primi i ravioli del plin con sugo d’arrosto, oppure un invogliante spaghettone Mancini alla carbonara di mare. È un giro in Italia l’offerta dei primi perché ci sono i cappellacci ma anche il risotto al salto oppure i tajarin ai 40 tuorli con salame di vacca. Ai secondi ecco la finanziera nobile dell’Astigiano, ma anche un ottimo gallo in casseruola o il filetto di branzino allo zenzero e olio di avocado. Ai dolci bunet tradizionale, zabaione al Moscato d’Asti e gelati di produzione propria. Si beve bene, ma invogliante sarà anche la spesa che si aggira sui 40 euro. Il menu degustazione è a 38. (Paolo Massobrio)
via Marlera, 35 - tel. 3384442560 marlera-antipasto.jpg

ANIMA E ADAGIO - Calamandrana (At)

L’oasi del relais Almaranto di Calamandrana ha due alternative in cucina: quella del bistrot Anima e quella del ristorante gourmet Adagio. Due ambienti diversi a un’unica cucina, che sta in mezzo con la figura del giovane Mario Maniscalco alla guida di entrambi i menu.
adagio-chef.jpgOra, la nostra visita è stata curiosa, dacché non sapevamo fosse il primo giorno dell’apertura di Adagio, che proponeva percorsi di degustazione, mentre al bistrot, dove era in corso una festa, c’era il menu alla carta. Detto questo, abbiamo pranzato nell’elegante ambiente di Adagio, con tutti i geniali amuse bouche dello chef, ma abbiamo voluto provare il menu di Anima, questa volta. Quindi le polpette di ceci e alici con crema parmantier di cavolo e broccoletti accanto alla carne cruda con robiola e barbabietola croccante, girello di vitello in salsa tonnata, bagna caoda leggera e farinata. Fra i primi ecco gli agnolotti del plin (ma la dimensione era più da agnolotto astigiano, che col plin non ha nulla a che fare) con ripieno di baccalà e patate, crema di oliva e prezzemolo croccante (ottimo!), accanto al risotto mantecato al carciofo, con tartare di scampi oppure i tajarin 30 tuorli al ragù di salsiccia al Barbera. Ai secondi c’è una proposta di burger oppure un’eccezionale costina di maiale, fritta e impanata con purea di patate; quindi, un ottimo polpo piastrato con cavolo rosso, crema di sedano rapa e chips di tapioca. Ai dolci panna cotta alla vaniglia e macedonia di frutta; Anima tiramisù; mousse alla liquirizia, biscotto alla cannella e caramella al sambuco. Siamo stati davvero bene! (Paolo Massobrio)
Regione Quartino, 6 - tel. 0141769109
adagio-piatto.jpg

BOCCADORO - PONZANO (Al)

E rieccoci al Boccadoro di Ponzano nella cucina dell’ottimo Riccardo Vernagallo, in quella che è una moderna trattoria di campagna con un menu di piena soddisfazione e una carta dei vini che premia il meglio del territorio.
boccadoro-esterno.jpgSempre caldo e accogliente l’ambiente diviso in due sale principali, è perfetto il vitello tonnato (accanto a battuta di fassona e insalata russa) ma anche gli agnolotti del plin (questi sì che sono dei plin!) al sugo d’arrosto. Ghiotte le crespelle di magro al gratin, accanto agli gnocchetti di patate al gorgonzola. Ai secondi ecco il capretto arrosto con patate e il polpo scottato con crema di piselli. Iconico, come tutti i piatti assaggiati, anche il bonet della tradizione, ma da provare è la torta di nocciole con mousse di zabaione e il gelato al finocchietto. Bravi! (Paolo Massobrio)
via Ugo Cavallero, 16 - tel. 0141927112 boccadoro-piatto.jpg

ilGolosario 2024

DI PAOLO MASSOBRIO

Guida alle cose buone d'Italia

ilGolosario Ristoranti 2024

DI GATTI e MASSOBRIO

Guida ai ristoranti d'Italia