A Schignano (Co), sulle montagne a due passi dal Lago un esempio di turismo che ha trovato nel biologico la propria anima

Nel 1995 secondo i dati Biobank erano 187 gli agriturismi italiani certificati biologici. Quell'anno nasceva a Schignano pochi chilometri (circa 8) dal lago di Como l'agriturismo bio Al Marnich, il primo della provincia, per opera di un imprenditore milanese, Emanuele Bonfiglio, colpito dalla bellezza della valle d'Intelvi. Un dato da tenere presente per fotografare un fenomeno a quell'epoca agli albori. 
lago-ok.jpgNel 2018 gli agriturismo biologici censiti in Italia sono arrivati a 1.466 attività, tradotti in una percentuale da capogiro (+ 684%). Una cifra solo apparentemente positiva perché in realtà, se guardiamo a un periodo di tempo più ristretto, notiamo che la crescita si è arrestata. Il numero più alto di agriturismo bio è stato raggiunto nel 2014 (con 1.553 attività). Il calo dal 2014 al 2018 è stato del 5,6%. Non è tutto bio quello che luccica: anzi se paragonato al dato più ampio degli agriturismi che hanno continuato a crescere, la crisi si dimostra ancora più profonda. 
marnich-tavolo-esterno-ok.jpgIl caso dell'agriturismo Al Marnich quindi si fa interessante non solo per l'intuizione iniziale ma soprattutto per la sua durata e lo sviluppo nell'arco degli anni. Quali sono, quindi, i punti di forza di un agriturismo di questo tipo?

L'autenticità

L'agriturismo ha mantenuto la struttura originaria del Settecento in pietra montana, ristrutturata con attenzione, senza stravolgerla. La scelta è stata quella di non ricostruire ma di conservare. Non si tratta quindi di un relais ma di una struttura agricola da cui sono state ricavate delle camere, con i suoi limiti (che ci sono, ci devono essere) e la sua intatta bellezza. 
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La produzione agricola e la ristorazione

E' sempre stata centrale fin dall'inizio e si è allargata nell'arco del tempo collegandosi in maniera progressivamente più stretta con la ristorazione. Formaggi e salame di capra, marmellate di more e lamponi, ortaggi di stagione, miele di montagna sono tutti di loro produzione. Gli ospiti possono vivere direttamente l'esperienza della produzione agricola vedendo le strutture, l'allevamento e le zone dedicate alla coltivazione.
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Il turismo sostenibile

Prima ancora che questo avesse un nome (si inizia a parlare di sviluppo sostenibile in modo programmatico solo con la Conferenza di Rio nel 1992 e di turismo sostenibile molto più tardi, all'inizio degli anni Duemila), il punto di forza della proposta turistica di questa azienda è proprio in un approccio votato all'osservazione della natura e alla sua conservazione. Le attività naturalistiche sono molteplici e spaziano dal birdwatching al lake watching fino al trekking montano, al kayak e all'osservazione della fauna locale (cervi, volpi, tassi, lepri, scoiattoli rossi e ricci…). Importante lo sviluppo del foraging come evoluzione di un'attività antica quanto amata: la ricerca di funghi e tartufi. 
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Una ristorazione coerente

L'offerta ristorativa ha seguito fedelmente fin dall'inizio l'attività agricola e la storia specifica non della cucina regionale ma di quella località in particolare. Gli gnocchi di patate con le castagne e il formaggio, lo spezzatino con il mais antico (che è un'antica coltura di montagna) o i dolci realizzati con la ricotta di capra. C'è tutto ciò che un visitatore si aspetterebbe di trovare, senza voli pindarici o forzature. In un'ottica di autenticità, la stessa che si può leggere in quelle antiche pietre. Mantenute, non sostituite.
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Al Marnich

località Marnico, 8
Schignano (Co)
tel. 031819242
www.al-marnich.it

 

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