L’agriturismo della Val Brembana riceve il riconoscimento unico su 3.300 locali
L'unica Corona Rossa è il riconoscimento che viene attribuito alla Miglior Tavola italiana (lo scorso anno toccò al Cjasal di San Michele al Tagliamento). Ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento quest'anno è Ferdy di Lenna, non un ristorante famoso, ma un agriturismo, che in provincia di Bergamo rappresenta un baluardo di gusto e sostenibilità straordinario. A condurlo, due giovani sposi, Nicole e Nicolò Quarteroni, che hanno fatto loro il concetto estremo di montagna di papà Ferdinando (in arte Ferdy), che con la moglie Cinzia Balestra ha avviato questa avventura nel 1989, e ora vive in alpeggio, in Val d’Inferno, occupandosi delle vacche di razza Bruna Alpina Originale e delle capre, solo Orobiche. Con lui i due giovani proseguono l'allevamento del bestiame al pascolo, ma soprattutto hanno avviato un agriturismo dove nei prati trovate cavalli di proprietà, alberi e giardini curati, le case in pietra in cui sono ospitate le camere tutte in legno e pietra grezza, l’area benessere, una “boutique del gusto” dove sono in vendita formaggi, salumi, cose buone e cosmetici di loro produzione e che si possono acquistare o farsi inviare a casa, e un ristorante, dove è protagonista la cucina della tradizione e di montagna.
Ospitalità, agricoltura montana e gusto, che hanno nella produzione di formaggi con il latte realizzato con mungitura a mano (pochi litri, ma che consentono di tenere in piedi un'economia di territorio) il fiore all'occhiello, ma anche salumi, miele, sfiziosità e vini di una selezione personale che dà largo spazio al naturale e a piccoli produttori, che si possono avere anche ai tavoli del locale, dove c'è una proposta alla mescita di decine di etichette. Il tutto, con un genio comunicativo, il cui esempio è nella loro capacità di usare i social, strumento con cui han saputo creare una vera comunità.
In questo senso, hanno centrato in pieno il concetto della Colleganza, a cui si ispira la nostra Golosaria 2020 dedicata al “Cibo come nuova relazione”. I Quarteroni sanno interpretare il cibo nel segno della sostenibilità e con l'idea di mettere insieme, facendo squadra, persone giovani che rappresentano il futuro dei territori.
A contribuire al riconoscimento c’è ovviamente la cucina, curata dal cuoco Marco Bonato
che è marito della sorella di Nicolò ossia Alice, anche lei impegnata nell’azienda dove la media d’età dei ragazzi è intorno ai 21 anni.
Guardate il video della premiazione (link) e rileggete l’articolo di Marco Gatti, dopo la prova della cucina (link).
A tutta la famiglia Quarteroni i nostri complimenti più sentiti.