Altri dodici Consorzi presentano i loro vini
Ultima tappa delle nostre Anteprime a Firenze: una settimana impegnativa, ma pur sempre interessante, con qualche dubbio sull’organizzazione generale, che avrebbe dovuto essere più snella, in assenza di Montalcino che si è ormai spostato a novembre dell’anno precedente. Eppure qualcosa si è ingrippato, in particolare a Montepulciano, tappa che ha voluto occupare due sere, di fatto: la prima con la cena di gala, insieme ai produttori che hanno portato i loro millesimi più interessanti e la seconda con la visita alle cantine terminata alle 21, per poi caricare i giornalisti sul pullman alla volta di San Gimignano. E così è mancato quel simpatico appuntamento coi produttori di Vernaccia, che di solito era appannaggio della sera prima della degustazione (sigh). Oddio, non è corretto quello che scrivo, perché anche a San Gimignano c’era la cena con partenza alle 21 (doppio sigh). Mi immedesimo allora nei colleghi senz’auto che hanno dovuto stare per tutto il giorno in attesa della cena e del transfer. Una vitaccia, si fa per dire (dove ti senti un po’ un pirla), anche perché ormai il format dei vari appuntamenti prevede le masterclass, inflazionate loro e pure chi le conduce (Gorelli tanto per non sbagliare). Ora la masterclass di solito è subito al mattino alle 9, proibitivo per chi come me non è in gita di piacere, ma deve scrivere per i propri lettori e per i giornali ai quali collabora. Ma tant’è, ci si aggiusta, anche perché dopo una degustazione mattutina, almeno il sottoscritto, non riesce a far altro e conviene mettersi in auto per tempo, sobri, avendo smaltito ogni possibile fragranza alcolica. Detto questo, non mi convince neppure la proposta ventilata da alcuni di fare tutte le Anteprime a Firenze. Montepulciano e San Gimignano hanno un loro perché e vivere nel territorio ha sicuramente una valenza sotto tanti punti di vista, perché un giornalista non è una macchinetta assaggiatrice, ma si spera sia anche un curioso scopritore di quel termine spesso abusato che si chiama “terroir”.
Ora, tutte le degustazioni sono state all’altezza dell’organizzazione, e in particolare quest’ultima, dove il servizio è stato decisamente efficiente. I vini in degustazione erano tanti, essendo in gioco i vini delle doc Carmignano, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Cortona, Maremma Toscana, Montecucco, Orcia, Suvereto e Val di Cornia, Terre di Casole, Terre di Pisa, Valdarno di Sopra e Vino Toscana Igt.
Che fare? In questo caso abbiamo usato un criterio diverso, scegliendo le cantine sconosciute e alcune (pochissime) note. Tuttavia con Suvereto e Val di Cornia avevamo già svolto una degustazione di 80 campioni a novembre, mentre la doc Montecucco, per la quale nutriamo una particolare ammirazione, è sotto osservazione ogni anno direttamente nei nostri uffici.
ECCO ALCUNI DEI NOSTRI MIGLIORI ASSAGGI. INIZIAMO COI BIANCHI
Il Valdarno di Sopra “Pratomagno” Malvasia bianca lunga 2022 era della cantina CAMPO DEL MONTE. Aveva colore oro, naso minerale pieno e fruttato, piacevole e disteso. In bocca dà una sensazione sempre di pienezza. Buono.
TERRE DELL’ETRURIA. Con il Maremma Toscana Ansonica “Tramaglio” 2022 si ha di fronte un paglierino carico, bellissime note agrumate, anche molto intense. È rotondo, ghiotto, sapido, capace di una sua spalla elegante di verticalità. Chapeau a questa cantina che vorremmo conoscere meglio, anche perché questo vino è già a livello di Top Hundred. Altro bianco che ci è piaciuto è stato il Maremma Toscana Vermentino “Marmato” 2022. È un paglierino carico; al naso frutta esotica fresca (mango). In bocca risulta assai carico, tannico, equilibrato come i bianchi di questa annata un po’ calda e siccitosa.
Il Maremma Toscana Ansonica “100% Ansonica” 2021 di PROVVEDITORE è paglierino brillante e carico. Al naso note verdi e poi frutta esotica elegante. In bocca è diretto. Meglio ancora il Maremma Toscana Trebbiano (procanico) 2021 dal colore brillante, dove al naso senti rosmarino ed erbe officinali e poi nuance balsamiche fini. In bocca è pieno, sapido, piacevole.
Ci ha poi incuriosito un’interpretazione di Bianco da parte di una cantina consolidata della nostra predilezione: che ha presentato il Toscana Bianco Trebbiano 2021 di TENUTA DI CAPEZZANA paglierino consistente, al naso ha fiori e frutti. Molto rotondo, piacevole, di lunga intensità e persistenza e poi chiusura sapida per un sorso importante. Bellissimo!
È stata invece una rivelazione il Toscana Bianco “Vea” (trebbiano) 2021 di BECONCINI, che era nella doc Terre di Pisa. Aveva colore giallo limone, al naso una speziatura sua, dove si mescolano agrumi e fico d’india. Poi una profondità che evoca la frutta secca, il dattero. In bocca è vibrante, croccante, sapido sul finale. Un grandissimo bicchiere. *****
Piacevole il Toscana Trebbiano “Seimiglia” 2020 COLLE DI BORDOCHEO della doc Colline Lucchesi. Ha colore oro, naso con una leggera volatile. In bocca però è equilibrato, ma con vampata alcolica e fresca che lo connota comunque fra i vini ben fatti comunque.
Il Toscana Trebbiano “Bòggina-B” 2020 PETROLO area Valdarno di Sopra era di colore paglierino; al naso ha note agrumate. In bocca si presenta tosto, con bella spalla e tannini che lastricano il finale lungo.
Grande, abbiamo appuntato circa il Maremma Toscana Vermentino “Diaccio” 2021 dell’azienda I CAVALLINI. È paglierino; ha note fruttate ma di sambuco, poi speziate e di liquirizia nera. Molto buono, elegante e pregnante, pieno, diretto e verticale.
Il Maremma Toscana Vermentino “Codice V” 2021 di BELGUARDO ha colore brillante tendente all’oro; note di frutta distesa. In bocca è pieno, ricco, tannico, con una sua scalarità piacevolissima.
Il Maremma Toscana Bianco riserva 2021 CASTELPRILE - VOLPAIA (vermentino) ha colore oro brillante e poi un naso franco, diretto, pulito. In bocca è piacevole il suo sviluppo vellutato di bella spalla e intensità.
Eccoci quindi al Maremma Toscana Bianco riserva “Albus” (vermentino) 2021 di TENUTA MORAIA - PICCINI 1882 Ha colore paglierino brillante, al naso uva sultanina. In bocca il sorso è pieno, ghiotto, vellutato. Molto buono tanto da ottenere il massimo: *****
Piacevole anche il Maremma Toscana Vermentino “Burattini” 2020 di GUIDO F. FENDi. Ha colore oro, naso polveroso di frutta esotica intensa e franca. Sorso equilibrato, di media intensità.
Il Costa Toscana Vermentino “Aura” 2021 di MARINA ROMIN del Consorzio Vini Terre di Pisa ci ha molto colpito. Ha colore paglierino carico, nuance di prugna bianca e poi un sorso verticale, fresco, diretto, piacevolissimo, con un finale finanche tannico. Brava Marina!
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Eccoci poi al Maremma Toscana Viognier “264” 2021 di SANTA LUCIA. Ha colore oro; naso fantastico di frutti esotici. In bocca è corretto e diretto e ti lascia una bella sensazione di freschezza.
Da citare anche il Maremma Toscana Sauvignon blanc “Colpo di sole” 2020 di TENUTA DODICI. Ha un bel colore oro, naso di frutta esotica; in bocca è pieno, ficcante, sapido.
E ORA UNA CARRELLATA DI VINI ROSSI
Esordisce fra i nostri migliori assaggi il Carmignano “Rigoccioli” 2020 della TENUTA CERI. Bellissimo naso con un frutto profondo di nocciolo. In bocca è quasi dolce, comunque tannico, rotondo, piacevolissimo.
Della doc Chianti Rufina 2021, non si smentisce il campione di COLOGNOLE che al naso appare vinoso, pregnante, tannico, succoso.
Ottimo anche il Chianti Rufina 2021 di GRIGNANO-TENUTA INGHIRAMI. Il naso è dolce, fruttato, leggermente balsamico. Molto elegante, tannini setosi, pieno.
Passiamo poi al Maremma Toscana Sangiovese 2020 di TENUTA SASSOREGALE che ha note fruttate iconiche, ma c’è anche qualcosa che somiglia alla crema pasticciera; bel sorso, equilibrato, ha una sua profondità con tannini ben amalgamati.
Il Maremma Toscana Rosso 2020 TENUTA AQUILAIA (sangiovese al 90% e petit verdot) ha colore trasparente. Al naso è polveroso con tendenza animale. E molto buono, pieno, vellutato, graffiante.
Del Montecucco Sangiovese “Istrico” 2018 di VILLA PATRIZIA ci è piaciuta al naso la nota molto intensa e altrettanto piacevole la frutta. Tannino ben amalgamato.
Il Montecucco Sangiovese “Montenero” 2018. Di MONTENERO ha note di vermut; e anche qui tannini ben amalgamati. È piacevole.
Dei produttori sconosciuti al Golosario di questa doc, ci è tuttavia piaciuto su tutti il Montecucco Sangiovese riserva “Rosso del Gello” 2018 di POGGIO AL GELLO. Ha una bella intensità al naso, in bocca il sorso è scalare, verticale, ghiotto.
Passiamo dunque alla doc Orcia, e qui dobbiamo fare un mea culpa, avendo assaggiato i primi campioni di questa cantina, che ci aveva dato una sensazione di costruito. Ma il patron aveva le idee ben chiare e non so quanto abbia fatto tesoro della mia reazione (a fin di bene e soprattutto di buono). Fatto è che quando ho guardato il nome che stava sotto la sigla sono stato felice che fosse l’Orcia Sangiovese “Aetos” 2019 di TENUTA SANONER. Ha un grandioso naso ematico e fruttato; in bocca è placido, equilibrato, davvero espressivo di questa Doc e di un grande vino toscano. Chapeau!
L’Orcia Poggio Corno 2019 di TENUTA IL POGGIO aveva una nuance di caramella alla fragola molto intensa. Eccezionale, balsamico, rotondo. Un rosso perfetto. Ma quanto sta diventando grande questa Doc?
La conferma arriva anche dall’Orcia “Saltamacchia” 2019 de LA NASCOSTA che ha naso speziato, sorso equilibrato e piacevole.
Per curiosità, dopo gli assaggi di sei mesi or sono in botte (annata 2019), sono tornato ad assaggiare due vini di Pasquale Forte. Ecco l’Orcia “Petrucci Melo” 2017 di PODERE FORTE. Ha note balsamiche ficcanti; in bocca grande equilibrio scalare e pregnante, velluto e tensione bellissima. Ma di un gradino sopra mi è parso l’Orcia “Petrucci Anfiteatro” 2017, dove ho trovato anche leggere ed equilibrate note animali. In bocca è fresco, ghiotto, felice, con tannini ben equilibrati. Un vino da *****
Eccoci ora nel mondo della Val di Cornia, col Sangiovese “Montepitti” 2020 di RIGOLI. L’ho assaggiato solo per avere conferma che quello che avevamo indicato come il numero 1 lo scorso novembre, fosse riconfermato. Ed è stato così. Ha note piacevolmente fruttate e caramellose, con cuoio in sottofondo; bell’equilibrio lungo e suadente. Velluto puro.
Anche il Suvereto Sangiovese “Ciparisso” 2018 de LA FRALLUCA aveva note al naso dirette, franche, nette, intense. In bocca vince il suo equilibrio pregnante.
Della doc Terre di Casole, è stata una sorpresa dare il massimo dei voti al Sangiovese “Macchie” 2018 dell'AZ. AGR. PIETRO CACIORGNA. Al naso ha note ematiche accennate, un che di eucalipto. Poi un grandissimo velluto ed equilibrio.
Il Valdarno di Sopra Sangiovese “Ottantadue” 2021 di PODERE IL CARNASCIALE ha una fragranza fruttata intensa e in bocca è molto buono anche nel trascinare la sua nuance balsamica e fresca.
Il Valdarno di Sopra Sangiovese “Mentre eri via” 2021 di E' JAMU ha ottimo equilibrio al naso tanto da essere invitante, e poi in bocca, anche qui con una trama vellutata davvero intrigante.
Il Valdarno di Sopra Sangiovese riserva 2019 di FATTORIA FAZZUOLI è prugna pura. Piacevolissimo in bocca, equilibrato e iconico.
Il Toscana Rosso Sangiovese 2019 di PODERE PELLICCIANO ha caratteristiche note ematiche, è ampio come una marea, fresco.
Infine il Cortona “Crano” 2019 di BALDETTI che offre fragranza fruttata di caramella, bocca dolce e pregnante.
Il Cortona Syrah 2019 de PODERE IL FITTO è molto profondo ed ha note speziate e di sottobosco. In bocca si apprezza tutta la sua complessità.
Interessante anche il Cortona “Polluce” 2019 di VINCIARELLI CHIARA che ha subito note speziate e fruttate ficcanti bell’apertura e ampiezza. Gradevole l’equilibrio.
Infine il Toscana Syrah “Sogno Mediterraneo” 2020 di TENUTA CASADEI, che ha una concentrazione eccezionale di piccoli frutti: intenso, complesso, piacevole in tutto il suo equilibrio.
Questo è tutto, ovvero una bella esperienza, con tante scoperte e tanto lavoro da fare, per conoscere più a fondo il valore e il lavoro di nuove cantine che si affacciano sulle prossime pagine de IlGolosario.