Questo periodo può diventare anche palestra per nuove forme di giornalismo (o di letteratura). Come quello firmato da Mario Calabresi
Aprendo Facebook, nel mare magnum di storie, articoli, foto, colpisce un nuovo format, capace di entrare in casa in punta di piedi. Con il garbo del giornalismo d’antàn. Avete presente i tanti talk che affollano la televisione generalista? Ecco immaginate di spegnerli e di sentire un dialogo in salotto, tra persone intelligenti, che hanno qualcosa da dire.
Il format si chiama #casabresi, va in onda tutti i giorni alle 16.30 tramite un live su Facebook. A condurre i giochi c’è il giornalista Mario Calabresi, che nel suo salotto virtuale discute con fotografi, scienziati, economisti e poeti.
Si tratta in questo caso di un’ora di trasmissione (possiamo chiamarla così?) che rientra nel progetto più ampio di Altre Storie, che è un mix tra giornalismo puro, di razza, e narrazione. Sono le storie piccole, marginali, ma cariche di significato. Sono, però, anche le interviste alle maggiori menti italiane, che illuminano particolari di cui non ci eravamo accorti ma che possono darci uno sguardo più ampio sull’attualità o, meglio, sulla realtà dei nostri anni.
C’è per esempio la grande storia di Alessandro Barbero che analizza come sono state trattate le maggiori epidemie nella storia e prova a immaginare come il COVID-19 entrerà nelle cronache dei prossimi anni, quando la tempesta si sarà calmata e la visione su quello che è accaduto sarà più chiara. Oppure la piccola storia di Matteo, parroco a Nembro, il solo a non essere colpito tra i 5 sacerdoti della località, che organizza un servizio di volontariato tra i ragazzi per le consegne a domicilio, mette la messa su Youtube e legge le pagine del Vangelo tramite un podcast.
L’Italia di Mario Calabresi è un’Italia bellissima, dolorosa, intensa, a tratti ironica, come un film di Fellini. La stessa Italia che si può ritrovare nei libri di Calabresi, “Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa”, “Cosa tiene accese le stelle” o “La mattina dopo” che partendo dalla storia della sua famiglia narra cosa significa guardare avanti, il mattino dopo un dramma, una catastrofe, un’ingiustizia profonda.
Le Altre Storie di Calabresi si possono leggere in parte su Facebook, all’account di Mario Calabresi, o sul sito www.mariocalabresi.com iscrivendosi alla newsletter gratuita che arriva settimanalmente. Sarà come riprendere un dialogo con un vecchio amico che fa sempre piacere risentire, riallacciare il filo di una storia che era un peccato lasciare a metà.
“Mi affascina provare a capire come sono andate a finire le cose, quando le luci della ribalta - che durano una sera - si sono spente” scrive Calabresi. Ed è un piacere ascoltarlo.