Presentato a Verona il nuovo millesimo del nobile vino veneto, e le prime degustazioni dicono che si tratta di una annata tutta da gustare

Intensità di colore, bella complessità di profumi, alcolicità di pregio, giuste acidità, potenziale di invecchiamento notevole. Queste le caratteristiche che fanno dire che per l’Amarone, quella del 2013 si può definire annata di qualità medio – alta. Più alta che media, aggiungiamo noi. È il quadro emerso nel corso della giornata di apertura di “Anteprima Amarone”, l’evento organizzato dal Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella per presentare l’annata del Grande Rosso veronese appena entrata in commercio.

Il profilo viticolo 2013 è stato caratterizzato da una differenza climatica significativa tra la prima fase del ciclo vegetativo e la seconda coincidente con la maturazione. Nel primo periodo la vite ha subito un clima caratterizzato da precipitazioni frequenti e basse temperature. Situazione diametralmente opposta da giugno alla maturazione, con la pianta che ha fronteggiato un andamento meteorologico contrario. Tutto ciò ha determinato un netto timbro nei vini. Va detto che l’annata 2013 rappresenta in modo esemplare il cambiamento climatico, dove variabilità e incostanza meteorologiche sono fenomeni sempre più frequenti, con le viti che si trovano ad essere sottoposte a regimi metabolici opposti ed estremi (proteici e zuccherini).

I risultati finali, a volte inaspettati, sono in molti casi tuttavia di grande interesse. Una conferma di quanto stiamo affermando, proprio dall’Amarone 2013, che in questo contesto climatico arriva sul mercato con vini di elevato livello qualitativo con una evidente espressione territoriale e stilistica in un’annata comunque non semplice. Interessanti gli esiti del lavoro della commissione di degustazione del Consorzio che ha riscontrato una grande eleganza fruttata nei vini di Mezzane, Illasi e Cazzano, eleganza e potenza in quelli di Negrar. I vini della vallata di Fumane sono contraddistinti da delicatezza olfattiva ed equilibrio gustativo, mentre quelli di San Pietro in Cariano da note di confettura. Nei vini della vallata di Marano è stata trovata una grande omogeneità territoriale con vini dall'ottima struttura. È stata riscontrata nei vini della Valpantena una sempre maggiore identità caratterizzata da morbidezza e grande piacevolezza.

Per quanto ci riguarda, di grande soddisfazione le interpretazioni dell’annata data dai produttori che in questi anni abbiamo premiato tra i nostri Top Hundred, con punte di eccellenza clamorose raggiunte da Roccolo Grassi, il migliore, il più completo, insomma l’amarone clamoroso di questa batteria 2013 di oltre 80 campioni. Notevole, senza se e senza ma è poi l’Amarone di Viviani, un altro outsider, campione di eleganza. Le rivelazioni dell’anno sono poi state la Tenuta Falezza (attenzione! questi ci sanno fare davvero!), La Giuva, dalla fantastica speziatura, come Villa Canestrari

Sorpresa anche per l’amarone della Cantina di Soave e per Vigna ‘800, che non conoscevamo e che con molta probabilità, se i prossimi assaggi ce lo confermeranno, entrerà nel Golosario 2018 . Tra le realtà di grandi dimensioni, sorprendente Collis Riondo, una conferma Bertani, che rimane una sicurezza. Colpo di cuore di questa annata, l’Amarone della Valpolicella Alteo di Fasoli Gino, di cui parliamo subito. Cantina fondata nel 1925 da nonno Amadio, dal 1984 ha sposato l’agricoltura biologica e ora opera secondo i dettami della biodinamica. Nel bicchiere, un vino dal colore rosso rubino, dal naso ampio e invitante con note di frutta rossa, noti di frutti di bosco, e in particolare di mora e lamponi, sentori di mallo di noce, note speziate, con sentori di pepe e liquirizia, sorso di grande pienezza, morbido e armonico, di bella struttura e lunga peristenza.

Come detto, infine, da applausi le interpretazioni delle nostre scoperte del cuore di questi anni, straconfermate, come Secondo Marco, Zymè, la Vigna di Ettore (sempre più bravo), la Dama, Corte Archi, Collina dei Ciliegi, Monte del Frà, Zonin, Corte Rugolin, Degani, Carlo Boscaini. Che grande vino è l’Amarone! Il 2013 è annata tutta da gustare!

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