In centro ad Asti il locale di Marisa Torta

Questa che vi raccontiamo è un pezzo di storia della cucina astigiana che torna a vivere in un locale bellissimo, accogliente, caldo. Siamo in via Guttuari, vicino alla stazione, ma anche al centro di Asti, fra alberghi, piazze e chiese antiche. Ed è qui, dove un tempo c’era il ristorante Angolo del Beato, che Marisa Torta (foto d'apertura) ha ridato vita a Dirce, la mitica trattoria di Caniglie (frazione di Asti), poi trasferita a Castell’Alfero, proprio nei locali dell’antico maniero.
dirce-esterno.jpgDopo una pausa di riflessione, dove ha cucinato al Golf Club Margara, Marisa insieme a suo figlio ha preso in mano questo locale che è una teoria di salette molto calde, con le luci giuste, le vecchie sedie e i mobili della sue esperienze precedenti, oltre ai piatti decorati che danno quel tocco di solennità piemontese che sono la cifra dell’eleganza di Marisa.
dirce-figlio.jpgDi sotto, nella spazio della cantina, hanno poi ricavato due ambienti altrettanto belli, per cene riservate.
dirce-sala2.jpgSiamo arrivati alle 21,15 di un venerdì sera (“Non preoccupatevi – hanno detto al telefono alla richiesta di un tavolo ad Andrea, che mi ha accompagnato – arrivate tranquilli anche alle 21,30”), trovando il locale pieno di gente: giovani, turisti stranieri, famiglie, tutti ai tavoli ad assaggiare l’autentica cucina astigiana che un po’ mi ha emozionato, dopo aver visto un mio articolo sulla Stampa, di vent’anni fa, incorniciato, che parlava di quei piatti iconici che ho ritrovato nel menu.

Dalla mitica insalata russa di Marisa, ben amalgamata coi pezzetti interi di verdura, ma c’era anche quella carne cruda monferrina (che ricordavo col brivido d’aglio), il perfetto vitello tonnato, il peperone quadro al forno ripieno, le melanzane alla parmigiana, lo sformato di verdure con fonduta d’alpeggio.
dirce-insalata russa.jpgAi primi gli gnocchi al pomodoro (che lei fa anche con la salsiccia): erano morbidi e saporosi di patate come li ricordavo
dirce-gnocchi.jpgaccanto agli agnolotti del plin ai 3 arrosti e ai suoi mitici tajarin 30 tuorli al sugo d’arrosto. Il figlio li serve direttamente dalla padella che, quando viene lasciata sul tavolo, si polverizza, perché è impossibile non finire tutto.
dirce-plin.jpgQuella sera c’era anche un piatto antico, la finanziera, buonissima,
dirce-finanziera.jpge poi quel maestoso coniglio nostrano al forno profumato all’Arneis, che è un simbolo della sua cucina e che credo di avere sempre ordinato, accanto alle trippe in umido.
dirce-coniglio.jpgAltre proposte: l’anatra al passito, lo stracotto di fassone alla Barbera, il filetto di vitello ai 3 pepi.
Per i dolci, non poteva mancare la sua panna cotta eccezionale, ma anche la bavarese con il gelato al fior di latte e la mousse al cioccolato.
dirce-caffe.jpgCarta dei vini astigiana con tante altre etichette fuori regione, ricca come sempre. Nell’incipit del menu la loro storia: “Cucinava la nonna, cucina la mamma, ora si torna a casa: Casa Dirce!”
I prezzi sono un invito: antipasti: 13/14 euro; primi 14 euro; secondi 17/19 euro; dolci 8 euro. W Dirce!

CasaDirce

Via Guttuari, 12
Asti
tel. 327 4603287

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