Nicola Perra è stato il primo, in Italia, a sperimentare birre con una percentuale di mosto cotto

Non chiedetegli di svelare le percentuali di sapa, ossia il mosto cotto, nelle sue birre. Non ve lo dirà, come alcuni dei suoi segreti. Ma per il resto, la passione di Nicola Perra è contagiosa, e una chiacchierata con lui è un vero piacere. Con spirito da ingegnere – lo è davvero – ha costruito birre “perfette”. Ma se a volta la perfezione fa rima con noia, in questo caso l'assaggio delle sue birre è sempre un'esperienza emozionante. Le abbiamo riassaggiate recentemente, alla cieca, assieme alle Italian Grape Ale di nove birrifici italiani, per stilare la classifica delle migliori IGA italiane.

Quelle di Barley, una per l'altra, si sono posizionate ai vertici di questa prova. Barley rimane un vero outsider nell'interpretazione di questo stile.
Su tutte, abbiamo apprezzato la Baccusardus, nata nel 2014 per festeggiare i dieci anni di un'enoteca di Villasimius, ma che, visto il successo, è rimasta in produzione. È una double blanche arricchita da sapa di nasco, vitigno autoctono che dà origine a un vino liquoroso dalla zona del Cagliaritano: è diretta, estiva e giovane, dalla bevibilità pericolosa.

La BB10 – la prima IGA prodotta da Perra, nel 2006, con sapa di cannonau, non è da meno. Si è scritto tanto su questa birra da meditazione che regala profumi (marasca sotto spirito, prugna, liquirizia, cacao, uva sultanina, note dolci – la sapa è evidente) e sapori complessi. Bisogna solo provarla, senza preconcetti. Perché nascosti in un sorso carezzevole e in un finale che asciuga il palato e resta ancora fresco, ci sono 10 gradi alcolici che mai si direbbero.

Nello stesso campo delle birre “da riflessione”, si piazza la BB EVO', barley wine “gentile”, con sapa di uve nasco, che gli conferisce un piacevole accenno di mandorle amare al naso e in bocca. Bel corpo, e grande finezza, per questa birra dalle sensazioni toffee, ma anche con note erbacee quasi balsamiche.

La BB9, invece, utilizza sapa da uve malvasia. Ambrata al colore, ha profumi esplosivi: note vinose, agrumate, frutta esotica, albicocca, spezie, pepe. In bocca ha rotondità e complessità, ma anche grande facilità di beva, con un finale secco e amaricante dove fa ancora capolino la speziatura. Di grande fascino.

Con la BB BOOM divide il grado alcolico (9 °C), ma quest’ultima, che vede la presenza di sapa di vermentino, ha un sorso più magro e decisamente amaro, con retrogusto di mela cotogna. Perde un po' di facilità di beva (la BB9 è più piaciona) ma non di interesse, anche al naso, col pronunciato profumo di uva bianca, pompelmo rosa e arancia amara.

Ultima arrivata, la BB7, per la quale Perra ha utilizzato per la prima volta mosto fresco (di uve moscato) concentrato a freddo a bassa temperatura, tramite evaporazione sottovuoto. Il risultato è una birra di grande freschezza. Già al naso, dove gli aromi primari dell'uva risultano integri e si declinano anche in note di frutta esotica, pompelmo, mela. E poi nel corpo beverino, meno vinoso degli altri. Piacevole, di grande beva.

Le birre Barley da 0.75 della linea BB si possono acquistare in birrificio al prezzo di 12 euro (7 euro le altre birre).

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