In poco più di un anno hanno ottenuto un grande successo. Ecco perché

Se fosse un libro, questa sarebbe la storia di un clamoroso successo editoriale. Un vero bestseller. Qui si parla di liquori, ma il sostantivo bestseller calza a pennello. Perché l'ascesa dei liquori Basanotto e Barzotto ha qualcosa di fuori dall'ordinario. Se non siete liguri – o non siete passati in Liguria per le vacanze o non siete rimasti intrappolati in qualche cantiere autostradale – probabilmente non avrete mai visto le loro bottiglie. Anche perché si tratta di storia recente.

Il Basanotto, il primo liquore dei due ad essere stato lanciato, è arrivato sul mercato soltanto il 4 maggio 2021, prima giornata di riapertura totale dopo il secondo lockdown. Dove sta la stravaganza della storia? Sicuramente nei numeri: il primo anno è stato chiuso con 50.000 bottiglie vendute. Che, per il settore, sono un'enormità. Dietro questi numeri, c'è una triade: i gemelli Andrea (nella foto sotto, a destra) ed Enrica Vacca, e Andrea Falzone (nella foto sotto, a sinistra) che lavorano assieme dal 2008, gestendo un'azienda di rappresentanze beverages.
falzone e vacca basanotto.jpgIn tutti questi anni abbiamo capito esattamente cosa fa funzionare un prodotto e cosa no. Durante i mesi del primo lockdown, ci siamo detti che era il momento di creare un nostro prodotto” raccontano Andrea Vacca e Andrea Falzone. È così è stato. “Ma non poteva essere qualcosa di già visto. Siamo partiti dalle materie prime, necessariamente territoriali. Impossibile non pensare al basilico, ma anche al chinotto di Savona, e poi la salvia. Ci siamo avvalsi della competenza e consulenza di Origine (distilleria di Cengio, ndr) di cui siamo agenti in Liguria da 12 anni, conoscenza la loro serietà. Al quindicesimo tentativo, è uscito il Basanotto. Un liquore diverso, tipico, dall'identità pazzesca”.

Fin dal nome. Basanotto è un modo di dire tutto ligure, che prende spunto dalla fava (in dialetto, basana) e si dice di cosa tendente al sodo ma non dura. Facile intuire il doppio senso. “Il nome è nato prima del prodotto, in modo spontaneo. Era l'inizio del 2020, stavamo andando da Origine per presentare la nostra idea, e in macchina ci interrogavamo sul possibile nome. Basilico, salvia, chinotto: perché non chiamarlo basanotto?”.

L'intuizione di marketing è stata poi rafforzata con la scelta di un testimonial 100% ligure, come il comico Andrea Di Marcoche incarna lo spirito ligure. Quando ci siamo proposti, pensava fosse uno scherzo, per farci prendere sul serio abbiamo dovuto mandargli tutta la documentazione del prodotto in fase di chiusura”.
Foto Enrica Basanotto e Barzotto.jpgIl marketing è divertente, ma il prodotto serio. Un liquore bio, i cui ingredienti sono alcool da grano biologico, zucchero di canna bio, basilico Ligure Dop salvia bio, chinotto presidio Slow Food di Savona, scorze di limone bio, menta bio, in acqua minerale della Fonte Bauda di Calizzano. Tutti gli ingredienti vengono messi in macerazione per tre settimane, tranne salvia e basilico per i quali la macerazione si riduce a 10 giorni, insieme ad alcol di grano biologico e acqua. Successivamente viene fatta una prima filtrazione dopo cui viene lasciato riposare per una decina di giorni, dopo viene nuovamente filtrato ad alta pressione per renderlo limpido. Il risultato è un liquore caratteristico, riconoscibilissimo nei suoi ingredienti, per un ampio spettro di palati anche grazie alla sua componente zuccherina piaciona.

A un anno dal suo lancio, esattamente il 1° aprile 2022, è arrivato il Barzotto. “In molti hanno pensato a un pesce di aprile, ma non lo era. Cercavamo qualcosa di un po' più deciso, meno dolce e più alcolico. Abbiamo selezionato l'orzo, un ingrediente foresto. E per renderlo ancora più foresto, abbiamo optato per l'acqua San Bernardo. Ma c'era un problema. L'orzo non va d'accordo né con il basilico, né con il chinotto: il gusto era buono, ma il prodotto non era stabile. Aggiungendo baccelli di vaniglia Bourbon del Madagascar e del caramello aromatico biologico abbiamo risolto l'equazione, dando vita al prodotto perfetto”.

E il futuro? “Stiamo già lavorando a qualcosa, ma vogliamo consolidarci, ci fermiamo un attimo, anche per dare modo di crescere fuori regione, prima in Piemonte, poi in Lombardia e Toscana”.

Intanto, i due prodotti sono praticamente in ogni bar della Liguria, anche grazie alla loro propensione alla miscelazione. Svariate le ricette possibili, dalle rivisitazioni dei grandi classici a qualche signature più particolare. “Se accettate un consiglio provate l'Americanotto, con il Basanotto al posto del Vermouth, o il Barzotonico, ossia Barzotto e Acqua Tonica”. Ma in tanti hanno provato a fare anche quello che nelle Marche chiamano Raschietto, ossia versare un goccio di Barzotto in quel che rimane nella tazzina dopo che si è bevuto il caffè.

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