Tutto inizia nel 1888 con il vermouth firmato dal cavalier Pietro Bordiga per una storia che, tenendo fede ai principi del fondatore, arriva fino ai nostri giorni

La distilleria Bordiga ha radici profonde che affondano nella terra occitana ai piedi delle valli alpine cuneesi, un viaggio attraverso 135 anni di passione per la produzione artigianale, rispettosa dell'ambiente e delle tradizioni. Una storia che inizia a Torino con le Alpi sempre sullo sfondo.
bordiga-alpi.jpgPietro Bordiga: il cavaliere delle erbe alpine
Originario della Valle Grana e in particolare di Castelmagno, che però all’epoca non era ancora assurta alle cronache casearie, Pietro Bordiga si appassionò fin da giovanissimo al mondo della montagna. La sua profonda affinità con la terra e la natura lo portò a diventare un eccellente erborista, concentrando la sua conoscenza soprattutto sulle botaniche alpine, ma senza dimenticare di approfondire il mondo delle spezie orientali.
La sua famiglia nella seconda metà dell’Ottocento vive tra Cuneo e Torino, capitale del neonato Regno d’Italia.
 Qui il figlio di Pietro sposa la figlia dei proprietari di un importante locale torinese il Caffè DILEI, oggi non più esistente. In questa città, avvolto dalle atmosfere della Belle Époque, Pietro crea la propria ricetta di Vermouth di Torino, utilizzando vino, spezie orientali e quelle erbe officinali che aveva imparato a conoscere così bene. Il successo fu immediato e Pietro decide quindi di avviare la sua attività di produttore di Vermouth, aprendo a Cuneo in proprio opificio. L’eccellenza del prodotto gli vale richieste da vari locali importanti della città tant’è vero che ancora oggi lo storico locale di Torino, il Caffè Mulassano (il cui fondatore Amilcare Mulassano è legato da profonda amicizia con Pietro), uno dei più antichi d’Italia, ha il suo Vermouth prodotto con ricetta esclusiva di Bordiga.
bordiga_antica ricetta.jpgSiamo nel 1888 e questo è il via ufficiale della storia di questa distilleria. La decisione di stabilire la distilleria a Cuneo, alle porte delle Langhe e circondata dalle montagne alpine, fu guidata non solo dal legame sentimentale ma anche dalla posizione, strategica per accedere ai migliori ingredienti: erbe e vino.
In un primo periodo gli uffici della Bordiga si trovavano al piano terra del n. 39 di Piazza Seminario a Cuneo. Il numero di telefono della “ditta” era il 6 e rimase lo stesso da inizio Novecento fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1911, la produzione fu spostata nello stabilimento in Via Valle Maira 98, tutt’oggi sede della distilleria.
Bordiga_apertura.jpgQuesto luogo secolare mantiene ancora traccia della memoria storica del tempo. Un esempio è il binario della vecchia linea tramviaria, posto davanti al muro appena fuori la cancellata. Operativa fino alla seconda metà del XX secolo, si rivelò decisiva per la crescita dell’azienda per due motivi: la linea, che collegava Cuneo a Dronero, favoriva infatti sia il trasporto dei prodotti sia la consegna delle erbe e dei vini impiegati nella produzione del vermouth e dei liquori. Fu così che il binario davanti al cancello prese il nome di “Fermata Bordiga”.

La tradizione familiare e l'eredità dei Bordiga
Nonostante la possibilità di espansione in senso industriale, la distilleria Bordiga non volle mai rinunciare alla sua anima artigianale, soprattutto per quanto riguarda la selezione della materia prima, nel rispetto di quel legame tra il cavalier Pietro Bordiga e la montagna. Una filosofia che continuò anche con la scomparsa del fondatore e il passaggio, nel 1933, al figlio Clemente, un ingegnere e dirigente industriale a Torino. Con il supporto della moglie Cesarina Brunetti e di collaboratori chiave come il "procuratore", il "fabbricante", il "viaggiatore" e il "ragioniere", la distilleria attraversò gli anni difficili della Seconda Guerra Mondiale mantenendo alto il suo prestigio.
Bordiga_bilancia.jpgNel 1951, Mario Bordiga, figlio minore di Clemente, assunse la direzione dell'azienda, portando con sé una laurea in chimica e un diploma dalla Scuola Enologica di Alba. Mario si impegnò per cinquant'anni a mantenere la distilleria all'avanguardia, adattandosi ai cambiamenti economici, politici e culturali. Con l'aiuto della sorella Maria Paola, dimostrò una straordinaria sensibilità alle innovazioni, preservando la filosofia e la qualità che animavano il fondatore. Dopo la morte di Mario, la guida dell'azienda passò al fratello Pier Giovanni, ingegnere come il padre. Con l'aiuto prezioso della figlia Susanna, Pier Giovanni ha continuato l'impegno familiare fino al 2009 quando un gruppo di nuovi soci, animati dalla stessa passione, ha rilevato l'azienda, con l’obiettivo di mantenere viva la tradizione e l'esperienza produttiva artigianale, valorizzando nel contempo il mondo della montagna piemontese.
Bordiga_bacche.jpgOggi, i prodotti Bordiga, senza contravvenire ai principi di artigianalità e ricerca della materia prima secondo cui li aveva impostati il cavalier Bordiga a fine Ottocento, sono conosciuti e distribuiti su tutto il territorio italiano, in Europa, negli Stati Uniti, in Asia e in Australia. È il caso dei Vermouth proposti in quattro diverse versioni - Rosso, Extra Dry, Bianco, Biologico - o del Vermouth Excelsior, punta di diamante della produzione che nasce da un blend di Cortese e Barolo.
BORDIGA-vermouth.jpgO ancora del gin Occitan che costituisce un ponte tra la storia di questa distilleria con il suo rapporto con la montagna e il futuro contrassegnato da un'attenzione sempre maggiore per la miscelazione.
bordiga-ginOccitan.jpgSenza dimenticare un altro prodotto che è diventato negli ultimi anni un simbolo della Distilleria: l'amaro St. Hubertus che nasce come gli altri prodotti da una ricetta storica, ma oggi ha una nuova immagine che gli consente di collocarsi anche sugli scaffali dei ristoranti più à la page.

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