L’azienda vitivinicola Braida è uno dei nomi di riferimento nel mondo della Barbera fin da quando il fondatore, Giacomo Bologna, lanciò il Bricco dell’Uccellone 1982, diventato in pochi anni una delle bandiere del bere italiano nel mondo e nostro Top Hundred fin dalla prima edizione del premio, nel 2002, con la Barbera d’Asti 'Bricco dell’Uccellone' 2000. Oggi in cantina è possibile incontrare i figli Raffaella e Beppe i quali, con la stessa vitalità e immutato talento dei genitori, portano avanti la produzione di famiglia (intorno alle 700.00 bottiglie annue), che ha puntato sulla versatilità della Barbera di cui firmano altre etichette leggendarie (La Monella, Montebruna, Bricco della Bigotta, Ai Suma e Curej) e il Grignolino d’Asti 'Limonte' 2022 premiato come Top Hundred Storico nel 2023. Nel 2021 hanno aperto anche il Braida Wine Resort (fraz. Asinara - loc. Case Sparse, 33 - tel. 3282334387 per prenotazioni b&b e wine tasting), con 7 camere accoglienti e spazi comuni interni ed esterni dove scoprire i vini della cantina con l’assistenza di un sommelier. Possibilità di visita alle cantine storiche con 6 percorsi di degustazioni tra cui scegliere nella suggestiva barricaia (prezzi da 30 a 60 euro a persona - tel. 3351559195 per prenotazioni) oltre alla possibilità di una degustazione studiata su misura dell’ospite. Servizi: camere: 7
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Testo publiredazionale
L’azienda vitivinicola Braida è uno dei nomi di riferimento nel mondo della Barbera fin da quando il fondatore, Giacomo Bologna, lanciò il Bricco dell’Uccellone 1982, diventato in pochi anni una delle bandiere del bere italiano. Giacomo, detto 'Braida', eredita dal padre Giuseppe una profonda passione per la cura della vigna e per l’arte di fare il vino, impegnandosi fin dagli esordi nel tentativo di ridare dignità alla mitica Barbera d’Asti, vino da sempre associato ad una concezione contadina e plebea. La sfida viene abilmente superata e oggi quello del 'Braida' è un nettare invidiato da tutto il mondo, impreziosito da sfumature aromatiche delle barriques francesi in affinamento, la grande intuizione enologica che permise di ottenere una barbera territoriale, contadina, ma indubbiamente 'elevata' da un punto di vista gustativo. La base operativa è quella di Rocchetta Tanaro, paesino delle colline astigiane sito a poca distanza dall’omonimo fiume, e i vigneti di proprietà si estendono per 56 ettari tra i comuni di Rocchetta, Castelnuovo Calcea, Costigliole d’Asti, Mango d’Alba e Trezzo Tinella, dove a trovare dimora e preziose cure sono vitigni autoctoni e internazionali, come barbera, grignolino, moscato, brachetto, chardonnay, pinot nero, merlot e altro ancora.
Oggi in cantina è possibile incontrare i figli Raffaella e Beppe i quali, con la stessa vitalità e immutato talento dei genitori, portano avanti la produzione di famiglia (intorno alle 700.00 bottiglie annue). La lista delle referenze è lunga e sempre appagante, noi ci limitiamo a citare la fragrante e mai banale Barbera del Monferrato Frizzante 'La Monella', l’avvolgente e penetrante Barbera d’Asti 'Montebruna' e la leggendaria Barbera d’Asti 'Bricco dell’Uccellone', che deve il suo nome ad una vecchia signora che viveva non lontano dalla cantina e che, vestita sempre di nero, veniva chiamata 'l’uselun' (l’uccellone). 'Ai Suma', in dialetto piemontese 'Ci siamo', è invece l’etichetta che è apice della concezione produttiva e filosofica della Barbera dei Bologna: un cru affinato per 15 mesi in barriques e altri 12 in bottiglia, regalando una bottiglia di struttura, complessità e longevità, al pari dei più grandi vini di stampo langarolo.
I vini
Barbera d’Asti 'Montebruna', 'Bricco della Bigotta', 'Ai Suma' e 'Curej' - Barbera del M.to 'La Monella' - Monferrato Rosso 'Il Bacialé' (barbera, pinot nero, cabernet s.) - Langhe Bianco 'Il Fiore' (nascetta, chardonnay) e 'Re di Fiori' (riesling renano) - Langhe Chardonnay 'Asso di Fiori' - Regina di Fiori (nascetta) - Brachetto d’Acqui - Moscato d’Asti 'Vigna Senza Nome' - Grappa Invecchiata TOP HUNDRED Barbera d’Asti 'Bricco dell’Uccellone' TOP HUNDRED STORICO Grignolino d’Asti 'Limonte'
Clicca qui per leggere l’articolo di Paolo Massobrio uscito su La Stampa nel 2006
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