Osteria Da Diego e vado al massimo

Tartufi e vini sono la passione di Diego e Paola a Canneto sull'Oglio

Cosa volete di più da una trattoria? Be’, segnatevi questo indirizzo: Osteria Da Diego a Canneto sull’Oglio. È il locale della nostra filosofia. È la tavola che si sogna e che puoi dire esiste. Per quanto ci riguarda è il modello ideale della proposta di ristorazione dove cucina e vino sono lo specchio della passione dei titolari, osti veri, che portano il nome di Diego e Paola, simpaticissimi.

Cominciamo dalla cosa più importante. Da qui uscirete con papille e anima così felici che non vedrete l’ora di tornare. Il perché? Innanzitutto per il talento della coppia titolare, vero oste lui e vera ostessa lei, secondo quell’accezione a noi cara, che implica un gusto dell’accoglienza che si declina in un modo unico di far star bene gli ospiti, facendogli conoscere le scoperte che hanno fatto innanzitutto nel territorio di prossimità. Poi, per la cura nel servizio, soprattutto per quanto riguarda il vino, visto che qui, preparatevi, non troverete una delle tante, ancora troppo numerose, carte dei vini fotocopia che propongono le solite etichette note, ma una cantina che vi conquisterà per la ricchezza di referenze, in molti casi non note, e che vi dirà di una competenza nella selezione non comune. Ultimo, ma non ultimo, per la cucina: gustosa, schietta, realizzata con materie prime di eccellenza.
Ora, i protagonisti di quest’avventura sono Paola Visini, che sta in sala, e suo marito Diego Stefani, che segue i fornelli, da ormai 8 anni. Voi accomodatevi nelle graziose salette, con i tavoli con le tovaglie a quadri, e le bottiglie in esposizione (su cui vedrete le etichette con i prezzi, così che potrete scegliere in modo consapevole) su tutte le pareti. C'è anche un raccolto cortile interno, per mangiare nella bella stagione.
E detto che qui siete nel paradiso di funghi e tartufi, vera passione di Diego, che li propone, tutto l’anno, secondo la loro espressione stagionale. Avanti tutta con i suoi piatti che vi conquisteranno per la mano felice con cui sono preparati.
Per voi, un inno alla stagionalità, gli asparagi al vapore con burrata di bufala e acciughe del Cantabrico (vedi foto sopra), oppure la frittata di Luvertis, buonissima
o ancora, le fette di un salame che hanno un unico “difetto”… creano dipendenza, così come il Grana Padano del Caseificio La Valle di Goito che, a quanto pare, è una dispensa di cose buone a cui Diego attinge. E ancora le uova col il tartufo (ne avevano due varietà in abbondanza: quello nero e quello più chiaro).
Poi, di primo, il risotto con le morchelle (dette anche spugnole).
In alternativa i tagliolini con il tartufo. Di secondo la Fassona piemontese alla griglia con le patate, ma anche qui di un allevamento dei dintorni, che arriva al risultato di una carne tenerissima.
In alternativa la coscia d’anatra nostrana al rosmarino.
Si chiude con il tiramisù fatto in casa o la pastiera per una sosta che vi farà innamorare.
Per l’autenticità del luogo, della cucina, e per quella simpatia italiana nell’accogliere. Bravissimi!