Nel Roero Orientale, una sottozona che riconosce un’eccellenza intorno a cui si è consolidata un’associazione di giovani entusiasti

C’è un dato che spiega perché la Barbera d’Alba di Castellinaldo ha una storia diversa dalle altre Barbera prodotte in Langa. Ed è un dato di 35 anni fa che si recupera dai registri degli ettari iscritti alla denominazione. Nel 1990 infatti nel comune di Castellinaldo erano 149 gli ettari iscritti alla denominazione Barbera d’Alba (più di tutte le altre messe insieme). Un dato che spiega come, contrariamente a quanto accadeva in altri luoghi, il vitigno barbera qui era considerato come la risorsa principale, degno dei migliori appezzamenti. Non è un caso che già nel 1992 fosse nata l’Associazione Vinaioli di Castellinaldo (oggi del Castellinaldo con all’attivo 21 aderenti), un primo passo verso il riconoscimento della sottozona inserita come possibilità all’interno del disciplinare della Doc proprio quell’anno.
bottiglie.jpgUn terroir unico nel Roero Orientale
La denominazione Barbera d'Alba abbraccia 54 comuni, prevalentemente sulla sponda destra del fiume Tanaro. Ma la sottozona Castellinaldo si ritaglia uno spazio peculiare nel Roero orientale, area che comprende, oltre a Castellinaldo stesso, parte dei comuni di Castagnito, Canale, Guarene, Magliano Alfieri, Priocca e Vezza d'Alba. Qui il paesaggio è caratterizzato da colline più dolci e allungate rispetto alle celebri Rocche del Roero occidentale, con valli più ampie che ricordano il Monferrato.
strada del castellinaldo.jpgSebbene limo e calcare siano comuni a tutte le colline albesi, nell’areale del Castellinaldo i terreni sono più strutturati e compatti, grazie a una significativa presenza di argilla che si aggiunge alla sabbia. Geologicamente, ci si avvicina alle Marne di Sant'Agata fossili (Tortoniano superiore), con marne bianche e grigio-bluastre ricche di calcare. Questa composizione, risparmiata dall'antica deviazione del Tanaro che ha inciso profondamente il Roero occidentale, mostra notevoli somiglianze con i suoli della vicina Langa del Barbaresco, oggi separata dal fiume. È proprio questo terroir marnoso-gessoso con presenze arenacee a conferire ai vini di Castellinaldo quella peculiare fusione di eleganza e struttura.

Il vitigno barbera: nel DNA di Castellinaldo
Il vitigno Barbera conobbe grande diffusione nel Seicento, soprattutto nelle province di Asti e Alessandria. La sua vigoria e adattabilità lo resero prezioso anche a Castellinaldo dove questo legame è profondo e antico, sopravvissuto persino all'arrivo della fillossera. Oggi il tessuto produttivo è caratterizzato da una forte parcellizzazione: molte piccole e medie aziende affiancano qualche cantina cooperativa. Questa molteplicità è un fattore di vivacità e attrattività per una sottozona ancora relativamente giovane (almeno per quanto riguarda il riconoscimento ufficiale). Il percorso ha visto una netta accelerazione solo nell’ultimo decennio: la registrazione del marchio collettivo "Castellinaldo" nel 2016, con l'introduzione di un regolamento d'uso più stringente, la richiesta ufficiale al Consorzio di Tutela nel 2019 e, infine, il riconoscimento ufficiale con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il 21 agosto 2021.
versa vino.jpgIl Disciplinare del "Castellinaldo Barbera d'Alba"
Il nome corretto della denominazione è proprio "Castellinaldo Barbera d’Alba". Sebbene sia ammesso un massimo del 15% di nebbiolo, la stragrande maggioranza dei produttori sceglie la barbera in purezza. La resa per ettaro è limitata a 9.500 kg, inferiore rispetto alla Barbera d'Alba generica, per favorire la concentrazione e la qualità. L'affinamento è un passaggio cruciale: minimo 14 mesi, di cui almeno 6 in legno (con libertà di scelta su tipo e dimensione dei contenitori) e almeno 3 mesi in bottiglia prima della commercializzazione.
MASTERCLASS copia.jpgGli assaggi dell’annata 2023
L'annata 2023 in Langa e Roero è stata particolarmente calda e secca, con precipitazioni significativamente inferiori alla media (550-600 mm contro gli 800-900 mm normali), ponendo sfide forse maggiori rispetto alla già difficile annata 2022, segnata anche da episodi di grandine. Il barbera però, vitigno rustico e resiliente, ha saputo reagire nel migliore dei modi e i risultati in questi primi assaggi in anteprima rispetto alla commercializzazione sembrano promettenti:
1. Az. Agricola Stefanino Morra (Zona Castellinaldo)
Colore intenso e tonalità brillante. Al naso emergono note di rosa, prugna e una suggestiva "polvere da sparo", con delicate sensazioni eteree. In bocca, l'acidità è pungente, sostenuta da buon calore e pienezza. Un vino da leggere in prospettiva.
morra.jpg2. Cantina del Nebbiolo (Zona tra Vezza e Castellinaldo)
Maturato 12 mesi in barrique. Naso fresco dominato dalla ciliegia matura e dalla prugna, con una bella sensazione terrosa. Al palato spicca una freschezza quasi tagliente, una "spada acida" che lo rende vibrante e quasi croccante. Ancor più interessante in quanto annata d’esordio per la Barbera.
cantina del nebbiolo.jpg3. Azienda Agricola Margherita (Castagnito)
Di colore rosso rubino spiccato, mostra un naso leggermente meno intenso dei campioni precedenti ma molto nitido e pulito, dove la componente floreale (viola) e fruttata (ciliegia, prugna) è dominante. In bocca è pieno, sapido, tende a riempire il palato con un finale gradevolmente amarognolo ed equilibrato. (Se queste sono le premesse, applausi per i fratelli Allerino)
margherita.jpg4. Cascina Chicco (Canale)
Affinato parte in tonneaux e parte in barrique, al naso i profumi di vaniglia si affiancano a quelli tipici di prugna, con un sentore etereo spiccato. In bocca si rivela pieno, avvolgente, con una nota amaricante marcata che denota come un riposo adeguato nel vetro sia essenziale.
cascina chicco.jpg5. Az. Agr. Bric Cenciurio (Magliano Alfieri)
Uno dei pochi campioni imbottigliati da qualche giorno. Ha naso profondo con belle note di ciliegia, fragolina e un tocco di cannella. Al palato si distingue per la spada acida che sorregge un sorso di buona struttura, consistente.
bric cenciurio.jpgQuesti primi assaggi confermano come, pur all'interno di un'annata calda, la Barbera di Castellinaldo mantenga freschezza e una personalità ben definita. Una sottozona di grande interesse per lo sviluppo della Barbera in generale.

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