Storia ed evoluzione della specialità a base di zabaione codificata dal Maestro Pasticciere Gian Battista Pezziol
Credo che tutti conoscano il Vov. Il liquore a base di zabaione estratto dal tuorlo d’uovo e prodotto per la prima volta nel lontano 1845 dal Maestro Pasticcere e nostro concittadino Gian Battista Pezziol. Dai “vovi” termine dialettale per indicare le uova al più aristocratico “VOV” il passo è stato breve. Il successo fu immediato sia in patria che fuori dai confini nazionali tanto che gli arciduchi di Vienna gli attribuirono un’attestazione di stima con tanto di stemma con aquile imperiali e medaglie. Pare venisse particolarmente apprezzato dalla stessa Principessa Sissi.
Non vi era casa nel padovano che, tra i vari liquori custoditi nella immancabile vetrinetta, non annoverasse la inconfondibile bianca bottiglia di vetro smaltato. Lo scoppio del secondo conflitto mondiale ha visto il VOV trasformarsi in VAV, ovvero “Vino Alimento Vigoroso” ritenuto adatto per fornire energie ai valorosi soldati nel freddo delle trincee.
Negli anni sessanta venne utilizzato come alimento energetico da dare (un cucchiaio alla mattina ed uno alla sera) anche ai bambini un po’ svogliati, anemici o gracili e che necessitavano di un preparato polivitaminico che stimolasse la crescita ed il recupero funzionale (!)
Indiscutibilmente note le sue proprietà corroboranti richieste, in particolar modo; da chi veniva spossato da una attività sessuale particolarmente frequente e reiterata.
Altro efficace campo di applicazione del prodotto direttamente sulle piste da sci in particolare dolomitiche, trasformato per l’occasione in “bombardino” caldo, corretto con brandy o con grappa e guarnito di panna montata, una vera delizia tra una discesa e l’altra.
Da allora si susseguirono numerosi tentativi di imitazione ma il prodotto originale, il primo, è nato nel cuore di Padova.