Nel centro di Monza, a due passi dal Duomo, da Massimo Filippini e Rosy Di Zeo una proposta a tutta gola e divertente a prezzi giusti
Vicino all’Arengario. A due passi dal Duomo di Monza, dove vale la pena visitare la Cappella di Teodolinda in cui è custodita quella Corona Ferrea che è innanzitutto reliquia, per il suo avere all'interno un cerchietto in ferro ricavato da uno dei chiodi usati per la crocifissione di Cristo, e che ha inestimabile valore storico per essere stata utilizzata per incoronare Carlo V, Napoleone e Ferdinando I. Appena al di là del celebre Ponte dei Leoni, che passa sul Lambro, l’Arco del re - champagneria (via Vittorio Emanuele 36 – tel. 0396013644).
E' il locale che mancava nel cuore della città, visto che perfino i numerosi professionisti, avvocati e commercialisti che qui hanno studi famosi, piuttosto che gli "sciuri" e imprenditori che vi abitano, pur non avendo certo problemi di budget, prima che aprisse questo bistrot autentico, erano costretti a sfamarsi nei tanti locali dei dintorni, che non si son fatti certo apprezzare come eccellenze, bensì come indirizzi acchiappa turisti. Certo, l'alternativa poteva essere saltare in macchina per raggiungere le migliori tavole monzesi, a cominciare da quel Derby Grill dell'Hotel de la Ville, che da anni è stella, non Michelin (per ora, ma la merita e la conquisterà), luminosa della ristorazione cittadina e dell'intera provincia. Ma anche in questo caso avrebbe voluto dire spostarsi in auto fino alla affascinante Villa Reale.
E in centro? Ci hanno pensato Massimo Filippini e Rosy Di Zeo, affiatata e appassionata coppia del gusto, che, già protagonisti di una stagione di successi in quel di Arcore, hanno spostato quell'Arco del re che i nostri lettori avevano conosciuto e amato, qui, nel cuore di Monza appunto. Il locale è diverso dal precedente, nel senso che là l'ambiente e l'offerta eran trattorieschi. Qui, l'atmosfera è da bistrot elegante - come dice l'insegna è anche champagneria, appunto - con tavoli alti appena oltre l'ingresso per una sosta più veloce, tavoli bassi nella saletta in fondo, più raccolta, per chi non ha fretta. Ma la filosofia è quella di ieri e di sempre, qualità qualità qualità.
Essendo bistrot, c'è un'offerta invitantissima per il pranzo, dove con soli 12 euro si hanno un signor primo e un signor secondo del giorno, con bicchiere di vino e caffè. Un menu possibile, spaghetti Cav. Cocco alla carbonara, polpette e pomodori.
Pranzo e cena si può sempre mangiare alla carta ravioli alle melanzane scamorza e pecorino romano dadolata di verdure bufala e zeste di sfusato, spaghetti “Cav. Cocco” zafferano guanciale pecorino, poi, “terra” con filetto di Angus datterini fragole basilico e aceto balsamico o “mare” con gamberi al lardo croccante su crema di ceci e rosmarino. Una fetta di torta soffice alla ricotta e salsa di passion fruit, un caffè (Barbera dal 1870) e un distillato, per chiudere una sosta davvero sfiziosa!