Dove le province di Pavia e Novara si incontrano, a Confienza, dai coniugi Quirico una cucina che celebra in modo goloso tradizione e territori
La strada tra le risaie nelle belle giornate di sole vi regalerà lo spettacolo del cielo azzurro su cui si stagliano Monte Rosa e Alpi. Con la nebbia, i chilometri tra i campi saranno silenzio e attesa. Quando avrete raggiunto la piazza centrale del paese, la vostra meta sarà lì, all’ombra del campanile. Son passati più di dieci anni da quando scoprimmo La Gera (corso Vittorio Emanuele 15 – tel. 038464018 - http://www.lagera.135.it/) a Confienza (Pv).
Nascosta nella campagna dove le province di Pavia e Novara si incontrano, per colpevole pigrizia, ancora ignorata da critici e guide, Michelin in testa che nemmeno dà la strameritata segnalazione, oggi come ieri, questa trattoria è un inno al gusto e all’accoglienza. Bella, arredata con cura, con i pochi tavoli ben apparecchiati con le tovaglie candide e i bicchieri giusti, è “la casa” dei coniugi Quirico, tutt’e due professionisti con il cuore, lui bravissimo ai fornelli, lei grande nel servizio.
Da un menu che in questa stagione celebra sua golosità l’oca. Con uno dei vini di una cantina che è da applausi, per competenza delle scelte, e per i prezzi di rara moderazione che sono vero invito a stappare.
Da una cucina che sapientemente prende per la gola mettendo in tavola Lomellina e novarese, avrete involtini di peperone ed acciughe o sformato di zucca con salsa al parmigiano. Poi sui primi strepitosi “Plin” d’oca burro e Parmigiano, riso (Goio Sant’Andrea di Baraggia) con battuto di salsiccia di vitello o con zola pere e cioccolato, o ancora gnocchi di patate con chiodini e maiale, senza dimenticare che se siete in due (perché è la condizione) guai perdervi la paniscia alla novarese.
Secondi? Trionfale ragò d’oca, succulento bollito misto, tagliata di petto d’anatra. Con un buon formaggio (su tutti, il Bettelmatt) e una fetta di crostata con la zucca, chiuderete una sosta radiosissima!
