Tra turismo internazionale e produzione agricola, il territorio monferrino è sempre più promettente
Anche RaiNews si occupa del nostro Monferrato e rivela che il turismo olandese spopola in Monferrato. Dopo il riconoscimento Unesco i numeri aumentano nelle colline dolci, tra olandesi, danesi, scandinavi, belgi. + 7% sull'anno scorso. Molto lo fa l'arrivo di connazionali che si sono stabiliti qui, come Michael Lothmann, arrivato con la moglie Fijtje da turista e poi stabilitosi per restare e fare business, mettendo su un glampling (Tenuta Il Castelletto) che piace molto ai suoi connazionali, aarroccato sulle colline sopra la città di Nizza Monferrato.
Gli ultimi dati dell'Osservatorio Langhe Monferrato Roero registrano dati incoraggianti per i mesi estivi, con aumenti di oltre il 20% e fanno ben sperare per il futuro.
E intanto, Olivola è la prima città monferrina e piemontese ad entrare nel circuito dell’Associazione Città Dell’Olio.
Diffusa nel Medioevo, la produzione di olio è tornata in Piemonte negli anni Novanta, complici i cambiamenti climatici. Il Comune di Olivola - toponimo che tradisce l'antico legame con l'ulivo - è appena entrato nella rete nazionale delle Città dell'olio: è il primo della regione. I numeri del Piemonte sono bassi, 10 tonnellate prodotte nel 2022, ma con prospettive di crescita. “I nostri imprenditori sono imprenditori a 360 gradi”, spiega Gabriele Carenini, presidente Cia Piemonte e Valle d'Aosta (Confederazione italiana agricoltori). “Nelle colline del Monferrato il vino la fa da padrone, ma nulla toglie che si possa espandere la propria attività in altri settori, purché sia un prodotto di qualità”.