Con il passaggio di testimone che ha sancito il cambio generazionale alla guida della cantina di Illasi, nuova energia e soprattutto qualità ancora più alta dei vini

“Galeotti furono un concorso andato male e un’etichetta su una bottiglia!”
È il 1980 quando Romano Dal Forno, classe 1957, figlio unico di una famiglia di agricoltori, sceglie di sostenere l’esame per diventare autista di pullman dell’ATB. Non lo supera. Per guadagnarsi da vivere, inizia a produrre vino.
con celestino gaspari.jpgGli esordi lo vedono impegnato in una estenuante vendita porta a porta, ma i risultati sono buoni. Per risparmiare recupera le bottiglie vuote dai ristoranti, mentre i tappi li acquista a Parona, in un sugherificio. Sarà qui, che un giorno, su un mobile, ad attirare la sua attenzione sarà un’etichetta. È di Giuseppe Quintarelli, produttore che in provincia di Verona è considerato un autentico punto di riferimento. Grazie a un amico, Celestino Gaspari (oggi apprezzato titolare della prestigiosa cantina Zymè), allora fidanzato con una figlia di Quintarelli, riesce ad avere un appuntamento con lui. Quell’incontro è la svolta, l’inizio di un percorso che vedrà la Dal Forno diventare una delle cantine orgoglio di Italia e del Veneto, e tra le più famose del mondo.
figlio-marco.jpgOggi l’azienda è nelle mani capaci e sicure del figlio Marco, vigneron di razza, che con passione e competenza, da tempo sta guidando la cantina con indiscutibile lungimiranza, in sintonia e continuità con il lavoro svolto negli scorsi decenni dal padre.
Detto che con la coerenza che è sempre stata tratto distintivo della famiglia, sia le bottiglie prodotte erano e restano sempre intorno alle cinquantamila, sia le etichette non sono aumentate.
padre.jpgQuello che ci ha sorpreso in questi giorni, nella degustazione che abbiamo fatto sia dell’anteprima delle due espressioni del millesimo 2018 ovvero del Valpolicella Superiore Monte Lodoletta
montelodoletta-superiore-2018.jpge dell’Amarone della Valpolicella Monte Lodoletta (con il suggestivo assaggio anche dell’Amarone della Valpolicella Monte Lodoletta dell'annata 2010)
montelodoletta 2018.jpgsia del Vigna Serè dell'ultima annata prodotta, la 2004. È stato riscontrare che vini che da più di vent’anni sono eccellenze, in queste ultime espressioni hanno raggiunto un livello ancora superiore, grazie a una precisione e a una cura sartoriale del lavoro in vigna e in cantina, il cui esito è un’eleganza a dir poco spiazzante.

Se i due rossi più celebri, ossia Valpolicella Superiore Monte Lodoletta e Amarone della Valpolicella Monte Lodoletta, si confermano icone delle due tipologie, il primo per il suo proporsi con naso invitante, equilibrio tra concentrazione e freschezza olfattiva e beva dinamica. E il secondo per il suo carattere identitario e per la sua suggestiva complessità, ma soprattutto per la sorprendente finezza che rivela al palato nonostante la sua struttura. Il nostro coup de coeur è stato per il Vigna Serè 2004, un gioiello che ha il fascino della provocazione, visto che sembra essere la risposta a chi si interroga su quali caratteristiche debbano avere i passiti per aver ancora mercato o meno. Dal colore rubino carminio, lucente, vivido, al naso ha un bouquet di straordinaria ricchezza, con note di prugne, amarene, lamponi, cioccolato e caffè, mentre al palato è armonico ed elegantissimo, grazie a una bella acidità che va a sorreggere i raffinati tannini, con un sorso che muovendosi tra morbidezza e mineralità, lungi dall’essere stucchevole, conquista con la sua trama setosa e nobile. Poesia!
vigna sere 2004.jpg

Azienda Agricola Dal Forno Romano

Loc. Lodoletta, 1
Illasi (Vr)
Tel. 0457834923
info@dalfornoromano.it

 

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