Con l'aumento delle temperature sale la voglia di bollicine. Ecco una nostra Top Ten dagli ultimi assaggi da Golosaria Monferrato ad oggi
Sono tante le cantine che vorremmo nominare, di alcune vi parleremo singolarmente. Però non c'è modo migliore di iniziare l'estate se non parlare della spumantistica, con 10 assaggi tra gli ultimi che ci siamo concessi e che vogliamo consigliarvi.
• Metodo Classico Roero Arneis Dosage Zero di Angelo Negro di Monteu Roero (Cn) di colore paglierino chiaro, ha perlage fine e naso floreale con sottofondo di mela e una nota di mandorla che riverbera anche in bocca. La bolla è fine, cremosa, accompagnata da un sorso dall'acidità pregante e un finale appena amaricante. Una bollicina che conferma la bravura di questa famiglia che in estate vi aspetta nel loro Ciabot in mezzo ai vigneti, uno dei wine bar più divertenti, meta del nostro Il Golosario Wine tour 2023.
• Alta Langa Blanc de Blancs Pas Dosè della Cantina di Alice Bel Colle (Al)
Di colore oro, al naso è piacevole il mix tra la speziatura e gli idrocarburi. In bocca è pieno, intenso, lungo, con trama fine che si distende bene in bocca.
• Alta Langa Pas Dosè Millesimato 2019 delle Cantine Contratto di Canelli (At)
Ha colore oro antico il campione di questo vino che riposa nelle cattedrali sotterranee di Canelli. Al naso è un accordo di foglie bagnate e crosta di pane che si traduce in bocca nella sensazione di leggera. La bolla finissima e l'acidità viva ne fanno un bicchiere decisamente piacevole.
• Erbaluce di Caluso Pas Dosè Nature 2018 di Cieck di San Giorgio Canavese (To) di colore paglierino, ha naso erbaceo e floreale, in bocca è finissimo, cremoso
• Erbaluce di Caluso metodo classico “Redentum" 2017 di Cella Grande di Viverone (Bi)
Colore dorato e naso di frutta tropicale (ananas) e speziatura fine, per questo brut che intriga anche in bocca grazie al corpo e all'acidità importante
• Metodo Classico "La Canna e l’orzo" di Vigneti Piemontemare di Ghio Roberto di Gavi (Al), un vino che nasce dalla rara uva caricalasino, quasi mai impiegata in purezza soprattutto per la spumantizzazione. Questo vino però smentisce la nomea di uva secondaria perché il risultato nel bicchiere è entusiasmante. Di colore tendente all'oro, ha naso quasi aromatico, con una speziatura di pino mugo, bolla fine e finale piacevolmente secco.
• Franciacorta “Golf" 1927 di Barone Pizzini di Provaglio d'Iseo (Bs), un Franciacorta biologico di quest'azienda storica del territorio franciacortino. C'è sicuramente stile, ricercatezza, in questo bicchiere che può contare su un naso molto fine con note di miele e un sorso deciso, con corpo e freschezza piena. Nasce da uve chardonnay.
• Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero Dosage Zero “Vergomberra" di Bruno Verdi di Canneto Pavese (Pv)
L'Oltrepò Pavese è il terreno d'elezione del pinot noir nelle sue varie forme e anche questa etichetta non ci smentisce. Naso dal portamento nobile, con profumi di violetta e crosta di pane, in bocca ha una bolla esuberante, quasi esplosiva che chiude in un finale amaricante
• Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero Brut Rosè “Allure" di Sartieri 1931 di Casteggio (Pv) si presenta nel bicchiere con un bellissimo vestito buccia di cipolla e un perlage fine che ritroveremo all'assaggio. Al naso colpisce la leggera affumicatura che si ritrova anche per via retrolfattiva dopo l'assaggio di un bicchiere che è pieno, equilibrato.
• Terre di Offida Passerina Biologico Brut 2019 di Le vigne di Clementina Fabi di Montedinove (Ap), un vino che al naso riuesce ad affascinare con profumi di sambuco e una mineralità che evoca la pietra. In bocca è quasi tannico, con una spiccata acidità, piena, profonda in un sorso che non stanca mai.
Che begli assaggi che abbiamo fatto!