Quante sorprese negli assaggi presso la nostra sede
Si dice ancora Cin Cin? Oppure anche questo è diventato anacronistico? Meglio un sorriso sincero alzando un calice, che non necessariamente deve sbattere contro quello dell’altro, perché la leggenda della superstizione dice che poi lo devi fare con tutti i presenti. Attenzione! Leggiamo allora i nostri assaggi, compiuti con i quattro degustatori in forza: Fabio, Matteo, Federica e Paolo Massobrio.
TERRE D’AENÒR - Provaglio d’Iseo (Bs)
C’è tanta voglia di futuro in quest’azienda agricola di 46 ettari condotta dalla giovane Eleonora Bianchi, che a 25 anni, nel 2018, si è presa carico di questa nuova avventura imprenditoriale voluta dalla famiglia. Oggi Eleonora conduce con successo un’azienda biologica, che coniuga vino e arte. La comunicazione è innovativa, grazie anche all’impiego di un packaging ispirato all’arte e alla moda. I vini – e questo rappresenta di certo un atout – mantengono lo stesso stile.
Il Franciacorta Demi-Sec, nonostante sia uno stile che non ci appartiene, appare ben fatto: di colore tendente all’oro, ha naso dolce, di crema. In bocca ha corpo e bolla fine, sicuramente ben fatto. Il Franciacorta Satén Brut “Ricciolina” ha colore tendente all’oro brillante, il naso è complesso con foglie bagnate ed erbe limonina, accompagnato da una sapidità che si percepisce già al naso. In bocca però un’acidità ancora acerba non ce lo lascia apprezzare nella sua massima espressione. Un’immaturità che ritroviamo anche nel Franciacorta Pas Dosè Millesimato 2020 nonostante un naso dai profumi di lievito e crema che ci facevano immaginare una diversa morbidezza al palato. Il Franciacorta Brut invece trova il suo equilibrio e si dimostra un gran bel calice. Di colore oro, ha naso ampio e piacevole, con una ricchezza di erbe che spaziano dalle foglie di liquirizia alla lavanda. In bocca è equilibrato, l’acidità integrata e la bolla fine. Il Franciacorta Extra Brut Millesimato 2020 si dimostra nuovamente molto invitante al naso, minerale, con una nota di lievito ed erba bagnata con in bocca un’acidità ficcante. Applausi per il Franciacorta Rosé Extra Brut Millesimato 2020 che si mostra fine fin dal colore, un delicato buccia di cipolla. Al naso ci sono i petali di rosa e il ginger, mentre in bocca vira decisamente sull’equilibrio. Brava Eleonora!
LAVAGNOLI - Verona (Vr)
Siamo da un campione del Golosario che ci affascinò nel 2020 con il suo Amarone della Valpolicella e che abbiamo avuto la possibilità di riprovare, nella nostra degustazione di fine anno, attraverso una panoramica partita dai bianchi per arrivare ai grandi rossi.
La Garganega Veronese “Pigosso” 2023 ha colore paglierino tendente all’oro. Al naso è intensa, profonda, con profumi di sottobosco e idrocarburi. In bocca è pieno con un’acidità lunga e sorso carezzevole. La freschezza che pervade tutto il sorso resta a lungo nel finale. La Garganega Veronese “Pigosso “2022” non ha la potenza del campione precedente ma si dimostra comunque eccellente in un bicchiere più armonico, equilibrato, fin dal naso dove ci sono le erbe officinali e lo zafferano, mentre in bocca il sorsa è velluto, tannico con un’acidità molto lunga. Ci aveva colpito già quattro anni fa questo Bianco e queste due annate a confronto sono state una felice conferma. Il Valpolicella è l’asso di questa cantina che anche questa volta non si smentisce. Il 2023 ha colore tendente al viola, naso profondo, verde con una marcata polvere da sparo. In bocca sconta la giovinezza in un’acidità ancora poco composta. Molto interessante il Valpolicella Superiore 2021 che ha naso complesso di frutta sotto spirito e rabarbaro. In bocca è pieno, la frutta si percepisce in un sorso di giusta tannicità. Il Valpolicella Ripasso 2021 ci avvicina all’apice della produzione: ha naso complesso, di frutta secca, dattero e nocino con cenni di grafite. In bocca è pieno, caldo, di buon equilibrio con una speziatura di pepe che resta a lungo nel retrogusto. L’apice però si tocca con l’Amarone della Valpolicella 2019 di Lavagnoli di Pigozzo (Vr), perfetto esempio dell’eleganza che questo vino riesce a raggiungere. Al naso emerge immediata la grafite che accompagna i profumi più classici di cioccolato e ciliegia sotto spirito. Si tratta però di un corredo olfattivo ampio che dopo qualche minuto lascia emergere le note balsamiche e, netta, la liquirizia. In bocca il sorso è pieno, caldo, elegante, con un tannino setoso, ma sul finale c’è la sorpresa di una speziatura che vira quasi sul piccante.
TEDESCHI - Pedemonte di Valpolicella (Vr)
Tedeschi è una delle aziende di riferimento nella Valpolicella classica, e anche una cantina della nostra predilezione, dacché resta molto fedele alla sua storia e a uno stile che prosegue incurante delle mode e che, anzi, sembra quasi sfidarle. Lo dimostra questo Valpolicella Superiore “Nicalò” 2021, decisamente classico, che si presenta di colore rubino cupo, profondo. Il naso è quello dei grandi Valpolicella: ci sono note fumè, quasi vulcaniche, con la polvere da sparo che emerge netta sui piccoli frutti. In bocca è pieno, tannico, quasi piccante nel finale. Altrettanto interessante il Valpolicella Ripasso “San Rocco” 2020. Un grande campione di questa tipologia di vino: di colore rubino dalla trama fitta, ha naso di cioccolato e menta, in bocca è pieno, tannico, con un’acidità composta. Sontuoso.
PELISSERO PASQUALE - Treiso (Cn)
Si tratta di un’azienda che conosciamo e apprezziamo da tempo, con un legame storico con il Barbaresco. Il nostro plauso in questa tornata va anzitutto all’Alta Langa MC Brut 2019: il naso è elegante con profumi immediatamente agrumati, di cedro, che lasciano poi spazio al gesso e alle erbe officinali. In bocca è tutto giocato sulla freschezza che prolunga il sorso. Grande, anzi grandissimo, ancora una volta, il Barbaresco: l’etichetta Bricco San Giuliano 2021 si presenta di un bel colore pieno, con solo qualche riflesso aranciato sull’unghia. Al naso c’è il cuoio, il sandalo, mentre in bocca è potente, pieno, con un tannino ancora ruvido, che marca i Barbaresco giovani capaci di una grande evoluzione. Ne siamo certi.
PICO MACCARIO - Mombaruzzo (At)
L’azienda Pico Maccario è uno dei nomi di riferimento nell’ambito della Barbera d’Asti e, oggi, del Nizza. Tra i primi a credere nelle potenzialità di questo vino, si sono distinti anche nel marketing innovativo e oggi nell’accoglienza all’enoturista.
Due gli assaggi in questa tornata: il Sauvignon “Vita” 2022, di bel colore oro, con naso evoluto di frutta matura e sorso sottile, e il Nizza Epico 2020. Un vino dal colore rubino, intenso alla vista come al naso dove i profumi – netti – di amarena e sottobosco si lasciano ingentilire dalla cipria. In bocca il sorso è pieno, intenso. L’eleganza è la cifra stilistica di questo Nizza che può contare anche su una spiccata acidità.
TONNINO - Alcamo (Tp)
Che gran bella novità questa azienda vitivinicola che ha sede nelle campagne di Alcamo fin dagli anni Cinquanta. Il brand Tonnino nasce negli anni Novanta con la creazione della cantina e di una linea di proprie etichette tra cui il rosso Ceuso, creato con la collaborazione di Giacomo Tachis e nostro Top Hundred (vicino ad essere un Top dei Top allora) nel lontano 2003 quando Paolo Massobrio visitò di persona il Baglio. Nel 2020 l’ultimo atto di questa storia con l’acquisto del Baglio Ceuso dove ha sede la cantina: una tradizionale architettura rurale siciliana di origine medievale con il cortile interno su cui si affacciano la barricaia e i locali con le vasche in cemento. Questa struttura si è anche dimostrata perfetta per l’enoturismo declinato in un’offerta che contempla più pacchetti dove l’assaggio e la visita vanno di pari passo, ma c’è anche la possibilità di costruire un’esperienza dedicata tra cui quella di una verticale di Ceuso. Ora spazio agli assaggi.
Il Selezione di Grillo Sicilia “Terre di Mariù” 2023 ha colore oro che ricorda l’olio d’oliva. Al naso è ampio con profumi di banana, essenze agrumate, frutta esotica. In bocca gioca sulla morbidezza e sull’equilibrio. Il Pinot Grigio Terre Siciliane “Costa di Mezzo” 2023 ha a sua volta colore oro, il naso è elegante con note fumè ed erbe aromatiche. In bocca si fa più presente del campione precedente, equilibrato, leggermente tannico. Infine immancabile l’assaggio del Sicilia “Ceuso” 2020: di colore rubino fitto, ha il naso importante dei vini pensati per un mercato mondiale. Al naso infatti ci sono tutti i descrittori delle grandi etichette: il mallo di noce, il cioccolato e una nota balsamica. In bocca è caldo, avvolgente, tannico.
Tra gli altri assaggi segnaliamo: il Vino Spumante MC Brut “Charley” 2019 de L’Astemia Pentita di Barolo (Cn). Ha colore tendente all’oro, naso intenso, balsamico che evoca le felce, il lievito con una nota sapida che in bocca si esprime in un sorso pieno, intenso, di struttura quasi tannico con acidità graffiante.
Il Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Dry “Molera” 2023 firmato da Bisol 1542, un calice che rende onore alle potenzialità del Prosecco. Di colore paglierino, ha naso di mela verde, delicato e minerale con cenni balsamici. In bocca è rotondo, elegante, diretto con un finale sapido che invoglia all’assaggio. E’ decisamente molto elegante.
Il Riviera Ligure di Ponente Pigato Superiore “Giuanò” 2022 di Tenuta Maffone si dimostra molto intrigante al naso grazie a un naso che si apre poco a poco con idrocarburi immediati che via via si trasformano in salvia e origano. In bocca il sorso ha la pienezza del Pigato, una bella mineralità e un finale amaricante che invitano alla beva;
il Colline Lucchesi Vermentino “Sotto Villa” 2023 di Fattoria Sardi di Lucca ha colore oro. Al naso è fresco con la frutta esotica che caratterizza i vermentini a queste latitudini che si accompagna a una bella nota minerale, sapida che si sente già al naso. In bocca è rotondo, di stoffa morbida e buona acidità;
il Grignolino d’Asti “Monferace” 2016 firmato da Fratelli Natta di Grazzano Badoglio (At). Ha l’unghia aranciata, al naso è decisamente complesso: c’è la frutta secca, il dattero accompagnato dalle note balsamiche che man mano lo avvicinano al Vermut. In bocca è tannico, nervoso, capace ancora di evolvere (è stato un riassaggio della bottiglia della tornata precedente e questa volta ci ha dato piena soddisfazione).
In zona Valpolicella un’altra segnalazione aurea è per il Valpolicella Superiore 2021 di Ripa della Volta che ha le vigne in Valpantena. Il campione in esame si presenta di colore rubino brillante, il naso è fine, elegante, con profumi netti di orto, peperone e ciliegia. In bocca la spada acida accompagna un sorso ampio e armonico con tannino ben distribuito. Un grande bicchiere.
Infine chiudiamo con uno dei migliori assaggi non solo di questa tornata ma dell’anno: il Rosso Colli Aprutini “Iskra” 2003 firmato dalla cantina Marina Cvetic e opera di un grande maestro del vino italiano Gianni Masciarelli, scomparso cinque anni dopo quella fortunata vendemmia. Si tratta di un vino da uve montepulciano in purezza che ha nel naso tutta la forza e la potenza di questo vitigno. C’è una speziatura profonda di alloro, chiodi di garofano, ginepro ad accompagnare l’anima animale, di pelliccia, che solo certi montepulciano di razza riescono ad avere. In bocca è tutto quello che si può desiderare: pieno, caldo, tannino, perfettamente equilibrato. Un vino che a 21 anni dalla vendemmia si dimostra all’apice della sua piena maturità.