Si guarda avanti a La Cantina di Franco, dove il futuro è già iniziato, anche in questi mesi difficili, investendo ancora di più sull’eccellenza, certi che “dando qualità”, come diceva Giacomo Bologna, la clientela ci sarà sempre
Giulia Caprino ha negli occhi il brillio della speranza, il luccicare della giovinezza che ha sete di futuro. Fresca di studi universitari e master, è tornata nella sua Milano, per mettere in campo le sue competenze manageriali e la passione per il vino, prendendo le redini de La Cantina di Franco.
È l’attività di famiglia, avviata da papà Franco (da cui l’insegna), un passato di grandissimo successo nella finanza, fiuto per gli affari, ma niente a che vedere con il profilo da “squalo” che spesso caratterizza chi opera in quel settore e anzi cuore extra large, come dice il modo con cui ha affrontato e accompagna il dolore che da anni segna la vita di alcuni suoi affetti più cari.
Franco Caprino nell'enoteca che porta il suo nomeSua figlia Giulia è rientrata nel capoluogo lombardo alla vigilia del 2020. Giusto in tempo per godersi il Natale 2019, che aveva ancora le atmosfere gioiose dell’ultimo decennio, e poi trovarsi a far i conti con vita, sogni, città e progetti sconvolti dalla tragedia della pandemia. Un inizio che avrebbe spento gli entusiasmi dei più ottimisti. Ma con quello spirito che la caratterizza e che la fa simile ai 50 personaggi, e in particolare a quei giovani come Guido Porrati di Rapallo, Nicolò Quarteroni di Ferdy di Lenna, Giacomo Perletti di Oltressenda Alta e Alessandro Bassa di Villadossola, raccontati da Paolo Massobrio in Del bicchiere mezzo pieno, il libro che in questi mesi sta facendo compagnia e dando speranza ai tanti che lo stanno leggendo, non si è persa d’animo. Pur facendo i conti con la situazione, ha messo in gioco la sua voglia di vita e la sua iniziativa, dedicandosi a cercare nuove strade per far crescere l’attività. E così ha cambiato il modo di comunicare l’attività de La Cantina, ampliandone la platea di interlocutori, e rendendo il dialogo con i suoi clienti quotidiano, posizionandola in modo giovane e moderno su tutti i social, a partire da Facebook, Instagram e Twitter. E per rispondere alle numerose richieste di chi non ha rinunciato al gusto, ha potenziato i servizi di consegna, estendolo a tutto il mondo. Soprattutto, dimostrando coraggio e fiducia delle relazioni, oltre a dimostrare vicinanza ai produttori non interrompendo gli ordini, e inserendo invece le loro cose buone nella loro proposta online, rischiando, con papà Franco, ha rilanciato.
Giulia CaprinoNella loro boutique del gusto, che è un nostro Golosario vivente, trasformato da libro in wine bar, enoteca e negozio di cose buone. Insomma, nello show room che è autentico “Paradiso dei golosi”, non solo ha implementato la presenza di ghiottonerie d’Italia e straniere, ma soprattutto, per quanto riguarda il vino, ha alzato di nuovo l’asticella. Per rendere ancora più unica l’enoteca inaugurata l’anno scorso per celebrare il traguardo dei 20 anni di attività e diventata subito celebre per la selezione senza eguali, in Italia, di grandi formati. Oltre ad aver arricchito ulteriormente la scelta di magnum, Jeroboam, Rehoboam, Matusalem, Salmanazar e Balthazar, con tutto il meglio del mondo intero, ha ricercato vere chicche da collezione, che danno alla clientela l’opportunità di avere autentici gioielli esclusivi. Uno per tutti, la cassa in legno pregiato interamente realizzata a mano che racchiude una verticale composta da 11 bottiglie provenienti da Chateaux Margaux, con le magnum delle annate 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004 e 2005, capolavoro di cui son stati fatti solo 111 pezzi per tutto il mondo, con la cassa numero 48 conquistata dai Caprino.
Le magnum di Chateaux MargauxUno sforzo che guarda al futuro, sicuri che quello che diceva Giacomo Bologna, quarant’anni fa, “date della qualità, non ve ne pentirete mai”, sia oggi, nelle difficoltà del momento, più che mai attuale.
Gli scaffali che testimoniano la grande offerta della Cantina di FrancoA fine zona rossa, sarà disponibile l’ampio e accogliente dehors, ideale per mangiare all’aperto (è anche riscaldato, nel caso la temperatura lo richieda) avendo a disposizione, a tutte le ore, miriadi di sfiziosità, salumi e formaggi in primis, ma anche buoni piatti, a partire da tartare, zuppe, quella pasta (dei migliori artigiani) che non manca mai, e che ogni giorno è onorata con sugo che si ispira alla stagione, o ancora quella bandiera della cucina milanese che è l’ossobuco. Poiché nelle cantine sotto al locale, riposano migliaia di bottiglie per oltre 2.500 referenze, cosa bere non sarà certo un problema, senza considerare che anche l’offerta a bicchiere è ampia e invitante.
Per Giulia il futuro è già iniziato!
Un ghiotto piatto di spaghetti
La Cantina di Franco
Via R. Sanzio, 16
Milano
tel. 02 43983048