Dalla Tenuta Colombarola spumanti di carattere da conoscere
Segnali preoccupanti da Bruxelles, dove si sta decidendo sui tagli, che potrebbero andar a colpire la nostra agricoltura. La questione, già di per sé grave per il nostro mondo agricolo, lo è ancora di più se si pensa che al lavoro della terra si lega sempre più una voce importante della nostra economia che è il turismo, che tra le voci di maggior richiamo, da tempo, vede in costante crescita il legame con la campagna e il gusto. L’anno scorso il turismo enogastronomico ha garantito presenze nelle strutture ricettive che hanno superato i 110 milioni (di cui 63milioni gli stranieri) di persone, con ristoranti, cantine e realtà agricole che sempre più diventano un buon motivo per scegliere l’Italia.
Tra le attività più gettonate nel corso della vacanza, per oltre il 13% le degustazioni di prodotti enogastronomici locali, mentre per l’8,6% gli acquisti di prodotti artigianali ed enogastronomici tipici dei territori visitati. Con i turisti stranieri che sempre più organizzano itinerari gastronomici e cercano cantine o aziende agricole dove fare degustazioni o laboratori di lavorazione dei prodotti secondo le tecniche tradizionali della zona.
Auspicando ragionevolezza in sede europea, oggi condividiamo l'assaggio di uno dei vini della Tenuta Colombarola di Nibbiano (Pc) dove la famiglia Travini si dedica sin da fine Ottocento alla viticoltura, avendo nell'accoglienza uno dei suoi punti di forza. Di pregio la produzione spumantistica che, da uve chardonnay e pinot nero, di materiale clonale selezionato in Borgogna, con la consulenza del prof. Leonardo Valenti dell'Università di Milano, si esprime con più vini di valore.
Nel nostro bicchiere il Brut Cuvèe 412. Dal colore paglierino con riflessi smeraldo, ha naso floreale, con note di fiori bianchi e sentori di gelsomino, profumo fruttato, con note di mela verde, sorso di buona personalità, con freschezza e sapidità in buon equilibrio, e finale lungo.