La storia di Mauro Albertini in Valle d'Elvo
Oggi la meta è l’azienda agricola L’Albertana (Regione Castignolio, 1 - Netro - tel. 339 728 6111 - albertini@albertana.it), ovvero la tana di Mauro Albertini.
Lo conosco dagli anni ’70, quando era un imprenditore tessile iscritto al Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale, prima di cambiare vita e dedicarsi alla produzione di formaggi caprini, una delle sue passioni. Scoperti in Francia nei suoi viaggi di lavoro e riscoperti a Biella quando un altro imprenditore tessile, Gigi Mosca, che aveva già avviato un’attività nel campo dell’apicoltura, si era anche appassionato al mondo animale in genere e alle capre in particolare.
“Gigi - afferma Mauro - è colui che ha portato le capre a Biella e fatto scoprire ai Biellesi i formaggi caprini. Da parte mia ho trasformato una casa che avevo in montagna nella sede della nuova azienda agricola, ho costruito la cascina e una stalla per il ricovero degli animali e ho acquistato alcune decine di capre di razza Saanen; poi ho frequentato i corsi che Gigi organizzava in collaborazione con il Prof. Lepage di Lione per la realizzazione dei formaggi caprini di tipo francese. A questo punto ho dato il via all’attività che continua ancora oggi con la produzione di formaggi di alta qualità che hanno avuto un certo successo”.
E si può ben dire, visto che tra i suoi clienti figurano moltissimi ristoranti stellati tra i quali, a suo tempo, quello di Gualtiero Marchesi, che addirittura volle venire a visitare L’Albertana. Rispondendo alle mie curiosità, Mauro a un certo punto dice: “Non ho un caseificio, ho un allevamento di batteri, perché per ottenere un formaggio artigianale a latte crudo bisogna sfruttare tutte le potenzialità del latte vivo, valorizzando i molteplici ceppi di muffe, batteri e lieviti. Qui in questo angolo magnifico della Valle Elvo ho passato trent’anni della mia vita, ho aperto anche un agriturismo e ho scoperto un mondo nuovo nel rapporto con la natura; per i formaggi ho maturato sul campo esperienze incredibili, risolvendo ogni volta problemi nuovi legati alle diverse lavorazioni del latte crudo, alla stagionatura, alla cura del lato estetico dei prodotti, alla delicata e difficile impresa di valorizzarli e farli apprezzare ai consumatori. E’ un patrimonio di conoscenze che vorrei lasciare in eredità a qualcuno, accompagnandolo per un tratto del suo percorso, per non disperdere il risultato di tante fatiche”.
C’è un velo di tristezza nelle parole di Mauro quando salutandomi conclude: “Questo è il posto giusto per una famiglia che da queste attività, produzione di formaggi e azienda agrituristica, potrebbe ricavare moltissime soddisfazioni, anche economiche”.
Da consumatore spero che qualcuno colga l’appello, perché la storia de L’Albertana possa continuare per molti anni ancora.
Per gentile concessione de Il Biellese