I ristoranti dove si esce con la voglia di ritornare
L’anno è iniziato alla grande, viste le soste che vi stiamo raccontando dalla ripresa del 9 gennaio. Qui invece un pot pourri di ristoranti già affermati sulla nostra guida, che tuttavia hanno lasciato un ricordo simile alla nostalgia, e quindi alla voglia di ritornare. Leggete sotto!
DA SALVATORE a Milano
Ci sono dei ristoranti dove vorresti andarci sempre, e invece per via di questo maledetto lavoro, per cui 90 collaboratori arrivano sempre prima di te, salti spesso il giro, di anno in anno. Così ho deciso che all’inizio dell’anno ci sarei andato io Da Salvatore, ristorante di pesce di segno siciliano, proprio vicino alla stazione Centrale. Salvatore adesso è in cucina con il figlio Alfredo (molto bravo anche lui), mentre in sala c’è la bravissima Rita, che ha l’accoglienza e il racconto nel sangue (e conosce vini fantastici, soprattutto dell’Etna).
I miei piatti memorabili? La caponata è stata fantastica, ma anche il fritto di pesce e quelle polpette di bianchetti di cui avrei fatto il bis.
(viale brianza, 35 - tel. 026692784)
IL MORO a MONZA
La sosta da Salvatore a Milano mi ha fatto venire in mente quella cena pre-natalizia al Moro di Monza, con Antonella, altra maître soave, e il fratello Vincenzo in cucina.
Il piatto memorabile, servito in questa bomboniera felice che detiene la corona è l’Assoluto di Gambero “Regina Margherita”. Ma che buoni anche il risotto al pistacchio, i paccheri al pistacchio di Raffadali e gamberi di Mazara, il filetto di pescato alla ghiotta, per finire coi dolci, fra cui il loro panettone al pistacchio, davvero super.
(via gian francesco parravicini, 44 - tel. 039327899)
Locanda CAPOLAGO a Colico (Lc)
Bellissimo pranzo in questo locale della nostra predilezione di Colico. Maurizio Lazzarin ci ha subito colpiti con una cantina davvero competente, compreso il vino di Colico di un bravo produttore, Le Bressane.
Della piacevole sosta ricordo la passatina di ceci con gamberi e lardo al rosmarino, i cavatelli al torchio con crema di broccoli alle acciughe e vongole, quindi l’ombrina “Boccadoro” rifinita al BBQ con patate e porcini, crema di zucca e burrata liquida. E poi i dolci, tutti buonissimi, dalla crème brûlée allo zenzero al tortino valtellinese. Wow!
(via municipio, 36 - tel. 03411590132)
THE RESTAURANT - TREMOGGIA a Chiesa in Valmalenco (So)
Tre giorni in questo hotel della famiglia Lenatti, vi assicuro, che non si dimenticano. Per l’ambiente, per la gentilezza d’altri tempi, per la cucina davvero radiosa.
Il piatto assoluto resta il Laveggin di pizzoccheri della tradizione, ma che dire dell’aletta di Fassona scottata al ferro con patata alla nocciola e scalogno stufato al timo. E poi il tortino cremoso alle mele di Ponte. La colazione al mattino è una teoria di coccole, così come l’aperitivo dove ti portano gli sciatt.
(via bernina, 4 - tel. 0342451106)
CASCINA ROSIO ad Albairate (Mi)
Siamo tornati a Cascina Rosio di Abairate, in questo caso per una convention con il Direttorio del Club di Papillon e ancora una volta siamo stati rapiti dalla capacità di accoglienza della famiglia Ranzani che ci ha messo a disposizione, al piano sopra, una sala con doppia funzione: riunione e pranzo.
Un piatto su tutti che ricordo con particolare voluttà, anche se è arrivato per ultimo, è il roast beef di manzo del loro allevamento, prima del gelato fatto in casa con crumble di amaretto. Bravi, bravissimi!
(cascina rosio, 22 - tel. 0294920659)
LA CORTE GOURMET a Lainate
Che bella coppia Antonella e Roberto che gestiscono questa doppia bomboniera a Lainate: il ristorante elegante e l’enochampagneria, proprio di fianco, con ingresso indipendente.
Detto questo merita la carta dei vini, ma anche il menu, dove non manca il risotto alla milanese con il rognone a parte e la milanese con vitello (il menu fisso di Marco Gatti) anche se a me sono piaciute le pepite di pesce spada alla mediterranea con olive, pomodorini secchi e capperi. Un posto dove vien voglia di ritornare.
(piazza borroni, 1 - ang. via san francesco - tel. 3334983847)
GIGI MANGIA a Palermo
Della sosta a Palermo da Gigi Mangia abbiamo ampiamente parlato, perché è stata una festa. Lo è stato per l’accoglienza, per la sua scelta dei vini (a cui non sfugge nulla, soprattutto dell’Etna) e per quei piatti superbi.
Qui non posso non citarne due: l’arancino di pesce (“Arancino DAMARE”) e la pasta fantasmagorica, ovvero spaghetti di grani siciliani con ricci, vongole e gamberoni. Grandissima soddisfazione!
(via principe di belmonte, 104/d – tel. 091587651)
MASUELLI S. MARCO a Milano
“Sapessi come è strano, sentirsi innamorati a Milano... in piazza o in Galleria, che pazzia ...”.
La canzone cara ai milanesi è di Memo Remigi, ma è stata interpretata da Ornella Vanoni, Jhonny Dorelli e molti altri. Be’, essendo nato e avendo vissuto per 25 anni a Milano, aggiungo che Masuelli fa parte del mio personale bagaglio, anche perché Pino, il papà, nasce e vive a Masio, il mio paese d’origine, per cui il legame è forte più che mai.
La cena a tre, con Silvana e Peppino Zola, è stata un’emozione, non solo perché Max ci ha fatti accomodare al tavolo dove sedeva il grande Antonio Piccinardi (giornalista del vino), ma per quel percorso della memoria: i mondeghili, la pasta e fagioli “con il cucchiaio che resta in piedi”, il risotto alla milanese, la milanese. E come vino? Ma c’è da chiederlo? La Matutona, Barbera briosa che nasce sulle colline fra Abazia di Masio e Redabue, prodotta dalla cantina ‘L Post dal Vin. Questa è Milano!
(corso XXII marzo – tel. 0255184138)
MIMÌ ALLA FERROVIA a Napoli
Mimì alla Ferrovia è una sicurezza a Napoli e chiunque te lo conferma (parola di taxista). Un locale del cuore, sottovalutato fino a oggi dalla nostra guida, anche perché gestire il tutto esaurito ogni giorno con tanti coperti, mandando a casa la gente felice, non è da tutti. È una tavola radiosa, grazie alla mano del giovane Salvatore Giugliano, che fa parte della famiglia che ha aperto questo storico ristorante dal 1943.
Per me la parmigiana di melanzane e le crocchè di patate e mayo ai friarielli, una stupenda pasta mista con provola e guanciale (solo 10 euro); le polpette al ragù con salsa al basilico e mozzarella affumicata. Che gioia!
(via alfonso d’aragona, 19/21 – tel. 0815538525)
CIZ CANTINA E CUCINA a MILANO
E giovedì a pranzo, con Marco Gatti, eccoci da Ciz in viale Premuda, per stupirci ancora una volta della selezione straordinaria di vini, davvero unica per le rarità messe insieme da Vincenzo Gautieri. La cucina di Andrea Sconfienza, invece, è sempre più goduriosa e precisa.
Superbi per morbidezza quei mondeghili alla milanese con crema di patate, gorgonzola dolce e spinaci. Da applausi anche la tartare di barbabietola con arance, melograno e crema tonnata. Ghiotti i primi: spaghetti freschi con guanciale e uovo poché, pepe, rosmarino, prezzemolo e velo di pecorino romano, oppure i geniali spaghettoni freschi fatti in casa con alici siciliane, burro, granella di pistacchio e bacca di timut. L’apoteosi è stato il piatto unico di Marco Gatti: risotto giallo con ossobuco a parte. Chiedeteci se siamo felici?
(viale premuda, 44 – tel. 0223189915)