Dal Canavese arrivano Flores Milia, Primus, Castaneis, Selva e Ambrosia
L'idromele è la bevanda fermentata più antica in assoluto ed ebbe una certa diffusione anche fra Greci e Romani, che erano grandi consumatori ed estimatori del miele, sia per l’uso dolcificante sia per la concia dei vini a scopo di conservazione. Quello che è certo è che la sua diffusione fu decisamente più capillare nelle zone fredde del Nord Europa (i Celti).
Nel Canavese, Daniela Odisio e il marito Davide hanno voluto riprendere in mano questa tradizione, rinnovandola in tutti gli aspetti, e con l'ambizione di introdurre l'idromele nel mondo della ristorazione e sulle tavole di ognuno di noi. Dopo aver frequentato corsi di assaggiatori di miele e di formazione su questa bevanda, hanno dato prova della loro bravura nel laboratorio di Romano Canavese. Già, perché qui non si parla di idromele al singolare ma al plurale, dato che ne hanno esaltato la versatilità grazie a processi di fermentazione differenti tra loro; così come diverse sono le tipologie di miele utilizzate, tutte rigorosamente provenienti da apicoltori del loro territorio, tra i quali Apicoltura Canavesana e Apicoltura Le Querce del nostro Golosario. Nessun particolare è stato trascurato. E anche le etichette poste sulle bottiglie risultano moderne e accattivanti.
Scopriamo così il Flores Milia, un idromele secco ottenuto da miele millefiori in purezza. Ha colore chiaro, freschi sentori erbacei. Non risulta dolce e stucchevole, in quanto ha svolto per intero il processo di fermentazione. Per questo motivo, si può accompagnare a piatti di pesce e carne bianca.
A differenza, per esempio, del Primus che, sebbene prodotto con lo stesso miele, risulta dolce al palato, con profumi floreali ed aromi di frutta matura, in quanto il processo di fermentazione viene interrotto quando si raggiunge il grado alcolico desiderato. Si sposa bene con i dolci, e in particolare quelli di pasta secca.
Poi, ecco due idromeli originali e innovativi. Il Castaneis, realizzato con miele di castagno in purezza che gli conferisce un bel colore ambrato e una profumazione intensa. Si può considerare un idromele da meditazione a fine pasto, ma risulta assai gradevole da abbinare ad erborinati ben stagionati, ma anche da versare in pentola durante la cottura di uno stinco di maiale.
Quest'anno, inoltre, Daniela e Davide hanno prodotto l'inedito e assai originale Selva, un idromele ottenuto dalla melata, la sostanza zuccherina secreta da alcuni piccoli insetti (afidi, cocciniglie, psille, ecc.) che si nutrono della linfa degli alberi, in particolare abete rosso, pino, quercia, tiglio e acero. Questi insetti, per poter assumere tutti gli elementi necessari a una corretta alimentazione, sono costretti a mangiare enormi quantità di linfa e, nel contempo, eliminare l’acqua e gli zuccheri in eccesso. Una volta imbottigliato, risulta sapido con sentori ferrosi e minerali. Da provare.
Chiudiamo questa gamma assai interessante con l'Ambrosia, la mitica bevanda degli dei greci. Ha colore chiaro, sapore dolce ma non stucchevole, ed è leggermente frizzante in quanto prodotta con una seconda rifermentazione, dopo aggiunta ulteriore di miele. Proprio per queste caratteristiche, l'Ambrosia può essere un ottimo aperitivo o come ingrediente nei cocktail.
Sono stati davvero bravi ad aver tracciato un solco inedito nella storia di questa antica bevanda, sviluppando anche il concetto di “Colleganza”. Ovvero quel sistema di rapporti umani e professionali, creato da una parte con gli apicoltori per garantire materie prime di assoluta qualità, e dall'altra con produttori di formaggi ovini e caprini per studiare assieme gli abbinamenti ideali dei loro idromeli. Vi consigliamo di seguire Daniela sui social https://www.facebook.com/cantinetrivea/ per conoscere in tempo reale gli eventi e le visite nella loro cantina.
Per gli acquisti, segnaliamo che consegnano a domicilio a Ivrea e dintorni, oppure contattateli via mail o al numero di telefono indicato per le spedizioni delle bottiglie a casa vostra.
Cantine Trivea
Romano Canavese (To)
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