Un gioiello di biodiversità da vivere a due passi dal mare
C’è una Liguria tutta da scoprire a due passi dal mare e dalle spiagge. Sono le Alpi Liguri, dove inizia l’Alta Via dei Monti Liguri: paesaggi unici di montagna con vista sul mare, oggi preservato in un parco regionale.
Ci troviamo nell’area protetta posta più a occidente della Liguria, in Provincia di Imperia, incuneata fra il confine francese e il Basso Piemonte. I suoi circa 6.000 ettari di territorio sono distribuiti su tre valli: il comprensorio del torrente Nervia, con i Comuni di Rocchetta Nervina e Pigna raggiungibili dalla zona di Ventimiglia–Bordighera; l’Alta Valle Argentina, con i Comuni di Triora e Molini di Triora gravitanti su Arma di Taggia, e poi, più interna di tutte le altre, l’Alta Valle Arroscia, con i Comuni di Rezzo, Montegrosso Pian Latte, Mendatica e Cosio d’Arroscia, che orbita su Imperia ed è la zona a più spiccata vocazione montana, contraddistinta da ampi pascoli ed estese superfici boscate.
Un “tuffo” nel verde di in un paesaggio unico e incantato che rivela una varietà impressionante di microclimi e una stupefacente biodiversità vegetale e faunistica: un vero e proprio mosaico di specie viventi, molte delle quali endemiche e al limite del loro areale di appartenenza. Piante di timo, cactus, fichi d’India e orchidee mediterranee convivono con genziane, rododendri e praterie alpine, assieme ad altre varietà che normalmente si trovano negli Stati del Nord Europa.
Di pari passo, anche la fauna selvatica costituisce motivo di interesse per i biologi di tutto il mondo: esemplari di aquila reale, pernice bianca, gallo forcello, camoscio e lupo popolano il territorio del Parco.
Chi ama il trekking non potrà perdere le escursioni organizzate dal Parco all’insegna di vacanze slow ed ecosostenibili, offrendo sport all’aria aperta, accoglienza, spazi relax e iniziative di intrattenimento per adulti e ragazzi.
L’Alta Via dei Monti Liguri rappresenta l’arteria principale corrente a nord, che crea relazioni dirette con la GTA e la Via Alpina, i territori confinanti delle province di Cuneo, Savona e il dipartimento francese delle Alpi Marittime, collegato alle valli imperiesi tramite anelli transfrontalieri. Dal Colle di Nava alla Gola del Corvo, il tracciato dell’Alta Via coincide con quello della Via Alpina; da non perdere le tappe che coinvolgono i massici montuosi del Saccarello-Frontè e del Toraggio-Pietravecchia, senza dubbio fra i più spettacolari dell’intero percorso regionale. Ci sono, poi, tra i tanti, i “Sentieri degli Alpini”, la “Via delle Malghe”, le “Cascate dell’Arroscia”, i “Boschi di Gouta”...
Ma anche i borghi del Parco sono ricchissimi di eventi all’insegna dell’escursionismo, della gastronomia tipica e della cultura. A rendere l’esperienza da vivere nel Parco Regionale delle Alpi Liguri, pressoché unica, contribuiscono infatti anche un saldo sistema di valori legati alla storia, all'arte e alle antiche tradizioni, che qui hanno la possibilità di essere proiettate costantemente nel presente e nel futuro. Ne sono testimonianza i reperti preistorici di Rezzo e Realdo e i vecchi fortini di Cima Marta, le architetture a volte ardite dei ponti in pietra e dei muretti a secco, dei piloni votivi e delle chiese medievali e barocche, dei borghi labirintici distesi fra aie e carruggi, dei tetti in ciappe e degli architravi in pietra che tuttora resistono alle intemperie.
Da visitare, tra i tanti, il sito museale di Cosio denominato “In Herbis Salus”, che fa parte del Museo del Territorio “I Volti dell’Ubagu”. La sua sede è quella dell’ex municipio di Cosio d’Arroscia e comprende, al piano terra, un’esposizione di circa 150 specie di piante aromatiche medicinali ed eduli.
A Mendatica, invece, nel Museo del Pastore è raccolta la tradizione popolare del territorio: oggetti e strumenti utilizzati dai pastori per la lavorazione del latte sono visibili all’interno degli ambienti ricostruiti di una tipica abitazione.
Poi, imperdibile, il Nuovo Museo Etnostorico della Stregoneria di Triora, situato all’interno di Palazzo Stella (Piazza Collegiata): un doppio motivo di vanto per il borgo, che restituisce alla visita un gioiello architettonico di Triora e insieme un’importante memoria storica, quella delle donne accusate di stregoneria e orribilmente torturate nei notissimi processi degli anni 1587-89.
E anche, a Montegrosso Pian Latte, il Museo della Castagna propone al suo interno un breve percorso suddiviso in sei sezioni, che avvalendosi di pannelli esplicativi, fotografie, mappe e ricostruzioni illustrano storia e tradizioni dell’utilizzo della castagna nelle società rurali dell’entroterra ligure. Dagli aspetti botanici a quelli storico-etnografici, sino ai vari usi della pianta e alle tecniche di lavorazione e conservazione del frutto, la sede illustra l’intero ciclo della castagna nell’economia e nell’alimentazione delle generazioni passate. A conclusione del percorso, la sezione reale di un tronco millenario e un video didattico. Da qui ha inizio l’itinerario del “Bosco Addomesticato“, che attraverso le vie del borgo conduce prima a un essiccatoio recentemente restaurato, poi a una radura nel bosco con la ricostruzione di due carbonaie (una intera ed una sezionata) e infine a un bosco di castagni.
Un altro aspetto che merita di essere approfondito per il suo carattere di originalità e unicità, è quello relativo alla “Cucina Bianca” delle Alpi Liguri, ovvero quell’insieme di saperi e di sapori indigeni che ha le sue salde fondamenta nella raccolta, nella produzione e trasformazione di latticini, farinacei e ortaggi chiari come le patate, le rape, i porri, l’aglio e da prodotti spontanei raccolti sui sentieri. Ad agosto, per tastare con mano queste prelibatezze, c’è una importante Festa organizzata dal Comune e della pro loco di Mendatica, che propongono le Cene in Borgo con piatti tipici della cucina bianca, la prossima è in calendario per il 20 agosto (link).
Sarà un viaggio goloso tra la torta di patate e porri, streppa e caccia là (pasta condita con foglie di cavolo, rape e patate), sugeli (sorta di gnocchetti) con il brusso, turle (ravioli di patate e menta). Ma il paniere di eccellenze del Parco delle Alpi Liguri rivela anche altre chicche quali il fagiolo bianco di Pigna, l’aglio di Vessalico, i formaggi di pecora Brigasca (la Sora, la Toma e il Brus), le varietà di miele, il pane di montagna e lo zafferano di Triora, l’olio Evo, la lavanda di Drego…e naturalmente, il vino Ormeasco Doc.
Per organizzare le vacanze nel Parco delle Alpi Liguri, è disponibile una ricca offerta di accoglienza e di ricettività: https://parconaturalealpiliguri.it/ospitalita/ https://parconaturalealpiliguri.it/
Foto da sito parconaturalealpiliguri.it