Il Tortonese alza ancora il sipario: arriva il Gin al Timorasso

E' un London Dry Gin dalle note floreali e fruttate, dal sapore pronunciato e fresco, da gustare liscio o abbinato a una tonica

C’è grande fermento nel Tortonese, estremo lembo orientale della provincia di Alessandria: grandi investimenti, notevole crescita dei flussi turistici, quindi l’affermazione di una ristorazione di alto profilo, la nascita di locali innovativi, la discesa in campo di giovani imprenditori - figli e nipoti di vignaioli e di produttori locali - che fanno sistema tra loro nel segno del territorio. E, ovviamente, il “fenomeno” del vino Timorasso che fa da collante a tutto ciò.
E proprio a Tortona - e dove se no - è nato il primo gin con una botanica di foglie di vite di Timorasso. E non certamente uno a caso, ma quello di colui che ne è ambasciatore riconosciuto, il vulcanico Walter Massa.
L’idea è venuta ai due titolari dell’Enoteca Aroma Winebar, Federica Pianciola e il marito Vincenzo Fisco, desiderosi di creare un London Dry Gin che si caratterizzasse per i sentori che richiamano il vino simbolo del loro territorio.

Vediamo come nasce: si parte con i tempi assai stretti di raccolta delle foglie nei vigneti di Walter - da fine vendemmia al momento della loro caduta al suolo -. Le stesse vengono essiccate e subito messe sotto vuoto prima di procedere alla loro infusione presso una distilleria marchigiana fondata da due giovani, la Distilleria Mezzanotte di Pesaro, specializzata nella produzione di questa tipologia di gin.

Il metodo “London Dry Gin” - è bene ricordarlo - è un processo che consiste nella distillazione di un macerato con alambicchi tradizionali o in corrente di vapore di alcol etilico in presenza di ginepro, che non può superare i 70° alcolici, e nel quale è vietato aggiungere sostanze aromatiche e zuccheri. Nel loro Aroma London Dry Gin, oltre alle foglie di timorasso, sono presenti il karkadè - petali dei fiori rossi dell’Ibisco - e la Rosa canina, varietà spontanea più comune in Italia, e molto frequente nelle siepi e ai margini dei boschi.

Le botaniche vengono distillate in alambicco discontinuo progettato da Müller Brennereianlagen in puro rame certificato SF-CU e acciaio da 230L, con metodo “London Dry” combinando infusione delle botaniche in soluzione idroalcolica in caldaia ed estrazione in corrente di vapore tramite Botanical Basket.

Il risultato è un gin (formato da 700 cl, alc. 40% in vol) dal sapore pronunciato, fresco, con note equilibrate floreali e fruttate, non particolarmente aromatico, che si rende ideale da gustare anche liscio, oppure abbinato a una tonica fine, o per originali cocktail. Viene prodotto soltanto in 450 bottiglie al costo di euro 35 cadauna.
C’è anche lo shop online link.
Ma il locale di Federica e di Vincenzo mette in vetrina anche 200 vini di piccole e medie cantine accuratamente selezionate, con presenza significativa di aziende del territorio. Queste ultime sono presenza fissa nella quindicina di referenze vitivinicole che ogni giorno vengono proposte anche al calice. C’è anche una piccola cucina che offre focacce, pinse, pasta ripiena e risotti.