A Ceresole d'Alba un'azienda avveniristica per l'imbottigliamento di qualità all'insegna della sostenibilità ambientale
Il successo di un brand è sempre rivelatore di storie personali di uomini e di donne. E Gai SpA, azienda leader nell'imbottigliamento di qualità, non si sottrae a questo principio.
C'è infatti una “mancata” emigrazione in Argentina tra le due guerre, a segnare il primo passo. Giacomo ed Elsa Gai, i fondatori – ora siamo alla terza generazione – avevano infatti un destino (quasi) segnato che prevedeva il lungo e faticoso viaggio verso la “terra argentea”, appena finita la guerra. Un destino che si sarebbe aggiunto a oltre due milioni e mezzo di connazionali protagonisti di questo epocale flusso migratorio. E invece ebbe il sopravvento un segno provvidenziale e la sfida di rimanere nella loro Langa, terra di grandi vini, a costruire qualcosa a supporto di questo settore già affermatosi in quei tempi. Giacomo infatti aveva messo a punto, quasi per hobby, un prototipo di macchina artigianale per imbottigliare, solo per sé: e quando mancava poco per salpare, un conoscente gliene ordinò una simile fino al cosiddetto effetto grappolo. Al che Giacomo Elsa non partirono mai più.
Nel 1946, Giacomo Gai inizia così a costruire macchine imbottigliatrici artigianali come vera e propria attività, Da allora è stata una continua affermazione di grandi capacità tecniche e imprenditoriali.
Seconda tappa, l'ingresso in azienda, un quarto di secolo dopo, dei figli Carlo e Battista, entrambi ingegneri. A loro il merito di aver realizzato, insieme al padre, un brevetto che ancora oggi è al centro della progettazione aziendale di famiglia e della quale mantengono la leadership mondiale: la macchina monoblocco di imbottigliamento. Avveniristica, iper tecnologica, ottimale dal punto di vista della logistica e del design. Anche all'occhio di colui che non è avvezzo a questo tipo di tecnologie, si evince l'idea geniale dalla quale ha avuto origine.
Ancora storie di uomini con l'inizio del terzo millennio, allorché entrano in azienda i figli di Carlo e di Battista, il dott. Giacomo, e gli ingegneri Guglielmo e Giovanni. E in questi ultimi due decenni, si registrano ulteriori brevetti e un allargamento dei mercati internazionali, culminati con la creazione delle società satellite Gai Francia e Gai America, così da affiancare in loco la già affermata rete di distribuzione.
In questi anni, inoltre, Gai ha esteso la sua offerta di macchinari alle bibite gasate, liquori e liquidi oleosi, oltre ai tradizionali vini e alle birre, ora anche in lattina.
Nel 2015, infine, la decisione di raddoppiare la sede di Ceresole d'Alba - la nuova intera area si estende per 400.000 mq, dei quali 250.000 di verde - e la produzione.
All'insegna della sostenibilità e di una visione totalizzante di qualità, esterni e interni degli ambienti di lavoro sono stati studiati per favorire la concentrazione e minimizzare lo stress dei dipendenti: ampi spazi di movimento, cura costante dell’estetica e della pulizia, controllo dei rumori e vibrazioni anche in fabbrica. Inoltre, grazie ai 16.000 mq di pannelli fotovoltaici, la Gai Macchine Imbottigliatrici oggi è completamente autonoma per la produzione di energia elettrica e termica. Da un punto di vista ambientale il risparmio annuo di CO2 ammonta a circa 1.800 ton, pari a circa 12.000.000 di km percorsi con una vettura di medie dimensioni (300 volte il giro della terra). Si tratta dell’impianto di tri-generazione più completo esistente in Italia.
Sono trascorsi 70 anni dai primi prototipi inventati dal capostipite. Oggi, quelli di nuova generazione arrivano ad imbottigliare fino a 15 mila bottiglie l'ora. La tecnologia e l'innovazione ingegneristica hanno senza dubbio segnato i tempi di crescita. Sono rimasti fedeli al concetto di essere progettisti e costruttori, e non assemblatori. E noi abbiamo la convinzione che resta pietra miliare il fattore umano e quello della condivisione di valori di una intera famiglia.
P.s. Una decina di giorni fa siamo stati con Paolo Massobrio a fare visita all’azienda, dove abbiamo raccolto questi spunti. E proprio Paolo in auto mi ha detto: “Si vede dai particolari il senso di vittoria. Perché a Carlo e Guglielmo brillavano gli occhi quando un dipendente gli ha fatto vedere quel pezzo rifinito che avrebbe completato quella macchina avveniristica che poi sarebbe andata in Inghilterra. Ogni pezzo, per loro è proprio come un figlio, bellissima lezione”.
GAI MACCHINE IMBOTTIGLIATRICI
Ceresole d’Alba (Cn)
fraz. Cappelli, 33/b
tel. 0172 574416
gai@gai-it.com
www.gai-it.co