Da Triora con la "Strefana" e le nostre mete del gusto, a Badalucco con le soste golose consigliate da ilGolosario
Dove festeggiare l’arrivo della Befana se non a Triora, il "borgo delle streghe" a 800 metri di altitudine nell’entroterra imperiese? Qui, nel 1500, alcune donne del posto furono infatti accusate di stregoneria, subendo uno dei più celebri processi tenuti del nostro Paese. Così feroce da far soprannominare il paese la “Salem d’Italia”.
Oggi, la storia di Triora rivive anche nel Museo etnografico e della stregoneria aperto nel 2016, che si trova all’ingresso del paese, e che mostra uno spaccato della vita di campagna dei contadini del tempo, dove sono conservati i documenti dei processi e le ricostruzioni degli interrogatori e delle torture alle streghe. Un luogo dove il tempo pare essersi fermato. Le mura di cinta dell’antico borgo circondano ancora la cittadella e i suoi stretti vicoli che salgono, scendono e si incrociano di tanto in tanto, terminando in piccole piazze o portando all’uscio di qualche portone dove viene raffigurata una strega. Restano ancora visibili i resti delle antiche torri difensive e dell’antico castello, costruito interamente nella roccia sul punto più alto.
uno scorcio del paese di TrioraSabato 6 gennaio andrà in scena la “Strefana”, la festa della “Strega-Befana”, con un ricco programma di eventi: si parte alle 10.30 con un trekking anche per i più piccoli in collaborazione con il Parco delle Alpi Liguri.
Dalle ore 14.00 in PIAZZA DEL MERCATO, via all'animazione con i rapaci di Terra di Confine; dalle ore 16.00 SALA CONFERENZE, PALAZZO STELLA Incontro con Davide Scianca, pittore surrealista del quale è ospitata la mostra presso il Museo. A seguire, alle ore 17.00 SALA CONFERENZE, PALAZZO STELLA Presentazione del nuovo libro di Morena Fellegara “Delitti e tarocchi” con il contributo di Loredana De Flaviis e Paolo Paolino del Teatro dell’Albero di San Lorenzo al Mare; distribuzione di cioccolata calda e panettoni per grandi e piccini.
E quale migliore occasione per una sosta in uno dei luoghi golosi di questo versante dell’estremo ponente ligure?
A partire proprio dalla centralissima corso Italia 50, dove fa capolino una storica attività del nostro Golosario - La Strega di Triora Prodotti Tipici - che offre la possibilità di acquisto di sughi e creme a base di verdure e ortaggi freschi, come la sonata di trombette, ma ci sono anche funghi e mostarde come il 'peccato di-vino' (cipolle rosse con uvetta sultanina cotte nel vino Pigato) da abbinare a una vasta selezione di formaggi. Per la cottura delle marmellate, fiore all’occhiello della loro produzione, utilizzano ancora le tradizionali pentole di rame. Da ottobre a fine aprile, chiedete la Cubaita (dolce tipico con miele, noci, nocciole e mandorle). Da non perdere anche Alisia, la composta di zucca e arance Pernambuco, ottimo accompagnamento ai formaggi erborinati.
www.lastregaditriora.it - tel. 018494278
La Srega di Triora (foto da sito lastregaditriora.it)Qualche metro più in là, al civico 37, ecco il Panificio Asplanato Angiolino: come ai tempi della Repubblica di Genova, il must rimane il Pane di Triora, nella sua forma tonda. È preparato con farina tipo 1, sale, lievito naturale, acqua di fonte, e lievitato su un piano cosparso di crusca. In più focaccia, grissini, pizza e la sardinara, una pizza speciale con sardine, pomodoro e olive.
A Triora, potrete anche sostare a pranzo o a cena da Erba Gatta (via roma, 6 - tel. 018494392), un locale accogliente e luminoso, proprio all’ingresso del paese. Qui, una cucina d’entroterra non banale per esecuzioni e presentazioni, accompagnata da una cantina che guarda al territorio. Piatti imperdibili: brandacujun; ravioli di magro con pomodorini e maggiorana; sugeli al ragù di pecora; costine di maiale al miele; lumache in umido; toma di pecora Brigasca al forno con cipolla e patate. Biscotti di Triora con ippocrasso. Prezzi medi: Antipasti 11; Primi piatti 12; Secondi piatti 14; Dolci 4
È invece sulla strada dell’arrivo o del ritorno dalla costa ligure, che segnaliamo altre soste golose. Ed in particolare a Badalucco, suggestivo borgo medievale nella Valle Argentina, museo a cielo aperto con le sue facciate decorate. Qui, troviamo una pasticceria e gastronomia artigianale - La Canestra (via Cristoforo Colombo, 68), dove lo chef Danilo Rebaudo propone ricette legate alla tradizione del territorio come lo stoccafisso alla Brandacujun, la cima alla badalucchese cucita a mano e i ravioli di bietole e borragine fatti a mano con il mattarello. Nel reparto pasticceria troverete sempre una vasta scelta di biscotti e torte, tra cui la tradizionale torta Badalucco.
Una facciata decorata a BadaluccoRimanendo nel borgo, ecco altri due locali dove sedersi a tavola. Il primo è Cian De Bià (via silvio pellico, 14 - tel. 0184055540), bella trattoria disposta su più livelli e con spazio all’esterno; è una meta collaudata dove trovare i piatti della tradizione serviti con generosità: le portate arrivano a tavola in vassoi e ognuno si serve per quanto desidera. La carta dei vini è originale, a prezzi onesti. Accoglienza squisita. Piatti imperdibili: antipasti della casa; brandacuiun; tagliatelle ai funghi; coniglio in casseruola. Budino della nonna.
Oppure il piacere di accomodarsi in un antico mulino, ristrutturato ad arte, che ospita oggi un ristorante dalla cucina tradizionale e consolidata. Si chiama Macine del Confluente (loc. oxentina - tel. 0184407018). Sempre romantica l’atmosfera: all’interno in inverno, con i caminetti accesi, a bordo piscina in estate. Il servizio è competente, la carta dei vini corretta e anche la bella selezione di formaggi. Affascinanti le camere, con disponibilità di una Bubble Suite trasparente immersa tra gli alberi. Piatti imperdibili: come un hamburger: croccante di pasta sfoglia, mirepoix di verdure, velo di zenzero, caprino fresco; petto d’anatra confit, scorza di agrume candito, miele e polvere di liquirizia. Crumble di mele. Prezzi medi: Antipasti 14; Primi piatti 12; Secondi piatti 20; Dolci 7. Menu Degustazione a 38 euro (5 portate)