Una strada ciclo-pedonale con aree di sosta attrezzate, tante attrazioni da visitare e tappe all'insegna del gusto che meritano una sosta
Grazie alla particolare collocazione geografica, la Valmalenco in provincia di Sondrio è sin dai secoli più remoti un naturale corridoio di collegamento alpino strategicamente rilevante sotto vari punti di vista: politico, economico e religioso.
Il merito del ruolo chiave assunto dalla Valmalenco è soprattutto della Strada Cavallera del Muretto, oggi Sentiero Rusca. Questa antica Via partiva da Sondrio inerpicandosi lungo tutta la Valmalenco con un dislivello di circa 2.200 m, raggiungeva il valico omonimo a quota 2.562 m, per poi ridiscendere nuovamente, attraverso la valle del Muretto svizzera, fino al passo del Maloja. Grazie a un progetto italo-svizzero, questa importante via di comunicazione, abbandonata nel corso dei secoli, è stata recentemente oggetto di recupero e di sistemazione, seppur non integrale, da parte della Comunità Montana Valtellina di Sondrio.
Il percorso è una strada ciclo-pedonale percorribile in una o più tappe, che ben si coniuga con i numerosi sentieri e itinerari escursionistici già presenti in Valmalenco.
Lungo l’itinerario si trovano aree di sosta attrezzate, ed è inoltre significativamente descritto da un capillare sistema di segnaletica, costituito da pannelli direzionali, indicatori, illustrativi e descrittivi finalizzati a orientare fruitori ed escursionisti circa i tempi di percorrenza, le lunghezze dei tratti e, in alcuni casi, a fornire brevi sintesi storiche, nonché indicazioni geomorfologiche del territorio.
L’unicità del percorso è rappresentato dalla varietà di temi e di suggestioni che si possono incontrare: da quelli naturalistici - folti castagneti, vette imponenti, impetuosi torrenti, ghiacciai eterni, rigogliosi boschi di conifere -, all'inestimabile patrimonio mineralogico - parchi geologici sapientemente allestiti, interessanti collezioni mineralogiche da visitare presso i musei di valle e uniche e indimenticabili esperienze “nel cuore della terra”, con visite guidate a cave e miniere - a quelli religiosi - è una valle disseminata di testimonianze sacre: chiese, cappelle, santuari, affreschi murali, croci d’alpe, segni minori -, poi gli antichi insediamenti rurali, nell’architettura alpina e in quelle magnifiche opere di cesellatura del paesaggio che sono i terrazzamenti, e quindi il vasto patrimonio culturale e umano, nonché le preziose tracce artistiche disseminate sul territorio nel corso del tempo, parlano ancora di sé attraverso importanti testimonianze documentarie, artistiche, architettoniche, etnografiche.
In questo contesto, un ruolo strategico viene svolto dall'Ecomuseo della Valmalenco, nato come ampliamento dell’Ecomuseo della Miniera della Bagnada di Lanzada, riconosciuto dalla Regione Lombardia il 16 novembre 2011 (D.R.L. n. IX/2507), in seguito alla successiva adesione di tutti i cinque i comuni che formano la Valmalenco: Caspoggio, Chiesa in Valmalenco, Lanzada, Spriana e Torre di Santa Maria.
E non mancano le soste golose del Golosario che “raccontano” sapori e tradizioni del luogo. A partire dalla Piscicoltura Malenca di Torre di Santa Maria - loc. San Giuseppe, tel. 3473153092 -. Nasce nel 1985, grazie alla passione per la pesca di Sem Luigi che proponeva anche le trote nell’albergo di proprietà. Dal 2006 la gestione è passata al genero Roberto Nani che a 1.500 metri d’altezza, nella Valmalenco, cura l’allevamento delle trote iridee, salmonate, fario e dei salmerini sfruttando la qualità dell’acqua sorgiva del torrente Bracciasco, che riempie le ampie vasche. I pesci sono venduti freschi oppure affumicati, grazie a un impianto di affumicatura a bassa temperatura, inoltre i filetti di trota, rinomati per la delicatezza delle proprie carni, sono venduti aromatizzati alle erbe, in carpione, tagliati a pezzetti, marinati e messi in vasetto oppure confezionati in pratici sacchetti da immergere in acqua bollente. Da trote e salmerini propone anche i filetti di trota affumicata, la trota in carpione e la trota marinata. La lavorazione avviene nel laboratorio di proprietà.
Ph. FacebookA Lanzada, piccolo comune della Valmalenco situata a 983 mt s.l.m., proprio al confine con la Val Lanterna e a un passo dal confine svizzero, troviamo un’attività secolare, Salumi F.lli Masa - via Vetto, 430 -, che offre insaccati artigianali di propria produzione - bresaola, fiocco, crudo di Malenco, salame del Cà (stagionato oltre 100 giorni), filetto di maiale stagionato…-, formaggi d’alpeggio come il Casera e il Bitto; il grano saraceno, una coltivazione diffusasi in Valtellina già nel 1600; il miele, che nasce da tradizioni secolari di apicoltura e i grandi vini rossi valtellinesi corposi ed eleganti.
A Chiesa di Valmalenco, la principale località turistica invernale ed estiva della Valmalenco, situata nel punto dove si biforca in due solchi vallivi, uno verso la parte alta della valle, alla base del Monte Disgrazia (3.678 m) e l'altro nella val Lanterna, verso il Pizzo Bernina (4.050 m), ci sono invece tre negozi del gusto dove fare acquisti: per la tradizionale bresaola, insaccato principe del territorio, l’indirizzo è quello della Macelleria Nani di via Milano 34, all’interno della quale troverete anche ampia scelta di salumi di selvaggina, formaggi di malga e nel reparto gastronomia tanti piatti pronti da gustare a casa. Quindi un forno, F.lli Lenatti (via V. Alpini, 10), dove il titolare Giovanni Fernando unisce le sue capacità alla grande qualità dei prodotti, sfornando quotidianamente pane dalle svariate forme. Tra queste vi sono la ciambella di segale o il bauletto ai cereali, oltre a pizze al trancio, focacce e il loro Amor polenta fresca e morbida. Infine, poco più in là, al civico 18, eccoci alla Pasticceria Ma.sa. a conduzione familiare dove passione e qualità permettono di proporre ogni giorno ai clienti pasticcini morbidi e cremosi, croissants farciti con creme e marmellate, torte di noci o tortini al limone. Il tutto preparato con ingredienti di prima scelta.
Chiesa di Valmalenco è il luogo ideale anche per il pernottamento e per una cena radiosa grazie a The Restaurant - Tremoggia (via bernina, 4 - tel. 0342451106) della famiglia Lenatti. Un luogo che non si dimentica per l’ambiente, per la gentilezza d’altri tempi, per la cucina davvero radiosa. Il piatto assoluto resta il laveggin di pizzoccheri della tradizione, ma che dire dell’aletta di Fassona scottata al ferro con patata alla nocciola e scalogno stufato al timo? E poi il tortino cremoso alle mele di Ponte. La colazione al mattino è una teoria di coccole, così come l’aperitivo dove ti portano gli sciatt.
Foto panorami da www.valtellina.it