Per il 2019: annata da aspettare ed è la prima prova di un vino meno alcolico
Riflettori puntati sull’Amarone, nell’ormai tradizionale appuntamento annuale, “Amarone Opera prima”, evento organizzato dal Consorzio Vini Valpolicella.
Un appuntamento che si è aperto con il talk “Clima, produzione e mercati: la Valpolicella alla prova del cambiamento” dove nell’introduzione il presidente del Consorzio Christian Marchesini ha detto:
il presidente del Consorzio Christian Marchesini «Abbiamo scelto un approccio più critico che celebrativo per festeggiare la 20ª edizione perché per continuare a crescere occorre analizzare con serietà le sfide che i cambiamenti climatici, le nuove dinamiche di consumo e gli sviluppi sui mercati pongono alla denominazione. Dobbiamo, vogliamo e possiamo fare un Amarone sempre più competitivo, più contemporaneo».
Da qui una scelta del Consorzio, definita epocale per una denominazione che ha 50 anni, di interrogarsi sul futuro dacché nel 2023 l’Amarone avrebbe subìto una battuta d’arresto nei volumi esportati (-12%). Un calo dell’export dovuto da una parte alla riduzione reale dei consumi (in particolare Scandinavia e Canada, in parte Germania), dall’altro al trend generale dei vini rossi. Ne fa testo l’America dove si è affiancato l’effetto congiunturale del destocking di prodotto accumulato, rallentando in maniera significativa le richieste di vino dall’estero. Stabili, infine, le vendite sul canale retail italiano.
Christian Marchesini (presidente Consorzio) e Andrea Lonardi (vicepres. Consorzio)Riflettendo su questi dati, il vicepresidente del Consorzio Andrea Lonardi (che è anche Master Wine) ha ricordato che «l’Amarone è stato in passato un vino che ha soddisfatto una domanda di mercato. I produttori della Valpolicella sono stati tra i più bravi, soprattutto in alcuni mercati, a capire che c’era la necessità di un vino morbido, caldo e piacevole. Questo ha consentito un grande successo volumetrico. Per farlo si è però ecceduto con l’appassimento e con la necessità di rincorrere uno stile che questo segmento del mercato richiedeva». Ma poiché quel segmento non cresce più «dobbiamo cambiare – ha proseguito Lonardi – ed evolverci reindirizzando i nostri vini verso un cambiamento sia in termini di geografie di mercato, sia di profilazione del consumatore. Per farlo occorre, anche ma non solo, un cambio stilistico. I vini commercialmente solidi sono infatti i fine wines, quelli che hanno un profondo legame con il territorio di origine, vini che hanno valori e un wording comunicativo specifico tali da renderli identitari. Occorre pensare a un Amarone che rimetta in equilibrio i suoi fattori produttivi: il metodo (la messa a riposo), il territorio (suolo, vitigni, clima), le persone (produttori, imprese) e la comunicazione. La sfida è chiaramente complessa dal volume al valore, e richiede dei cambi: culturali, produttivi, legislativi e comunicativi».
E qui entra in campo la comunicazione, dove emerge che la Valpolicella – ha detto sempre Lonardi - è il terzo più grande giacimento di calcare al mondo dopo Champagne e Borgogna”.
Ora, gli assaggi dell’Amarone 2019 (ben 72 campioni degustati alla cieca) dicono che la strada indicata sia da Marchesini sia da Lonardi è condivisa, anche se l’esito dei nostri assaggi ci ha lasciati come in mezzo a un guado. Per dirla tutta: Amaroni più freschi, ma per certi versi non riconoscibili accanto ad Amaroni old style che hanno fatto davvero il loro tempo. In mezzo, ancora qualche uso del legno troppo invasivo, ma nella sostanza per la maggior parte dei campioni bisogna solo attendere.
Del resto, il giudizio del panel di degustazione del Consorzio, che valutando con 5 stelle il 2019, lo ha motivato rilevando in questa annata una «qualità sensoriale elevata, con profili olfattivi e gustativi che rispecchiano le caratteristiche della denominazione in modo centrato e moderno. Per quanto riguarda la prospettiva di longevità, l’annata 2019 presenta un grande potenziale di invecchiamento senza difettare in freschezza e bevibilità, collimando perfettamente con gli odierni trend di consumo».
Di seguito le nostre degustazioni, con i campioni più promettenti e con le scoperte che entreranno certamente sulla prossima edizione de ilGolosario.
ACCORDINI STEFANO - Fumane (Vr)
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 “Acinatico” nasce dalla selezione di uve della Valpolicella che crescono nei vigneti in alta collina. È un vino rosso di grande struttura, dal colore concentrato, complesso, elegante e vellutato, con un bouquet caldo e speziato. Al naso amarena, frutta surmatura e spezie. Franchezza fruttata di spessore, si ritrova in bocca elegante.
ALBINO ARMANI VITICOLTORI DAL 1607 - Dolcè (Vr)
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 Albino Armani ha colore rubino, naso dove spiccano la frutta rossa frutta matura, spezie scure con richiami di cioccolato e caffè e cenni minerali. Piacevolmente tannico, ha bella personalità.
BERTANI - ANGELINI WINES - Grezzana (Vr)
L’Amarone della Valpolicella Valpantena 2019 è rubino trasparente; al naso è intenso e offre al naso ricchezza aromatica, con note fruttate di ciliegie e mora, e speziate, di cannella e pepe, con sottofondo minerale. Bocca avvolgente, con tannini fitti e carnosi, e finale persistente.
È stato nostro Top Hundred nel 2023 con l’Amarone della Valpolicella Valpantena 2018.
BRONZATO WINE - Verona
Ed eccoci alla prima novità, per una cantina che seguiamo con attenzione e che quest’anno ha raggiunto un ottimo livello entrando nel novero dei 14 semifinalisti. Di questa azienda famigliare, che da generazioni coltiva la terra, ma che solo da pochi anni si è cimentata con i vini, ecco l’Amarone della Valpolicella 2019 che ha profumi di frutta rossa, note di oliva, fine speziatura, mentre in bocca è setoso e graffiante al tempo stesso, con sorso pieno, di bella personalità, lunghezza.
CA’ DEI FRATI - Sirmione (Bs)
L’Amarone della Valpolicella Pietro Dal Cero 2019 ha note fruttate e in bocca ha corpo e tannini setosi. È un Amarone che evoca uno stile che era apprezzato qualche anno fa, ma che in questa versione vale, è ben fatto.
CA’ LA BIONDA - Marano di Valpolicella (Vr)
Freschezza ed eleganza nell’Amarone della Valpolicella classico 2019 Ravazzol, dalle note verdi di salice, sentori speziati di pepe, e ancora tabacco esiccato e amarene sotto spirito e chiusura balsamica. Complesso anche in bocca, fragrante, equilibrato.
È stato nostro Top Hundred nel 2011 con l’Amarone della Valpolicella Classico “Ravazzol” 2007.
CARLO ALBERTO NEGRI - Mezzane di sotto (Vr)
Seconda novità con L’Amarone della Valpolicella 2019 di questo giovane produttore, che addirittura è arrivato in finale. Il suo rosso apre su note ematiche e distese. Affascinante al naso, ha una complessità iconica ed equilibrata (spezie e frutta). In bocca sono piacevoli la setosità e la freschezza.
CESARI GERARDO - Cavaion Veronese (Vr)
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 ha naso diritto con una frutta che viene un po’ compressa dal legno. L’evoluzione mostra note di cuoio. In bocca è piacevole, rotondo, tannico, alla fine elegante e ghiotto.
COSTA ARÈNTE - Grezzana (Vr)
L’Amarone della Valpolicella Valpantena 2019 ha ottimo naso, elegante, con note fruttate pulite. In bocca il suo equilibrio è esemplare, con tratti balsamici, trama setosa, buona persistenza. È stato nostro Top Hundred nel 2022 con l’Amarone della Valpolicella Valpantena 2017 TOP DEI TOP ROSSI.
DOMÌNI VENETI - Negrar di Valpolicella (Vr)
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 Or’Jago ha naso fine di frutta, nota leggermente ematica e speziatura con sentori di vaniglia. Intrigante, croccante, pulito, pieno, elegante: ha tannini dolci che conferiscono morbidezza con aromi di frutta secca, spezie e tabacco. Anche questo è stato un campione sorpresa che è finito in finale.
LE FALEZZE - Illasi (Vr)
L’Amarone della Valpolicella Riserva 2019 Falezze ha note fruttate fini, minerali. In bocca è diretto, tannico, vivo, con la frutta che ritorna nel retrogusto.
FATTORI VINI - Roncà (Vr)
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 Col de la Bastia ha note franche e fini, intense. Al naso spiccano la frutta, e una nota minerale distesa. Gradevole l’equilibrio al palato dove i tannini son ben integrati e il sorso fresco.
FLATIO - San Pietro in Cariano (Vr)
Appalusi per l’Amarone della Valpolicella classico 2019 di Flatio, altro finalista. Il suo rosso ha note pregnanti di ciliegia e prugna matura e mostra cenni minerale. In bocca è ficcante, molto verticale, con tannini integrati. È un rosso da conoscere: particolare, unico, convincente.
ACCORDINI IGINO - San Pietro in Cariano (Vr)
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 ha note fini, fruttate. In bocca corpo filigranoso, fresco, con un bel tannino levigato.
LA COLLINA DEI CILIEGI – Grezzana (Vr)
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 ha sfumature floreali, seguite da profumi di marasca, confettura di frutti rossi, note di spezie, sentori di cuoio e pelliccia. Al sorso è strutturato, ma ben equilibrato, con tannini integrati e finale lungo.
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 Il Ciliegio è un crescendo rispetto al precedente: ha note verticali e vibranti proprio di ciliegia sottospirito, prugna, spezie dolci. In bocca è pieno, equilibrato, elegante.
È stato nostro Top Hundred nel 2013 con l’Amarone della Valpolicella “L’Amarone” 2007.
LUCIANO ARDUINI - San Pietro in Cariano (Vr)
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 Simison, si conferma grande, come lo fu lo scorso anno quando lo scoprimmo come il migliore di tutti, per l’annata precedente. Questa ha note fruttate molto belle; in bocca è verticale con la recia che ti solletica, mentre al palato i tannini sono ben integrati e il sorso esprime freschezza.
È stato nostro Top Hundred nel 2023 con l'Amarone della Valpolicella Classico “Simison” 2018.
MASSIMAGO - Mezzane di Sotto (Vr)
Sorpresa anche per i vini di questa cantina, che migliorano di anno in anno. L’Amarone “Conte Gastone” 2019 stupisce per il suo naso invitante, che apre floreale e poi si esprime con note di frutta rossa intense, tra cui spiccano la ciliegia e i piccoli frutti, mentre al palato è equilibrato, con il tannino soffice e il finale goloso che invita a fare un altro sorso.
MONTE DEL FRÀ - Sommacampagna (Vr)
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 al naso ha profumi di ciliegie sotto spirito, prugne, liquirizia, cuoio, tabacco, cacao e spezie che vanno dal pepe ai chiodi di garofano, mentre al palato è di struttura potente, asciutto, armonico. Un bell’esemplare!
È stato nostro Top Hundred nel 2023 con l'Amarone della Valpolicella Classico Riserva “Scarnocchio” 2016.
PALAZZO MONTANARI - Bure (Vr)
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 ha bella complessità, con profumi che vanno dai frutti di bosco sotto spirito, alla frutta candita, fino a cuoio, sottobosco, spezie e pelliccia. Intenso, pieno, e ricco, si farà, e nel tempo rivelerà il suo potenziale.
ROCCOLO CALLISTO - Verona
Eccoci alla nostra ennesima scoperta con un giovane volitivo che sta lavorando bene. L’Amarone della Valpolicella 2019 ha colore rosso rubino intenso, profumi di amarena e ciliegia, che si fondono con eleganti note speziate, e in particolare di cannella, note balsamiche e di erbe aromatiche. Al sorso il vino risulta pieno, sostenuto da una bella freschezza e da tannini vellutati.
ROCCOLO GRASSI - Mezzane di Sotto (Vr)
Non c’è nulla da fare. Anche quest’anno, come è accaduto in altre annate, l’Amarone n.1, dopo aver scoperto i nomi della degustazione alla cieca è risultato il suo. Ha grande struttura e morbidezza l’Amarone della Valpolicella 2019 Roccolo Grassi: disteso, equilibrato, fine e complesso, con profumi di ciliegia, piccoli frutti rossi, prugna, spezie, tabacco ed erbe aromatiche, e gusto caldo e lunghezza infinita.
È stato nostro Top Hundred nel 2011 con l'Amarone della Valpolicella Classico 2007.
SAN RUSTICO dal 1870 - Marano di Valpolicella (Vr)
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 è fine, elegante, con profumo etereo, sentori di ciliegia, mandorla amara, prugna secca e leggera speziatura. Un vino in divenire, che ha bisogno di tempo per arrivare al suo equilibrio.
SANTA SOFIA - San Pietro in Cariano (Vr)
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 ha colore rosso rubino intenso, e dopo aver maturato per 36 mesi in grandi botti di rovere, si esprime con profumi di frutta nera surmatura, piccoli frutti in confettura, note di spezie dolci e cioccolato. Caldo e potente, al palato ha struttura, forza, grande equilibrio.
È stato nostro Top Hundred nel 2023 con l’Amarone della Valpolicella Classico 2018.
CASA SARTORI 1898 - Negrar di Valpolicella (Vr)
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 Reisu è etereo e avvolgente, con profumi di piccoli frutti rossi cui seguono note speziate di chiodi di garofano, cannella, e frutta secca, mentre al palato ha gusto pieno e vellutato, notevole struttura ed intensità.
È stato nostro Top Hundred nel 2021 con il Valpolicella Classico Superiore “Montegradella” 2017.
SECONDO MARCO - Fumane (Vr)
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 ha finezza suggestiva, con profumi di amarena, prugna e spezie, mentre al palato è complesso, avvolgente ed asciutto, con il sorso che risulta essere leggermente sapido, scorrevole, e sorprende per la piacevolezza della beva. Ha interpretato la nuova era dell’Amarone, che segna la strada del futuro.
È stato nostro Top Hundred nel 2011 con L’Amarone della Valpolicella Classico 2006.
TENUTA VILLA BELLINI - San Pietro in Cariano (Vr)
Altra novità fra i nostri migliori assaggi finiti in semifinale. È l’Amarone della Valpolicella classico 2019 Centenarie. Ha note di fiori leggermente appassiti, piccoli frutti rossi e tocchi balsamici. In bocca, il sorso è intenso e sapido, dallo sviluppo ampio, e dal finale persistente che torna su toni fruttati e tocchi speziati.
VALENTINA CUBI - Fumane (Vr)
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 Morar ha stile asciutto e raffinato, presentandosi equilibrato a livello olfattivo ed armonico in bocca. Al naso profumi di marasca, che si alternano a note di spezie dolci quali cannella e vaniglia, mentre il corpo è pieno, caldo ed equilibrato.
VIGNETI DI ETTORE - Negrar di Valpolicella (Vr)
L’Amarone della Valpolicella classico 2019 ha colore rubino, quasi porpora, profumo intenso di ciliegia con note di vaniglia e petali di rosa, gusto equilibrato, gradevole e sapido, con tannino integrato e finale di buona persistenza.
È stato nostro Top Hundred nel 2016 con l’Amarone della Valpolicella 2012.
ZYMÈ DI CELESTINO GASPARI - San Pietro in Cariano (Vr)
E infine ecco un campione che non si smentisce mai, dacché anche quest’anno il grande vino di Celestino Gaspari è finito fra i 14 semifinalisti. Il suo Amarone della Valpolicella classico 2019 ha classe ed eleganza, e al naso si propone con note di ciliegia, fragole e prugne leggermente appassite, spezie, in particolare pepe e chiodi di garofano, mentre al palato ha sorso di avvolgente sapidità, armonia e finale lunghissimo.