Un carrello dei bolliti e degli arrosti della memoria
Pensate al romanico padano dalla pietra calda e chiara, a campagne infinite e rassicuranti punteggiate di piccoli campanili illuminati, pensate alle nebbie, a violini, salami e torroni, a lunghe provinciali profumate di terra e cascine. Noi siamo arrivati a la Resca di Vescovado in provincia di Cremona (trattoria in via Padana inferiore, 7 – tel. 0372830627) con tante attese e queste atmosfere nel cuore.
La pianura si presta ad ospitare sulla strada luoghi che pulsano di storia e tradizione come questo, con il parcheggio sul retro e la grande casa ocra e ordinata, con la sua svolazzante scritta sul fianco, invito ad entrare in un ambiente caldo, diretto come una stretta di mano decisa, con il bancone del bar all'entrata, il personale pronto ad accogliervi sorridente. Qui, diciamolo senza troppi fronzoli, si viene per il carrello dei bolliti e degli arrosti, quasi venti pezzi usciti da una macchina del tempo della memoria, da un varco ottocentesco catapultato ai nostri tempi.
Intanto inizierete da un piccolo benvenuto dalla cucina fatto di coppa, frittatina, polenta abbrustolita con pancetta; poi, se vorrete proprio esagerare, sceglierete o le tagliatelle ai quattro sughi (tagliatelle servite scondite da arricchire di pomodoro, funghi, ragù o fegatini) oppure tortelli di zucca con burro che saranno un sogno o la semplice pasta e fagioli. Ora è il momento. Aspettate di vedere arrivare il ragazzo con il suo "trono" e preparatevi alla magia: il grande carrello, coperto da un telo che subito verrà piegato religiosamente si scoperchierà in due scomparti, salse comprese; poi, con l'ausilio di una leva manuale, vedrete i tagli tenuti al caldo e religiosamente elencati nelle loro peculiarità. Bolliti: reale, cappello del prete, testina, lingua naturale, lingua salmistrata, cotechino, salame da pentola, gallina, ripieno della gallina; arrosti: vitello, arista, coppa di maiale, lonza, spalla di San Secondo, questi da impreziosire dal sugo d'arrosto della cottura. A corredo di questa meraviglia - che pare uscita dalla fantasia di Arcimboldo - piselli e carote, purè meraviglioso, salsa verde, crema di cren e mostarda di pere e mele, in un tripudio di gusto e convivialità di enorme emozione.
Un posto da non perdere, un'autentica esperienza non solo di cucina ma di tradizione e affetti.