Gli assaggi delle altre denominazioni con diverse referenze interessanti
Grandi Langhe è davvero grande scegliendo per questo termine l’accezione di vasta, ampia. Al banco d’assaggio allestito quest’anno per la prima volta nella sala stampa infatti arrivano la maggior parte delle denominazioni piemontesi, dalla A di Albugnano alla V di Verduno. Il rischio è, naturalmente, che i “piccoli” siano schiacciati dai Barolo e Barbaresco che si prendono la scena. Noi ce li siamo suddivisi, approfittando dell’occasione per assaggiare alcune cantine che ancora non conoscevamo o riassaggiare vecchie conoscenze con le nuove annate. Ecco una carrellata di quelli che ci sono piaciuti di più.
La degustazione dei Barolo e Barbaresco è stata pubblicata ieri a questo link
ROERO ARNEIS
I produttori hanno scelto se presentare 2024 o 2023. Per quanto riguarda l’ultima annata, in molti casi ci siamo trovati di fronte ad assaggi ancora acerbi, di difficile interpretazione. Diverso invece il quadro del 2023 che offre l’immagine di una buona annata con vini che virano diretti sull’eleganza.
Per il 2024
VALDINERA - Corneliano d’Alba (Cn)
Un’azienda che conosciamo da molti anni e che propone un campione già ben definito, con un naso che gioca sull’intensa e didascalica nota di miele e un sorso dall’acidità pungente ma senza essere esagerata.
PODERI LUIGI EINAUDI - Dogliani (Cn)
Una delle cantine simbolo del Piemonte e delle Langhe, che può dire la sua anche per quanto riguarda l’Arneis con l’etichetta Donna Ida, che ha naso citrino e gessoso e sorso morbido e bilanciato.
Per il 2023
RABINO LUIGI GIUSEPPE - Canale (Cn)
L’etichetta del “Gioca” propone un naso floreale, di buona complessità, con un piacevole sentore di violetta. In bocca il sorso è equilibrato con una sapidità che intriga.
NOTA GIULIANO - Monticello d’Alba (Cn)
Una bella scoperta questa cantina e questo Sirej, che ha naso avvolgente, capace di comunicare una morbidezza che ritroveremo in bocca dove l’acidità e la sapidità prolungano il finale.
MICHELE BREZZO - Santo Stefano Roero (Cn)
Altra azienda che ancora non conoscevamo e che valeva la pena assaggiare per questo Terè 2023. Si presenta intenso al naso, con profumi di prugne gialle mature e miele. In bocca ha una bella stoffa, equilibrato, rotondo, con un’acidità che si prolunga. MALVIRÀ - Canale (Cn)
Cantina simbolo del Roero. Il S.S. Trinità, già nostro Top Hundred, ha naso molto fresco, di mela. In bocca si esprime alla grande: ha una bella stoffa setosa, elegante e permane a lungo.
GIOVANNI ALMONDO - Montà (Cn)
Un nostro Top Hundred storico e convinto (correva l’anno 2011) e ancora una volta un’etichetta di riferimento con questo Bricco delle Ciliegie. Naso ricco, profondo, avvolgente. In bocca è pieno con un’acidità lunga e sorso sapido. ERMANNO COSTA - Canale (Cn)
Sul podio dei nostri assaggi anche questo “Cascina Spagnolo San Defendente”: ha naso intenso ed elegante dove a predominare sono le erbe aromatiche e una punta d’incenso. In bocca è morbido avvolgente con un’acidità integrata nel sorso, lunga.
DELTETTO 1953 - Canale (Cn)
Antonio Deltetto è uno dei migliori vigneron del Roero e questo San Michele lo dimostra. Naso da manuale, giocato sull’eleganza, in bocca esprime tutta la sua classe con equilibrio, giusta acidità, sapidità.
BRIC CASTELVEJ - Canale (Cn)
Un’altra cantina che non avevamo sul Golosario e che merita il podio con il Vigna Bricco Novara. Ha naso elegante con profumi di lavanda. Questa nota aromatica, intensa, ritorna in bocca in un sorso equilibrato ed elegante, molto composto.
BATTAGLINO FABRIZIO - Vezza d’Alba (Cn)
Cantina della nostra predilezione per i rossi (il suo Roero fu Top Hundred) ma che grande anche questo San Michele, un Arneis abbastanza atipico con la frutta che si accompagna alla frutta secca, la nocciola e il miele. In bocca è intenso, lungo con un’acidità viva, diretta.
BAJAJ - Canale (Cn)
Un vino da conoscere che merita di salire sul primo gradino dei nostri assaggi tra gli Arneis. Il “Gaiuccio” mostra tutte le potenzialità di questo vitigno. Ha naso di grande intensità la ricchezza delle erbe aromatiche impressiona con il rosmarino e la mentuccia. Il sorso è intenso, potente, l’acidità imperiosa. Grande!
ROERO
Anche per il Roero sono due le annate proposte, il 2021 e il 2022. Anche in questo caso però l’annata più recente risulta in molti casi ancora troppo giovane. Ecco i nostri migliori assaggi.
Per il 2022
BEIVA - Canale (Cn)
Giovanni Ferrero è alla guida di quest’azienda piccola ma capace di dire la sua in un consesso dove i big non mancano. Lo “Sprunet” ha naso complesso, verde e minerale, con una parte balsamica e una nota di fieno. In bocca ha intensità, tannino e un’acidità ancora poco integrata per una pecca di gioventù. Un vino su cui scommettere.
Per il 2021
ANGELO NEGRO - Monteu Roero (Cn)
Uno dei numi tutelari del Roero, un’azienda che ha fatto grande il Roero. Noi l’abbiamo già apprezzata e premiata per l’Arneis (il Perdaudin) e per il Metodo Classico sempre da uve arneis che rappresenta uno dei punti di riferimento nella spumantistica da queste uve. Però anche con il nebbiolo può dire la sua il Ciabot San Giorgio lo dimostra. È un vino maturo, profondo, con note di pietra e polvere da sparo e una cotè aromatica. Il naso delle rocce bianche del Roero terra che ha saputo esprimere tra i migliori vini da uve nebbiolo. In bocca il tannino è potente, ricco ma ancora aggressivo. C’è ancora spazio per evolvere. Un outsider.
CASCINA LANZAROTTI - Monteu Roero (Cn)
Già lo scorso anno ci aveva colpito per il suo Roero e quest’anno riconfermiamo la bella impressione per questo “Bin Fait”. Ha naso complesso, con tante spezie e la scorza d’arancia che evoca il vermut. La speziatura torna in bocca, il sorso è tannico, lungo, l’acidità equilibrata. Sul gradino più alto del podio.
GENERAJ - Montà d’Alba
Una bella affermazione per questo “Bric Aut” che ha naso fine, con una parte ematica, in bocca è pieno, ricco, molto equilibrato con un tannino integrato e ben distribuito.
NOTA GIULIANO - Monticello d’Alba (Cn)
La sorpresa si ripete, dopo il piacevole assaggio dell’Arneis, con il Runcajot: naso pulito, di viola e polvere da sparo, in bocca è il sorso è pieno e il tannino è matura, avvolgente.
DOLCETTO DI DIANO
Le Langhe, non dimentichiamolo, sono anche terra di dolcetto. Cominciamo da quel di Diano d’Alba con l’annata 2023.
SAVIGLIANO FRATELLI - Diano d’Alba (Cn)
Molto buono, decisamente nel solco della tradizione questo “Sorì del sot Vigna Autin Gros” superiore con naso di viola e tannino ben presente come ci si aspetta da un dolcetto ancora giovane.
PRANDI GIOVANNI - Diano d’Alba (Cn)
Vedi sopra ma con una nota di viola ancora più netta e un finale leggermente più amarognolo per il “Sorì Cristina”.
COLLA ANGELO - Diano d’Alba (Cn)
Che buono questo Sorì Cascina Rabino Sottano 2023 con un naso di grande impatto, decisamente balsamico, e un sorso intenso, tannico, con una bella spada acida e un piacevole retrogusto. Il numero 1.
DOGLIANI
Una Docg che ha saputo ritagliarsi - merito anche di una storia importante - uno spazio tra i grandi rossi del Piemonte.
Per il 2023
BRUNO PORRO RIBOTE - Dogliani (Cn)
Questa cantina propone un vino dal naso complesso, con sentori balsamici e mallo di noce. In bocca gioca sulla morbidezza di un tannino bel levigato e una moderata acidità.
OSVALDO BARBERIS - Dogliani (Cn)
Siamo da un fuoriclasse di questa denominazione che per primi raccontammo e che ha fatto un gran lavoro sulle espressione delle singole vigne. Noi già nel 2003 premiammo fra i vini Top il San Lorenzo, ma oggi a colpirci è il “Puncin” che ha naso molto floreale e fruttato, con la rosa e la fragola. In bocca è morbido caldo con un tannino perfettamente integrato in un sorso che si fa masticare.
ERALDO REVELLI - Farigliano (Cn)
Questa cantina la conosciamo da 40 anni forse e da sempre piace per la sua originalità, per la capacità di rompere gli schemi. Lo fa con questo “Autin Lungh” 2023 con naso di viola e polvere da sparo, erba bagnata. Un vino graffiante per l’acidità e il tannino quasi astringente. Un Dogliani tutto carattere. Bravi!!!
Tra gli altri assaggi, meritano l’Erbaluce San Giorgio 2021 di Cieck che sceglie di presentare qui uno spumante (come anche gli altri Erbaluce). Di colore oro, ha naso con profumi di gesso e pera, decisamente minerale. In bocca è pieno, la bolla è fine e l’acidità convince.
Anche la Nascetta ha il suo spazio e sa farsi apprezzare per un campione in particolare, capace di rappresentare al meglio la longevità di questo vino: applausi per la Beimonda 2019 di Cascina Gavetta. Ha naso di grande profondità, con gli idrocarburi, la violetta e le erbe di campo. In bocca è un vino strutturato, intenso con un’acidità ancora viva e pungente.
Merita una citazione Paola Oberto di Sommariva Perno (Cn) che riabilita la Favorita con l’etichetta “Sansussì” 2023: un bianco dal naso fine, sorso equilibrato, di buona acidità.
Tra i Nebbiolo d’Alba citiamo il curioso Metodo Classico Pas Dosé millesimato 2014 di Casina Bric di Serralunga d’Alba (Cn). Di colore buccia di cipolla, ha naso immediatamente speziato, con profumi di liquirizia. La bolla è finissima, il sorso ben presente con un’acidità vibrante. Se invece vogliamo stare su versioni più tradizionali due cantine portano a casa ottimi voti: Giacomo Costa di Castagnito (Cn) con il suo “Per Bacco” 2023, che spicca per il naso di grafite e piccoli frutti accompagnati da un sorso morbido e Grimaldi Giacomo di Barolo (Cn) con il “Vigna Valmaggiore” 2023 che ha naso molto minerale con una nota vegetale e chiodi di garofano. In bocca è già un gran Nebbiolo, tannico e strutturato.
Infine fuor di Langa (o quasi) ecco un pregevole Grignolino d’Asti firmato dall’azienda agricola Delinquent di Castagnole Lanze (At) che segna il confine tra Langhe e Monferrato. Lo “Schersa Nen” 2023 è un Grignolino molto caratteristico, con piccoli frutti, pepe e una nota ematica. In bocca il tannino raschia, com’è proprio dei Grignolino autentici, ma il sorso ha struttura e acidità.
Infine i Nizza (e qui siamo ormai arrivati in Monferrato pieno), ma i campioni presenti offrono solo un piccolo spaccato di una denominazione ben più ampia. Comunque non mancano i vini degni di nota: il 2020 di Dario Ivaldi di Nizza Monferrato ha naso concentrato profondo, di amarena e viola schiacciata. In bocca l’acidità è un fendente, il sorso è sugoso, ricco, piacevole. Coppo è Coppo. Il suo Nizza “Pontiselli” 2020 è un vino che ha le caratteristiche dei grandissimi: naso complesso, floreale e ammandorlato, in bocca è setoso, perfettamente equilibrato, con la mandorla della barbera che ritorna. Tenuta Bricco San Giorgio di Vinchio (At) è un’altra cantina che amiamo e che nel 2019 abbiamo premiato per la Barbera Superiore “Rossomora”. Oggi il Nizza “Caranti” 2021 ci colpisce per il naso diretto, elegante, con la grafite che arriva subito spiccando dal fondo fruttato. In bocca è fine elegante molto equilibrato con un tannino appena accennato. Chiudiamo con Tenuta il Nespolo di Moasca: il suo Nizza 2021 ha naso molto particolare, con il fungo, il sottobosco, in bocca un’acidità viva e un tannino che si distribuisce bene nel sorso.
Di Paolo Massobrio, segnaliamo ancora questi assaggi
CA ED CUREN - Mango (Cn)
La Barbera d’Asti “Ercole” 2023: un vino sugoso, fruttato, con note di mandorla. Una Barbera iconica, fresca, con acidità molto spinta e una bella intensità.
CANTAMESSA - Costigliole d'Asti (At)
La Barbera d’Asti “La Vocata” 2023 ha colore trasparente, naso rotondo, fruttato e minerale. In bocca è setosa, diretta, piena, graffiante. Ne sentirete parlare prossimamente, essendo in coda per le nostre degustazioni settimanali.
TENUTA RONZANO - Costigliole d’Asti (At)
Nella Barbera d’Asti 2023 c’è la ciliegia matura al naso, in bocca pregnante, piena, allappante.
DIEGO E DAMIANO BARALE - Barolo
Ci ha colpito con un ottimo Langhe Nebbiolo 2022: ha colore rubino trasparente con note aranciate. Naso di frutti distesi e viola. Molto buono, elegante, tannico, fresco.