Le cicogne di Cascina di Mezzo

A Liscate, un’oasi affascinante, per cenare in mezzo alla natura

Liscate è uno snodo viario importante, giacché c’è l’ingresso dell’autostrada Brebemi, subito dopo Linate e l’Idroscalo. Pochi chilometri, non lontano da Melzo, e la grande città è solo un ricordo: campi coltivati, rogge, cascine antiche.
Una di queste è Cascina di Mezzo, conosciuta al Golosario per la sua bottega di pasta fresca e una serie di sfiziosità in vasetto. Nel 1987 i coniugi Pirola l’anno acquistata e ristrutturata pezzo dopo pezzo.
Oggi è un’oasi con le cicogne che hanno i loro nidi altissimi, su tre punti, quasi a difesa della biodiversità che qui è stata custodita.
C’è la cascina originaria, con ampio salone e giardino, dove d’estate vengono apparecchiati i tavoli.
I prati sono sterminati, e camminando incontri oche, asini, cavalli e molto spesso dei coniglietti selvatici.
Questa azienda agrituristica è portata avanti dai figli, Roberto ed Elena e, da un anno, anche dalla volitiva nipote Giulia che si è specializzata nell’ospitalità, favorendo anche eventi aziendali e cene coi produttori di vino lombardi.

I vini, infatti, sono quelli delle aziende agricole lombarde: Perla del Garda e Pasini, Marsetti in Valtellina; Bosco Longhino e La Travaglina in Oltrepò e poi l’ottimo San Colombano al Lambro di Faverzani.
In tavola arrivano i loro salumi molto buoni, con pane, grissini e focaccia fatta in casa e altre sfiziosità che compongono il gran piatto degli antipasti (sopra).
Ai primi sono eccellenti i ravioli fatti in casa di melanzane con pomodorini (foto sopra); ottimo anche il risotto zafferano e zucchine (foto sotto).
Come secondo una lonza con crema tonnata e verdure di stagione che compongono un sformato.
Si chiude coi biscottini e la torta di mele, mentre a colazione, il giorno dopo (abbiamo anche pernottato), ci sarà un’altra crostata buonissima e le loro confetture da sogno.
Una bella esperienza, per un menu che, compresi i vini, è sui 42 euro.