Dal Castello di Moncalieri alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, passando per il Castello di Rivoli e Venaria Reale
Tra il XVI e il XVIII secolo la dinastia sabauda volle circondarsi di un sistema di residenze progettate e realizzate dai più importanti architetti dell’epoca: teatro della vita di corte e testimonianza dell’autorità acquisita, luoghi di svago e palazzi di piacere lungo i fiumi, sulla collina e nelle campagne diedero origine a quella che veniva chiamata la “Corona delle Delizie”. E se la città di Torino è stata, per secoli, nucleo del potere politico sabaudo e cuore di Casa Savoia (Palazzo Reale, l’area di Piazza Castello delimitata da Palazzo Chiablese, Palazzo Carignano, Villa della Regina, il Castello del Valentino), sontuose residenze vennero poi costruite per creare una raffinata “Corona di Delizie” intorno alla capitale, a testimonianza della magnificenza di Casa Savoia.
Ne sono esempio il Castello di Moncalieri, edificato in epoca medievale con scopi difensivi, fu trasformato dai Savoia in “luogo di delizie” a seguito di numerosi interventi di ampliamento e abbellimento; fu anche luogo di soggiorno, sede dell’educazione dei giovani principi e teatro di eventi clamorosi: frammenti di storia (Vittorio Emanuele II vi firmò il famoso Proclama di Moncalieri nel 1849) e ricordi familiari dei Savoia aleggiano ancora negli appartamenti reali. Il castello è sede del comando del Primo Reggimento Carabinieri “Piemonte”.
A Moncalieri, “regali” saranno anche due Maestri del Gusto di Torino e provincia: Il Salumificio del Castello - via Fossano, 3, tel. 335 7296499, info@salumificiodelcastello.it, dove Giampietro Loprete, da suini pesanti nati, allevati e macellati in Piemonte, produce artigianalmente specialità come il lard ’d Muncalè, la salsiccia ’d Muncalè, ricavata dalla sola spalla di suino e pancetta, lo spallotto dalle “buone” calorie e dagli elevati effetti salutistici: conservato in salamoia per 40 giorni, risulta un prodotto dalla consistenza delicata, dalla profonda scioglievolezza e dai profumi ricercati.
E quindi, sempre nel segno della “regalità” anche nel nome, ecco un laboratorio artigianale di ottima pasta fresca e gastronomia, Re Agnolotto - strada Torino, 57, tel. 0110197900 -. Tra le proposte top, l’omonimo "Re Agnolotto" ripieno con arrosto di manzo o maiale, spinaci, bieta e parmigiano, il Marchese Tortello con ricotta e spinaci e le tagliatelle all'uovo. Hanno creato anche una linea con ravioli di pesce, tajarin ai 33 tuorli e ravioli vegani con abbinamenti di melanzana, cipolla caramellata e pomodorini freschi, oppure barbabietola, pere e nocciole, ripieno con arrosto di manzo o maiale, spinaci, bieta e parmigiano, il Marchese Tortello con ricotta e spinaci e le tagliatelle all'uovo.
Seconda tappa sabauda, la splendida Palazzina di Caccia di Stupinigi, residenza per la caccia e le feste edificata a partire dal 1729 su progetto di Filippo Juvarra. La Palazzina di Caccia di Stupinigi, già sede della prima edizione del nostro "Salotto di Papillon", è uno dei gioielli monumentali di Torino, a 10 km da Piazza Castello, in perfetta direttrice verso sud. Costruita sui terreni della prima donazione di Emanuele Filiberto all’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (1573), è oggi proprietà della Fondazione Ordine Mauriziano, un ente governativo dedicato alla sua conservazione e valorizzazione. Riaperta al pubblico dopo importanti lavori di restauro, la Palazzina di Caccia è tra i complessi settecenteschi più straordinari in Europa con i suoi arredi originali, i dipinti, i capolavori di ebanisteria e il disegno del territorio.
A Nichelino, si fa spazio un Maestro del Gusto del settore della mixology, Serale - via Giuseppe Baretti, 22, tel. 3358075030, seralesas@gmail.com -, con il liquore iconico della città, il Mentorino. Nato da un’idea di Sergio Latorre e Cristina Badone, coniugando una delle erbe aromatiche più conosciute e gradite della provincia torinese, la menta, con il simbolo cittadino, la Mole Antonelliana, la cui forma caratterizza la bottiglia dove viene imbottigliato e venduto il liquore (ma è anche disponibile in formato tradizionale). L’altro liquore di punta della distilleria è l’amaro Trentatre, con pochissimo zucchero e una forte impronta olfattiva, grazie all’infusione di numerose erbe digestive.
Terza tappa, il Castello di Rivoli. Costruito nell’XI secolo come roccaforte militare, è oggi sede del Museo d’Arte Contemporanea, che presenta una prestigiosa collezione e grandi mostre temporanee in un originale contesto storico-architettonico. Proprietà dei Savoia dal 1247, il castello fu la prima sede della corte del ducato sabaudo e nel ‘600 venne trasformato in residenza aulica da Carlo e Amedeo di Castellamonte. Il complesso si arricchisce inoltre della Manica Lunga, pinacoteca ducale, di oltre 140 metri. Nel ‘700 Vittorio Amedeo II affidò a Juvarra l’incarico per un grandioso progetto di riedificazione che non sarà mai portato a termine. Nel 1793 riprendono i lavori seguiti dall’architetto Carlo Randoni per il nuovo proprietario Vittorio Emanuele duca d’Aosta. A questo periodo appartiene l’appartamento del secondo piano dal gusto totalmente rinnovato. L’incompiutezza della costruzione, sottolineata dal restauro di Andrea Bruno negli anni Ottanta del ‘900, crea una suggestiva linea di continuità tra passato, presente e futuro.
A Rivoli, sono ben sei i Maestri del Gusto degni di visita.
A partire dal Panificio Sparti Mario - Pane Al Pane - corso Francia, 32, tel. 0119592496, panificiopanealpane@hotmail.it -, trentennale punto di riferimento dell’arte bianca locale. Partendo da farine di prima qualità realizza pani normali, speciali, grissini, pizze, torte, salatini e biscotti. Tra i prodotti più conosciuti c'è la rinomata Focaccia di Mario, realizzata con farina, acqua, biga, lievito di birra, lievito madre e sale. Meritano una segnalazione i prodotti fritti come i krapfen, le bugie e i cannoli siciliani.
Quindi, due campioni dell’apicoltura: Fattoria Roggero, che è anche fattoria didattica - Strada Vicinale Pioi 20, tel. 3395801260, fattoriaroggero@gmail.com -. I loro apiari sono situati in diverse zone, più o meno montane, in val di Susa, Val Sangone e Val Pellice, dove viene raccolto il miele d’alta montagna di rododendro che si può trovare in diversi mercati di Campagna Amica, insieme al miele di tarassaco, di acacia, di tiglio, di castagno, di millefiori di montagna e di ciliegio, e agli altri prodotti dell’alveare come cera, polline, pappa reale e propoli.
E La Margherita - corso Francia, 152, tel. 338 4971274, info@apicolturalamargherita.it -, dove Margherita Fogliati, seguendo le orme del papà Renato, dedica il suo tempo a curare e proteggere il mondo delle api. Questa sua dedizione ha come risultato finale un miele di primissima qualità che raccoglie i profumi dei tanti fiori che variano in base alla stagione e alla collocazione degli alveari. Top, i mieli di rododendro e di flora alpina, quindi miele di acacia, di ciliegio, di tarassaco provenienti da apiari siti nel Canavese, e poi quello di castagno e di tiglio che provengono da Val di Susa, Val Sangone, Valchiusella e Val Soana. Tra i prodotti a base di miele non dimentichiamo le creme con le nocciole o con nocciole e cacao e tra le novità il miele di acacia con una piccola percentuale del piccantissimo peperoncino Habanero Red Savina. Tutti i prodotti, insieme all’aceto di miele, il polline e il propoli, si possono acquistare nel punto vendita di fianco al laboratorio di Rivoli.
Nella via pedonale centrale di Rivoli, fa invece capolino la bottega della famiglia di Pietro Gaido - La Frutteria di Gaido, via Fratelli Piol, 10, tel. 347 2525264, lafrutteria@yahoo.it -, un autentico tempio goloso della frutta e verdura freschissime e di prima qualità, con una sezione dedicata anche al biologico e al nichel free. Oltre a materie prime certificate quali il cavolfiore di Moncalieri, il sedano rosso di Orbassano, l’aglio di Caraglio, la cipolla di Giarratana e il cardo gobbo di Nizza Monferrato, la bottega offre anche una selezione di prodotti confezionati di prim’ordine come le passate di pomodoro, l’olio extravergine, le confetture, la frutta secca, la pasta, le zuppe e il riso e tra le novità la frutta osmotizzata, cioè disidratata e immersa in succo di mela, disponibile in 15 varianti.
Prima di lasciare Rivoli, altre due soste dai Maestri. La prima è in un luogo dove tradizione, benessere animale e sostenibilità si tramandano da generazioni, la Macelleria Scaglia - Cascine Vica - via Artigianelli, 71/7, tel. 0119573808, info@aziendaagricolascaglia.it. L’intera filiera di trasformazione è interna all’azienda stessa (allevamento, macellazione, trasformazione e vendita). Le carni di altissima qualità di fassoni di razza piemontese certificati CO.AL.VI., suini, polli e conigli, e i vasetti pronti con specialità tipiche possono essere sia acquistati in macelleria che ordinati online tramite il sitowww.aziendaagricolascaglia.it.
E infine raggiungiamo il Birrificio Gilac - via Genova, 61/a, tel. 0119689254, info@gilac.it, produttore di eccellenti birre crude, dal gusto naturale, non filtrate e rifermentate in bottiglia. Nato solo nel 2007 e sapientemente condotto da Claudia Bidon, biologa e mastra birraia, affiancata da Giuseppe Piovano, questo birrificio contempla la produzione di una linea di 11 birre tra cui la Caesar, dall'intenso aroma maltato e dai sentori di miele, la Alma, una birra ambrata dagli aromi fruttati e floreali, la Guenda con note fruttate di banana e spezie.
Le ultime due tappe regali sono a Venaria Reale: qui, infatti, troviamo la magnifica Reggia di Venaria e il Castello della Mandria.
La prima rivela l’incantevole scenario del Salone di Diana, la solennità della Galleria Grande e della Cappella di Sant’Uberto con gli immensi volumi delle Scuderie Juvarriane, opere settecentesche di Filippo Juvarra, ed è considerata uno dei capolavori assoluti del barocco universale. I suoi ampi Giardini, vincitori nel 2019 del premio “Parco più bello d’Italia”, sono un affascinante connubio tra antico e moderno.
Il Castello della Mandria, all’interno dell’omonimo Parco, è legato sino al XIX secolo al destino e alla storia della Reggia di Venaria; viene destinato ad uso esclusivo e privato di Vittorio Emanuele II di Savoia già a partire dal 1859. In facciata al Castello, il più importante tra i fabbricati presenti sul territorio del Parco della Mandria, vennero realizzati gli ambienti che tutt'oggi costituiscono i bellissimi Appartamenti Reali.
E qui, la citazione d’obbligo è per un Maestro, AgricooPecetto - strada Sabena, 78, Pecetto Torinese, tel. 333 6750972, info@agricopecetto.it -, che è capofila del progetto della Regione Piemonte, in collaborazione con le Reggie Sabaude, denominato "La Dispensa del Re": una selezione di eccellenze agroalimentari della Città Metropolitana, come la passata di pomodoro costoluto di Cambiano, l’antipasto piemontese con cavolfiore di Moncalieri, i filetti di tinca gobba del Pianalto in carpione, il durone bianco all’Erbaluce. Nel moderno laboratorio di AgricooPecetto, che negli anni ha saputo interagire con il territorio sviluppando i valori che la caratterizzano, come l’inclusione sociale dei lavoratori e la collaborazione con enti no-profit, vengono trasformate le materie prime provenienti dai 29 soci: frutta e ortaggi in vaso, confetture, frutta sciroppata (vasta la gamma realizzata con le ciliegie di Pecetto), composte, sughi, passate di pomodoro, salse e antipasti della tradizione, preparati anche per conto terzi e con certificazione bio. Nel punto vendita adiacente, oltre alla verdura fresca è possibile trovare riso, miele, salumi, latticini, farine, vino e uova di galline allevate a terra.
https://www.maestridelgustotorino.com/
Foto da Facebook Residenze Reali Sabaude