A Desio, da Salvatore Biondo, golosa cucina d’autore di mare con i vini di una cantina che è invito a stappare
Una storia da film. Una vita che evoca percorsi personali di un’altra epoca. Una vicenda umana che smentisce il luogo comune secondo cui le nuove generazioni avrebbero meno voglia di fare di quelle precedenti.
Salvatore Biondo è un giovane che abbiamo conosciuto agli inizi della sua carriera, quando faceva gavetta alla Trattoria del Tacco di Desio. Correva tra i tavoli senza risparmiarsi, e lo faceva sempre con il sorriso sulle labbra. Mosso da voglia bruciante di migliorarsi, trovandosi a vivere la sala, avendo a che fare con clientela e bottiglie, al lavoro ha affiancato lo studio, e dando una direzione alla sua passione per il vino, è diventato sommelier. Personaggio carismatico, in poco tempo è entrato nel cuore dei clienti, contribuendo al successo di quel locale. Anche se le cose andavano a gonfie vele, quel vestito gli andava stretto, voleva crescere. E così, eccolo per qualche anno impegnato in altre esperienze, in realtà di prestigio. Quando i fratelli Ferruli scelgono di vendere, decide di tornare, ma come imprenditore. Il suo sogno si realizza, la Trattoria del Tacco è sua. Il traguardo di una vita? No, per lui è l’ennesima tappa. Ha le idee chiare su dove vuole arrivare.
Salvatore Biondo e Linda PrizzonCiliegina, che è sorta di regalo di Natale fatto alla clientela, a dicembre Biondo ha concluso i lavori di ristrutturazione con cui ha trasformato vecchi locali collocati di fianco al ristorante, prima inutilizzati, in una grande, moderna, cantina, dove, tra scaffali che vanno da terra al soffitto, su cui fanno bella mostra di sé migliaia di bottiglie, in un’atmosfera emozionante, su prenotazione, si possono svolgere pranzi o cene riservate, quasi si fosse in una grande sala di casa propria, in assoluta privacy.
Il menu è viaggio intrigante alla scoperta delle meraviglie che abitano gli abissi marini, con i piatti che brillano per l’eccellenza della materia prima, e per il sapiente rispetto che viene riservato a pesci, molluschi e crostacei, mai messi in ombra da tocchi azzardati o invasivi, e al contrario valorizzati con giocate geniali, sempre capaci di esaltarne profumi e sapori.
Per voi, dopo il benvenuto che potrà avere il gusto del raffinato carpaccio di capasanta con emulsione di basilico, piuttosto che delle due creazioni dai sapori decisi, ossia del pan brioche con acciuga del Cantabrico San Filippo burro alla barbabietola e crema di limone o del moscardino in zuppa con cracker ai grani antichi.
Pronti a “salpare”? Via con l’antipasto che potrà essere il tonno a panzanella (panzanella rivisitata) o “il polpo in doppia cottura e i sapori delle mie origini” (caponata scomposta).
Quindi avanti tutta con i primi, dove è ghiottoneria che vale il viaggio lo “spaghettone wow”, ovvero con ostriche, lardo, burro acido e polvere di caffè, creazione che “wow” ve lo farà esclamare davvero, sin dalla prima forchettata. Preparatevi, perché molti chiedono il bis, il tris...
In alternativa, “il mare in un piatto” ossia linguine spezzate saltate con burro e salvia servite con battuto di calamaro, gambero Mazara, cozze, ricci di mare e concentrato di gamberi e verdure.
Di secondo? Buonissimo il calamaro scottato con crema di peperoni affumicata ed emulsione di prezzemolo.
Da provare la ricciola con crema di pomodori confit, puntarelle, estratto di lattuga e olive taggiasche.
A chiudere, finale a tutta gola con il “dolce salato al pistacchio”: cremoso al pistacchio con meringa salata, fondente e frutti rossi.
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