La Regione dà l’ok per l’evento "Trifola Noir"
Per la prima volta nel calendario regionale delle manifestazioni legate al tartufo piemontese, la cittadina di Murisengo ospiterà un evento dedicato al pregiato "Tuber Aestivum" o tartufo nero estivo.
La "Fiera Trifola Noir" si terrà nei primi due fine settimana di giugno, segnando l'inizio della stagione di cerca estiva e offrendo un'occasione unica per celebrare questo prodotto locale.
La novità era stata già anticipata durante l'ultima "Fiera Nazionale del Tartufo" di Murisengo, a novembre, dal sindaco Giovanni Baroero e dall'assessora Chiara Cane, ma ora ha ricevuto l'ufficializzazione della Regione Piemonte, impegnata a sostenere il settore attraverso l'assessore alla Tartuficoltura Marco Gallo.
"In questo modo", ha dichiarato il sindaco Baroero, "ampliamo la stagione del tartufo, con un volano anche estivo di richiamo turistico. Avremo così due fiere. Il nero ha pure una versatilità diversa in cucina".
L'assessore Gallo ha intanto approvato il "Piano di sviluppo 2025", che prevede l'indennizzo in 41 Comuni piemontesi di 2.440 piante idonee alla produzione tartufigena, come le querce di grande longevità.
"È la risposta", ha commentato l'assessore, "all'allarme lanciato dalle associazioni tartufaie rispetto a un drastico calo di produzione nel 2024, nonostante condizioni meteo apparentemente favorevoli. Significa che il cambiamento climatico altera in modo imprevedibile il delicato equilibrio delle tartufaie. Il tartufo è una delle eccellenze del nostro territorio e come Regione lavoriamo perché sia un motore di sviluppo per l'economia locale".
La Fiera Trifola Noir si aggiunge a un altro appuntamento importante nel calendario regionale: la "Fiera internazionale del tartufo bianco di Alba", che si terrà tra ottobre e dicembre.
Il settore è in crescita, con 471 nuovi tesserini di idoneità rilasciati dalla Regione tra il 2022 e il 2024, portando il totale a circa 5.000, con una significativa presenza di donne tra i nuovi operatori. I rinnovi annuali dei tesserini generano un introito di circa 450.000 euro, reinvestiti sul territorio per la manutenzione e la cura del patrimonio arboreo delle tartufaie e per la promozione del prodotto.