Un'esperienza di bellezza oltre che di gusto che svela sapori nascosti della natura
Quando nel 2018 Nino Apreda mi caricò sulla sua motocicletta per farmi vedere un luogo a Sorrento, rimasi incantato, ma mai avrei pensato che si sviluppasse una ristrutturazione del genere, per ospitare una delle più curiose collezioni botaniche mai viste.
Villa Zagara, oggi, è infatti immersa in meravigliosi giardini botanici e il recente ristorante Hortus Sorrento nasce dalla passione di famiglia per i fiori, le erbe aromatiche e le piante officinali. Anna Acampora, la proprietaria, moglie di Nino Apreda, con il suo amore per la natura, ha ispirato la creazione di questo luogo dove i visitatori possono non solo osservare e ascoltare la natura, ma anche assaporarla in tutte le sue sfumature.
Nino Apreda e Anna AcamporaDetto questo Hortus Sorrento è un viaggio sensoriale che svela sapori nascosti della natura, che mai avremmo immaginato. In cucina c’è Domenico Tulliano e gli chef combinano ingredienti selezionati direttamente dal giardino botanico con prodotti locali, perché l'obiettivo è valorizzare i sapori di erbe e fiori che possiamo osservare ogni giorno, ma di cui spesso non si conosce il gusto.
Ci sono poi due aspetti non secondari di questa cucina: il loro olio extravergine d'oliva da cultivar Minucciola, vincitore del Leone d’Oro (Lago di Garda), di Evoo 2023 (Palmi) del premio Mesopotamia in Anatolia, Turchia, nel 2024.
Il secondo aspetto è il Gin, molto buono creato con le botaniche della maison.
L’ingresso del ristorante Hortus è indipendente rispetto a quello di Villa Zagara che immette nei magnifici giardini tra alberi centenari, statue e fiori variopinti, per perdersi in un'atmosfera suggestiva, dove gli ulivi e gli alberi di agrumi (i mitici limoni di Sorrento) convivono con le piante tipiche del clima mediterraneo. Una teoria di sentieri pieni di profumi dove uno, più piccolo, conduce a una terrazza panoramica con vista mozzafiato sul mare ovvero il Golfo di Sorrento.
A dirigere la struttura che ospita eventi (45 quest’anno) di grandi aziende ma anche summit internazionali come quello di Ambrosetti alcuni anni fa, è Dorotea Apreda, figlia di Nino e Anna, bravissima, determinata, sempre con il sorriso.
Detto questo, il ristorante ha posti al coperto, ma l’esperienza migliore è mangiare all’aperto, praticamente dentro il giardino. La carta dei vini ha la connotazione di un agriturismo, nel senso che annovera bottiglie dell’areale campano intorno a Sorrento, con diverse referenze della doc Amalfi, in primis i vini di Marisa Cuomo.
E ora gli assaggi, che sono stati diversi vista la curiosità che questa impronta di cucina ha destato.
“Il cappero e la lippia citriodora” è un piatto con variazioni di seppia, ragù e patate al suo nero; quindi crema di asparagi, capperi e riduzione di pomodoro bruciato. Tisana all’acqua di seppia e lippia citriodora ad accompagnare.
Superbo tanto da essere il piatto memorabile della serata, è il “Nasturzio e la menta cioccolato” ovvero un crudo di gambero rosso su “sabbia” di piselli, porro croccante, menta cioccolato, gel di lime, maionese di gambero e foglie di nasturzio. Notevole!
Imperdibile è poi “Il gelso e il Pepe Sichuan”: un ceviche di cernia ai gelsi neri, misticanza dell’orto, gel all’arancia e maionese di limone, con pepe Sichuan e crumble alle noci.
Fra i primi “l’Acetosella Gialla e la Pastinaca” è un risotto Carnaroli con sconcigli di mare, pastinaca, fiori di acetosella gialla e salicornia croccante corretto e ghiotto.
“L’Alisso e la carota” è la mafalda al ragù di triglia rossa e carota, stracciata al limone e terra di olive nere. Infine, il plin ripieno di hummus di ceci mantecato al rosmarino con crema e pop corn di ceci neri, insalata di ceci aromatizzata alla lavanda. Tutte esperienze di sapori davvero inediti.
Ai secondi ecco il maialino cbt, zenzero, purea di papaccelle, nocciole e fiori di begonia oppure la rana pescatrice con zucchina e il suo fiore, riduzione del pistillo e menta. Superbo sarà “L’oxalis e il ravanello” una trilogia di agnello alla brace, quindi a bassa temperatura e croccante, con ravanello, arancia, fiore e foglie di oxalis.
Altro piatto radioso. Infine, un piatto né carne e né pesce: “Il limone e l’arancia” ovvero il Wellington di pasta brisée al sesamo nero ripieno di spinaci, pappa al pomodoro e parmigiana di melanzane, con rostì di patate agli agrumi del giardino.
Saranno poi sei i dolci, realizzati da una bravissima chef pasticciera: Emilia Maresca. Ecco la crostatina da comporre con base di pasta frolla, marmellata di agrumi, cioccolato fondente, crema chantilly, fragoline dell’orto, gel di menta e sorbetto di petali rosa; il parfait alle ortiche, gelsi bianchi, miele biologico, crumble alla nocciola e sorbetto al rosmarino; il soufflé al cioccolato fondente, salsa ai lamponi e gelato alla lavanda per chiudere coi sorbetti di frutta di stagione e, naturalmente, un Limoncello prodotto coi limoni della maison.
Esperienza di bellezza, ma anche di gusto, che desta curiosità, benché la ricchezza di ingredienti di ogni piatto talvolta faccia sfuggire la possibilità di cogliere bene tutte le sfumature.
HORTUS SORRENTO RISTORANTE
via Sopra Le Mura, 11
Sorrento (Na)
Tel. 377 321 0005
hortus.sorrento@gmail.com