Assaggi i suoi Franciacorta, che si caratterizzano per l’eleganza. Osservi la veste grafica, il design moderno, i colori intriganti pensati per ogni etichetta. E mentre ascolti Eleonora Bianchi, titolare di Terre d’Aenór, una nuova cantina in provincia di Brescia, parlare di come è nata e di come sta crescendo questa sua avventura, a tutto pensi, tranne che questa giovane possa non avere nemmeno trent’anni. Look trendy, idee chiare, piglio manageriale e pensiero che corre veloce, come accade a chi ha talento imprenditoriale, ma anche una grande competenza su tutto ciò che riguarda vigne, vinificazioni e vino.
Non fa nulla per nascondere l’età, e i suoi tratti hanno la luce della giovinezza, sentendola ragionare con lucidità del suo progetto e vedendo come è a suo agio in business e relazioni, con una personalità che fa pensare a lei come al modello di Chiara Ferragni della Franciacorta. Inoltre, ha già conseguito una laurea magistrale in giurisprudenza a pieni voti, e ha già intrapreso l’attività legale con successo in un importante studio di Milano.
Quando si è presentata la possibilità di rendere realtà un sogno da sempre condiviso con i genitori, non ha avuto dubbi. “Mi stavo impegnando per costruire un solito bagaglio che mi consentisse di svolgere con onore la professione forense - dice Eleonora -, ma quando si è presentata l’opportunità di dedicarmi a quello che è sempre stato un grande progetto di famiglia, ossia realizzare una nostra cantina in Franciacorta, ho capito che la strada che dovevo fare era quella. Mio padre, imprenditore del settore oleodinamico, dal 2003 aveva iniziato ad acquisire vigneti, solo in Franciacorta, ma dopo aver sempre venduto le uve prodotte, nel 2017 aveva deciso che era giunto il momento di vinificare direttamente”.
Da lì, passo dopo passo ha preso forma Terre d’Aenòr, cantina di cui Eleonora è stata sin dagli esordi l’anima e con l’impresa che ha preso il suo nome (Aenòr è la radice germanica di Eleonora). Oggi gli ettari vitati sono 46, distribuiti in 7 comuni della Franciacorta, ovvero Provaglio d’Iseo, Cazzago San Martino, Passirano, Cellatica, Paderno Franciacorta, Monticelli Brusati, Ome.
In azienda con lei, un team giovane e motivato, ed Ermes Vianelli, figura di grande esperienza (quaranta le vendemmie in territorio franciacortino che ha alle spalle), cui è affidata tutta la parte agronomica ed enologica, con la scelta di operare in regime biologico. Attualmente la produzione di Franciacorta (Brut, Extra Brut, Satèn Ricciolina, Rosé, Pas Dosé e Demis Sec) è di 200mila bottiglie.
Nella nostra degustazione, in un ideale podio, ci ha stupito per la sua finezza, il Franciacorta Satèn Ricciolina (dal nome del vigneto). Chardonnay in purezza ha colore paglierino luminoso, intenso, perlage fine e persistente. Al naso è raffinato, con profumi floreali di biancospino e fiori di sambuco, note di mandorla fresca e miele d’acacia, sentori fruttati di pesca nettarina, nuances balsamiche di eucalipto ed erba limoncina. Mentre al palato ha la classica sfericità del Satèn, con freschezza e sapidità che tengono dinamico il sorso, che si distende setoso e chiude con retrogusto di mineralità gessosa e fiori bianchi. Vino trasversale, si sposa a pesci e crostacei crudi come a carni bianche.
Di grande classe e personalità il Franciacorta Extra Brut Millesimato 2019. Da uve Chardonnay (85%) e Pinot Nero (15%). Alla vista si presenta con un bel colore giallo oro, con un’effervescenza finissima. Complesso e profondo al naso, apre su toni dolci di pasticceria, gianduia, poi si esprime con lievi note di caramello al burro salato e polvere di cannella, quindi profumi di frutta gialla ed esotica, per chiudere con note di scorza d’arancia amara e spezie. Di carattere e di buona struttura, al palato è polposo, con sorso minerale e di notevole lunghezza. Ideale con le paste ripiene e i volatili da cortile con erbe e verdure.
Autentico coup de coeur, perché ha una marcia in più, in una tipologia dove non son numerose le interpretazioni che si fanno ricordare, il Franciacorta Rosé Extra Brut Millesimato 2019. Da uve Pinot Nero (80%) e Chardonnay (20%), nel bicchiere si propone con un colore rosa tenue, con sfumature che ricordano la cipria. Invitante, fresco e fine al naso ha profumi di fragoline di bosco, pesca gialla e fiori macerati, che poi lasciano spazio a intense nuances di albicocca ed infuso di rosa, per finire con elegantissime note fumé, di tostato e polvere di caffè. Di notevole carattere, in bocca ha forza e armonia, con la beva che è resa dinamica dalla marcata sapidità e finale di buona lunghezza con aromi di caramelle alla frutta e piccoli frutti. Fa matrimonio d’amore con la zuppa di pesce.
Visitando la cantina è possibile fare esperienze di “Vigneto therapy” che unisce meditazione e benessere fisico o di “Arte e bollicine” dove si degustano i vini in un contesto di rara bellezza. Mentre se volete viaggiare in modo virtuale tra le vigne di Terre d’Aenór, l’appuntamento con Eleonora Bianchi, molto attiva sui social, è ogni mercoledì, su Instagram e Facebook, dove con “IiVlog” parla del suo lavoro e dei suoi vini.