La nostra affermazione a Porta a Porta – sta crescendo la ristorazione media italiana – pare sia andata di traverso a qualche gourmet che come minimo deve mangiare in un ristorante stellato, sennò non digerisce. Eppure, man mano che raccontiamo i luoghi dove siamo stati a mangiare, questa convinzione prende sempre più forma.

Il ristorante Da Sergio esiste dal 1966, fondato da una coppia, Sergio e Pina Massolin, che hanno sempre improntato la loro proposta sui prodotti di stagione e sulla cucina del territorio. Siamo a Ponzano Veneto (Via dei Fanti, 14 - tel. 0422967000), alle porte di Treviso, dove la famiglia Benetton è di casa e dove negli anni sono passati in tanti. E anche noi siamo arrivati qui, accompagnati da Francesco Donadini che mi ha detto: «Questo ti manca, vedrai!».

E difatti è stata una scelta felice, in un posto raccomandabile, che ha ancora l’impostazione di quei locali con la grande sala, adatti per ogni occasione, ma una scelta meditata delle materie prime e soprattutto dei vini. Qui abbiamo trovato alcune etichette che recentemente ci hanno entusiasmato (Ida Agnoletti su tutti) e anche questo è un segno di ricerca, di voglia di segnare una distinzione comunque, quando altri, per esempio sui vini, e poi anche sul menu, si siedono sul già conosciuto e assodato.

In sala c’è Leo, figlio di Sergio e Pina, che è capace di svolgere il suo mestiere: l’oste, che è un mix fra lo psicologo e il consigliere di momenti felici. Lui capisce al volo perché uno è arrivato a quel tavolo e cosa desidera. In cucina ci sono Enrico Frazoi e Ana, la moglie di Leo, molto brava sui dolci, ma anche sull’insalata russa che ci viene servita come entrée. Ha una freschezza inaspettata. Altri antipasti saranno le lumache alla bourguignonne oppure la selezione di affettati. Ma buona sarà anche la fantasia di piovra con frutto di cappero, datterino e olive taggiasche.

Notevoli gli gnocchi della Pina con salse a parte di pomodoro fresco e ragù di manzo oppure le pappardelle della Pina al ragù bianco di coniglio al profumo di rosmarino; da provare i cappelletti di Valleggio e il risotto della Pina ai sapori invernali. Piatti meno tradizionali saranno i paccheri di Gragnano al sugo di pesce del giorno, mentre eccellente ci è parsa la vellutata di broccolo di Bassano con burrata campana e bacon croccante.

Sui secondi ecco il bollito misto con le sue salse e il purè di patate, il carpaccio di manzo piemontese con radicchio di Treviso e scaglie di Grana, o con tartufo nero, il sottofiletto su letto di radicchio e patate saltate, il filetto di manzo al pepe. Quindi pesce con trancio di pescato del giorno e seppie in rosso con farina gialla di Storo.

Ai dolci è da provare “il nostro Tiramisù”, ma anche il gelato artigianale di Leo, la crema della casa caramellata. Ci hanno fatto felici con il radicchio servito in ogni modo. Il faccino è proprio contento.

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